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La città

Un popolo al verde: la Gravina che ama stare all'aria aperta

Appuntamento ai parchi: tra cene, partite a carte e giochi. Una punta di malcontento per la gestione degli spazi.

La calura estiva è stata impietosa. Boccheggianti ci siamo votatati al "santo condizionatore" per rifuggire dalle spire dell'afa. Molti gravinesi però da qualche anno, deposti i telecomandi, hanno deciso di prendere d'assalto le zone verdi della città: e' il popolo dei parchi di via Luigi Einaudi, in zona Pip. Oasi felici che per qualche ora, completamente estraniate dai rumori della città, regalano ai loro numerosissimi frequentatori un po' di refrigerio e divertimento a costo zero.

L'atmosfera è distesa: i bambini giocano, i genitori chiacchierano seduti alle panchine, i ragazzi corrono sulla pista ciclabile, gli anziani passeggiano o, per la maggior parte, siedono anche loro sotto i gazebo. "Vengo qui quasi sempre, anziché restare in casa a soffrire per il caldo", racconta Domenico Mastrogiacomo. "Io e mia moglie ci portiamo dietro la focaccia che mangiamo con gli amici". E indicando il nutrito gruppetto chiassoso che lo accompagna continua: "Giochiamo a carte e chiacchieriamo, ci dispiacerà quando non potremo più venirci, ormai è diventata un'abitudine". Nicoletta Loglisci invece, porta i suoi bambini al parco giochi tutte le sere: "Possono correre e saltare liberi, giocare anche a basket cosa che a casa, per mancanza di spazio non possono fare, qui si possono sbizzarrire sotto i nostri occhi, mentre noi ci godiamo un po' di fresco" e con un pò di rammarico aggiunge, "certo sarebbe bello se questi parchi fossero aperti tutto l'anno".

Gli spazi verdi, recuperati nel 2010 dall' ex amministrazione Divella, al costo di 36.000 euro, restano solitamente fruibili ai cittadini solo da giugno ad ottobre. Quest'anno invece l'apertura è stata posticipata ad agosto. La spesa complessiva ammonta a 15.000 euro (destinati anche al mantenimento del parco Robinson e del centro storico) assegnati a cinque associazioni di volontariato. Ma gli effetti di questa manutenzione non sembrano visibili e soprattutto non convincono molto gli habituè: "Secondo me dovrebbero riempirli di verde ovunque", spiega Annamaria, un'altra mamma. "Ci sono pochissime piante soprattutto nel parco dell'arena. Inoltre su sei bagni, solo uno è accessibile e si trova solo nel parco giochi dei bambini, per me è impensabile che possa bastare per tutti i visitatori, soprattutto se disabili". Punto sottolineato anche da Mariza Antosiano, appassionata di running: "La cosa positiva di questi parchi è che soprattutto per noi ragazze, è possibile praticare uno sport in tutta tranquillità, senza essere costrette ad allontanarci troppo dalla città, anche se dal mio punto di vista dovrebbero gestirli meglio, la pista ciclabile è completamente rovinata e i bagni per i disabili sono chiusi".

Messaggi in bottiglia per i navigatori del mare magnum della politica. Qualcuno li troverà? Soprattutto, ne terrà conto?
15 fotoParchi di via Einaudi
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