Cronaca
Una chiamata al telefono azzurro salva ragazzina dal suo aguzzino
Arrestato giovane stalker gravinese per violenza
Gravina - martedì 29 novembre 2016
10.11
A pochi giorni dalla giornata contro la violenza sulle donne ecco l'ennesimo caso di stalking ai danni di una giovane ragazza.
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari, Alessandra Susca, su richiesta dal Sostituto Procuratore Savina Toscani, nei confronti di un 21enne, residente a Gravina, disoccupato, censurato, indagato per violenza sessuale, atti persecutori e lesioni continuate, nei confronti di una ragazza 15enne residente in Provincia.
La ricostruzione fornita dai carabinieri ha risvolti inquietanti.
La minorenne, da tempo, era letteralmente ostaggio del giovane gravinese, il quale l'aveva ossessivamente corteggiata sin da quando aveva 14 anni. Soggiogata, prima piscologicamente e poi costretta con la forza, la giovanissima è stata indotta, suo malgrado, a frequentare il giovane, il quale nonostante l'età, si è reso protagonista del repertorio di violenze tipiche del bruto più esperto ed incallito.
Minacce, continui pestaggi e anche la sinistra intimidazione di accanirsi contro i suoi familiari, avevano costretto la minorenne a subire più episodi di violenza sessuale, senza che ne potesse fare denuncia o nemmeno cenno ai suoi genitori.
I timori della madre della ragazza, comunque, attenta e sensibile agli umori della figlia, sono stati esternati, poco tempo fa, con una richiesta di aiuto, a telefono azzurro che, tramite i suoi operatori, ha consentito la successiva attivazione della Magistratura del Capoluogo pugliese con i Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia.
Seppur tra non poche difficoltà, la fattiva collaborazione e sinergia tra gli operatori hanno creato le condizioni favorevoli a mettere in luce la terribile storia di violenza subita dalla ragazza, al fine di trovarne, nei vari aspetti, le giuste e possibili soluzioni. E' emerso, infatti che la giovane era soggiogata e profondamente intimidita dal suo aguzzino, a tal punto da trovarsi a mentire anche in seno alla sua famiglia, obbligata a nascondere le continue vessazioni.
La minuziosa ricostruzione di due anni di terribili angherie emersa dai resoconti della ragazza e la fruttuosa ricerca di gravi indizi a carico del giovane dispotico, hanno così consentito l'emissione del provvedimento di custodia cautelare che ha confinato il 21enne agli arresti domiciliari, facendo guadagnare alla ragazza la possibilità di vivere diversamente la sua adolescenza.
I Carabinieri, ancora una volta, prendendo spunto da quest'ultima vicenda, invitano la cittadinanza a collaborare qualora avessero notizia di soprusi e violenze del genere. Infatti, ricordano, come previsto dal D.L. 93/2013 in tema di sicurezza e contrasto alla violenza di genere, che le forze delle ordine sono tenute a fare verifiche e indagini anche sulle segnalazioni telefoniche relative ad episodi di violenza domestica che pervengano da persone diverse dalla vittima, al fine di far scattare i primi provvedimenti atti a dissuadere gli autori di tali deprecabili violenze che, talvolta invece, nella indifferenza generale, possono sfociare in violente tragedie, purtroppo irrimediabili.
Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bari, Alessandra Susca, su richiesta dal Sostituto Procuratore Savina Toscani, nei confronti di un 21enne, residente a Gravina, disoccupato, censurato, indagato per violenza sessuale, atti persecutori e lesioni continuate, nei confronti di una ragazza 15enne residente in Provincia.
La ricostruzione fornita dai carabinieri ha risvolti inquietanti.
La minorenne, da tempo, era letteralmente ostaggio del giovane gravinese, il quale l'aveva ossessivamente corteggiata sin da quando aveva 14 anni. Soggiogata, prima piscologicamente e poi costretta con la forza, la giovanissima è stata indotta, suo malgrado, a frequentare il giovane, il quale nonostante l'età, si è reso protagonista del repertorio di violenze tipiche del bruto più esperto ed incallito.
Minacce, continui pestaggi e anche la sinistra intimidazione di accanirsi contro i suoi familiari, avevano costretto la minorenne a subire più episodi di violenza sessuale, senza che ne potesse fare denuncia o nemmeno cenno ai suoi genitori.
I timori della madre della ragazza, comunque, attenta e sensibile agli umori della figlia, sono stati esternati, poco tempo fa, con una richiesta di aiuto, a telefono azzurro che, tramite i suoi operatori, ha consentito la successiva attivazione della Magistratura del Capoluogo pugliese con i Carabinieri della Stazione di Gravina in Puglia.
Seppur tra non poche difficoltà, la fattiva collaborazione e sinergia tra gli operatori hanno creato le condizioni favorevoli a mettere in luce la terribile storia di violenza subita dalla ragazza, al fine di trovarne, nei vari aspetti, le giuste e possibili soluzioni. E' emerso, infatti che la giovane era soggiogata e profondamente intimidita dal suo aguzzino, a tal punto da trovarsi a mentire anche in seno alla sua famiglia, obbligata a nascondere le continue vessazioni.
La minuziosa ricostruzione di due anni di terribili angherie emersa dai resoconti della ragazza e la fruttuosa ricerca di gravi indizi a carico del giovane dispotico, hanno così consentito l'emissione del provvedimento di custodia cautelare che ha confinato il 21enne agli arresti domiciliari, facendo guadagnare alla ragazza la possibilità di vivere diversamente la sua adolescenza.
I Carabinieri, ancora una volta, prendendo spunto da quest'ultima vicenda, invitano la cittadinanza a collaborare qualora avessero notizia di soprusi e violenze del genere. Infatti, ricordano, come previsto dal D.L. 93/2013 in tema di sicurezza e contrasto alla violenza di genere, che le forze delle ordine sono tenute a fare verifiche e indagini anche sulle segnalazioni telefoniche relative ad episodi di violenza domestica che pervengano da persone diverse dalla vittima, al fine di far scattare i primi provvedimenti atti a dissuadere gli autori di tali deprecabili violenze che, talvolta invece, nella indifferenza generale, possono sfociare in violente tragedie, purtroppo irrimediabili.