La città
Un comitato di cittadini blocca l'installazione di un'antenna di telefonia mobile
Dall'area tecnica del Comune lo stop ai lavori
Gravina - giovedì 7 novembre 2019
Stop all'installazione di un'antenna di telefonia mobile in via san Pio XII. La decisione è stata imposta, dal dirigente dell'area tecnica Michele Stasi, con un'apposita ordinanza di sospensione dei lavori finalizzati all'installazione di una antenna sul tetto di un palazzo privato a pochi passi dall'istituto Tommaso Fiore e dalla chiesa Madonna delle Grazie.
Lo stop è arrivato grazie all'intervento di un gruppo di cittadini che casualmente lo scorso settembre sono venuti a conoscenza dell'immediato avvio dei lavori da parte di una società di telefonia mobile con cui un privato cittadino aveva già sottoscritto un regolare contratto ottenendo anche il parere favorevole dell'Arpa Puglia dopo la verifica del "rispetto dei limiti di emissione elettromagnetica".
Preoccupati per le ripercussioni che tali impianti possono provocare alla salute dei residenti del quartiere, i cittadini si sono immediatamente costituiti nel comitato "No ai ripetitori" per interessare, attraverso un legale, gli organi competenti. Reperiti tutti gli atti necessari a sbrogliare la matassa, gli stessi cittadini sono venuti a conoscenza di un regolamento comunale che regolamenta l'istallazione di sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi, approvato nel 2004 dal commissario Giovanni Cafagna con cui si individuavano le aree comunali su cui si possono istallare antenne di telefonia.
Impugnato il regolamento sono partite le diffide tanto all'indirizzo della società titolare dei lavori che intanto aveva avviato l'opera sfruttando il "silenzio – assenso" del Comune quanto all'indirizzo dello stesso ente municipale a cui si chiedeva di "tutelare la salute dei cittadini e evitare danni economici derivanti dalla svalutazione degli immobili adiacenti l'impianto di telefonia". Di qui la decisione sottoscritta dal dirigente Stasi di «nuovamente la sospensione dei lavori di installazione dell'impianto di telefonia cellulare, avviando contestualmente il procedimento teso alla revoca/annullamento del silenzio assenso formatosi sulla pratica».
Lo stop è arrivato grazie all'intervento di un gruppo di cittadini che casualmente lo scorso settembre sono venuti a conoscenza dell'immediato avvio dei lavori da parte di una società di telefonia mobile con cui un privato cittadino aveva già sottoscritto un regolare contratto ottenendo anche il parere favorevole dell'Arpa Puglia dopo la verifica del "rispetto dei limiti di emissione elettromagnetica".
Preoccupati per le ripercussioni che tali impianti possono provocare alla salute dei residenti del quartiere, i cittadini si sono immediatamente costituiti nel comitato "No ai ripetitori" per interessare, attraverso un legale, gli organi competenti. Reperiti tutti gli atti necessari a sbrogliare la matassa, gli stessi cittadini sono venuti a conoscenza di un regolamento comunale che regolamenta l'istallazione di sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi, approvato nel 2004 dal commissario Giovanni Cafagna con cui si individuavano le aree comunali su cui si possono istallare antenne di telefonia.
Impugnato il regolamento sono partite le diffide tanto all'indirizzo della società titolare dei lavori che intanto aveva avviato l'opera sfruttando il "silenzio – assenso" del Comune quanto all'indirizzo dello stesso ente municipale a cui si chiedeva di "tutelare la salute dei cittadini e evitare danni economici derivanti dalla svalutazione degli immobili adiacenti l'impianto di telefonia". Di qui la decisione sottoscritta dal dirigente Stasi di «nuovamente la sospensione dei lavori di installazione dell'impianto di telefonia cellulare, avviando contestualmente il procedimento teso alla revoca/annullamento del silenzio assenso formatosi sulla pratica».