Politica
Un altro ufficio pubblico cittadino a rischio chiusura, a causa dell'inerzia dell'amministrazione Valente.
Appello di Romita per salvare l'Ufficio del Giudice di pace
Gravina - giovedì 25 maggio 2017
Comunicato Stampa
Come coalizione "Paese e Persone", raccogliendo la denuncia degli operatori del diritto gravinesi, denunciamo con forza la grave situazione in cui versa il locale ufficio del Giudice di Pace, le cui competenze, come è noto, sono state trasferite dalla più recente normativa dal Ministero di Grazia e Giustizia a quelle dei Comuni. Un ufficio pubblico che, a tutt'oggi, è tra i più efficienti del circondario provinciale e che, per struttura, ed è stato perfino vantato dal precedente reggente giudice coordinatore, dott. De Stefano, di Altamura, come la perla di tutte gli uffici giudiziari provinciali.
Un ufficio già dall'inizio dotato di un organico insufficiente, con tre impiegati a fronte dei quattro necessari, di cui uno consigliere comunale della vicina Altamura, già oberato degli ovvi incarichi istituzionali, e con la più alta di grado, nonché unica donna per motivi familiari costretta a chiedere ed ottenere un permesso a durata temporanea per assistenza di un familiare affetto da problemi di salute.
Con la delibera n. 223 del 2016 sono stati individuati quattro impiegati di cancelleria che però non hanno raggiunto mai la loro destinazione, complice la scarsità del personale di cui purtroppo gli uffici comunali risultano afflitti. La decisione del Comune di interpellare i propri impiegati a caccia di una qualche disponibilità che, seppur riscontrata, in minima parte, dato il consenso al trasferimento dalla sede comunale a quella giudiziaria di via Tripoli, non ha comportato però l'effetto voluto.
Scongiurati i rischi dei vincoli di bilancio del governo Monti, consentendo così l'attuale situazione nuove e specifiche assunzioni, si potrebbe pensare a un incremento dell'organico dell'ufficio, mantenendo a Gravina le competenze del Giudice di Pace ed evitando il caos e le distanze baresi. La coalizione "Paese e persone", assieme al candidato sindaco Mimmo Romita, fa sue le istanze delle categorie professionali coinvolte e mette ai primi punti del suo progetto di governo la priorità di un implemento di tale ufficio che lo renda funzionale: il Giudice di Pace deve restare a Gravina!
Un ufficio già dall'inizio dotato di un organico insufficiente, con tre impiegati a fronte dei quattro necessari, di cui uno consigliere comunale della vicina Altamura, già oberato degli ovvi incarichi istituzionali, e con la più alta di grado, nonché unica donna per motivi familiari costretta a chiedere ed ottenere un permesso a durata temporanea per assistenza di un familiare affetto da problemi di salute.
Con la delibera n. 223 del 2016 sono stati individuati quattro impiegati di cancelleria che però non hanno raggiunto mai la loro destinazione, complice la scarsità del personale di cui purtroppo gli uffici comunali risultano afflitti. La decisione del Comune di interpellare i propri impiegati a caccia di una qualche disponibilità che, seppur riscontrata, in minima parte, dato il consenso al trasferimento dalla sede comunale a quella giudiziaria di via Tripoli, non ha comportato però l'effetto voluto.
Scongiurati i rischi dei vincoli di bilancio del governo Monti, consentendo così l'attuale situazione nuove e specifiche assunzioni, si potrebbe pensare a un incremento dell'organico dell'ufficio, mantenendo a Gravina le competenze del Giudice di Pace ed evitando il caos e le distanze baresi. La coalizione "Paese e persone", assieme al candidato sindaco Mimmo Romita, fa sue le istanze delle categorie professionali coinvolte e mette ai primi punti del suo progetto di governo la priorità di un implemento di tale ufficio che lo renda funzionale: il Giudice di Pace deve restare a Gravina!