La città
“Un forno crematorio sulla gravina archeologica”
La denuncia è del consigliere di Centro al Sud, Angelo Lapolla
Gravina - lunedì 8 giugno 2020
17.30
"La città non ha bisogno di forni crematori, ma di turismo e di lavoro". Con queste parole il consigliere di Centro al Sud Angelo Lapolla, ha commentato, allarmato, la notizia della volontà di realizzare a Gravina una struttura per le cremazioni delle salme che servirà tutto il Sud Italia.
Sulle teste dei gravinesi pende un progetto fortemente depauperante per la città: la realizzazione di un forno crematorio ad alto impatto ambientale, a pochi metri dal parco archeologico, una attività che stride fortemente con la vocazione turistica della città di Gravina.
Nel rendere pubblica la notizia, Lapolla si è detto preoccupato per un project financing che tra l'altro non ha superato il vaglio della commissione paesaggistica locale, la quale ha dato il suo parere sfavorevole. Secondo le fonti del consigliere di minoranza, infatti, alla commissione erano pervenuti due progetti per realizzare un grande forno crematorio. Dai documenti risulta- secondo Lapolla -che il progetto sia stato presentato già due volte e bocciato dalla commissione paesaggistica per il suo forte impatto ambientale, ma anche perché previsto "su zone altamente vincolare dalle leggi vigenti".
Una iniziativa che, vista la sua natura di project financing, dovrà necessariamente essere discussa in consiglio comunale, con l'invito di Lapolla a fare quadrato per opporsi all'approvazione del progetto. Una attività che – a detta del consigliere di opposizione- sarebbe una vera iattura per la comunità: senza reali ricadute economiche per la città, che potrebbe essere ricordata non per le sue bellezze paesaggistiche e monumentali, non per la sua storia, per le sue tradizioni e nemmeno per la sua vocazione eno-gastronomica e per il suo laborioso artigianato, ma per la tristezza che accompagna la morte: "per i drammi e non per le gioie"- considera amaramente in conclusione il consigliere di Centro al Sud.
Sulle teste dei gravinesi pende un progetto fortemente depauperante per la città: la realizzazione di un forno crematorio ad alto impatto ambientale, a pochi metri dal parco archeologico, una attività che stride fortemente con la vocazione turistica della città di Gravina.
Nel rendere pubblica la notizia, Lapolla si è detto preoccupato per un project financing che tra l'altro non ha superato il vaglio della commissione paesaggistica locale, la quale ha dato il suo parere sfavorevole. Secondo le fonti del consigliere di minoranza, infatti, alla commissione erano pervenuti due progetti per realizzare un grande forno crematorio. Dai documenti risulta- secondo Lapolla -che il progetto sia stato presentato già due volte e bocciato dalla commissione paesaggistica per il suo forte impatto ambientale, ma anche perché previsto "su zone altamente vincolare dalle leggi vigenti".
Una iniziativa che, vista la sua natura di project financing, dovrà necessariamente essere discussa in consiglio comunale, con l'invito di Lapolla a fare quadrato per opporsi all'approvazione del progetto. Una attività che – a detta del consigliere di opposizione- sarebbe una vera iattura per la comunità: senza reali ricadute economiche per la città, che potrebbe essere ricordata non per le sue bellezze paesaggistiche e monumentali, non per la sua storia, per le sue tradizioni e nemmeno per la sua vocazione eno-gastronomica e per il suo laborioso artigianato, ma per la tristezza che accompagna la morte: "per i drammi e non per le gioie"- considera amaramente in conclusione il consigliere di Centro al Sud.