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Mostra "Tragitti possibili"
La città

Una mostra racconta l'anima della città

"Tragitti possibili", esposta presso le Officine culturali

La Cooperativa Sociale Questa Città di Gravina in Puglia, in collaborazione con l'associazione culturale "La Luna al Guinzaglio" di Potenza, ha promosso una mostra-laboratorio allestita presso le Officine Culturali dal 12 febbraio al 12 marzo.

"Tragitti Possibili" è l'esito di un percorso in cui, attraversando a piedi la città di Gravina, operatori e utenti hanno avuto modo di misurarla, pensarla, toccarla diversamente. Grazie a queste passeggiate, e ai dialoghi che ne sono seguiti, si è prestato ascolto alla fragilità, si è assaporata la lentezza e incontrata la poesia dei luoghi.

La mostra è l'esito di un laboratorio e un percorso multisensoriale; il visitatore è invitato a guardare, leggere, odorare, tagliare, immaginare e scoprire. Alla base di tutto c'è l'uomo che si muove tra strade, piazze, case, vicoli. L'ambiente urbano viene messo in discussione e visto da tante prospettive differenti, soprattutto quella emotiva.

Si inizia il percorso con la mappa della città: i partecipanti al laboratorio hanno passeggiato per la città di Gravina e hanno raccolto delle piccole tracce raccolte in espositori come fiori, foglie, coriandoli. Il visitatore è invitato a riposizionare le tracce sulle mappe e testare la propria conoscenza della città. In seguito, sono stati segnati i luoghi che gli utenti attraversano quotidianamente e tracciando questi punti sono nate figure e corpi: così il visitatore è invitato a inventare una città nuova tracciando e unendo vicoli e piazze.

Si prosegue il cammino con i luoghi del ricordo con la consapevolezza che la città in cui viviamo non è fatta solo di cose concrete ma è il risultato di esperienze, sensazioni e incontri che vengono fuori da associazioni mentali e olfattive. Poi ci sono i tanti cuori della città, dalla periferia al centro, e l'invito a ricordare e scrivere un momento di "batticuore". E ancora i pensieri da tracciare su una mano, la stessa che sente e tocca la città.

Al centro, sul palco delle Officine Culturali, protagonista un grande cuore rosso e luminoso formato da tanti cartoni messi insieme e in relazione tra loro. Ogni oggetto della mostra è fatto da materiale di scarto e riciclo. E infine, il momento più toccante del percorso: tanti scrigni appesi al muro che custodiscono i luoghi più fragili della città. Un'altalena e un carillon come simboli di paure, sogni e speranze. Ogni utente ha collegato l'altalena ad un'emozione e ad un ricordo da riporre in una scatola.

Una mostra che si apre a diversi e profondi livelli semantici, mettendo in discussione il legame con la città, un rapporto fatto di gesti quotidiani e di ostacoli. Al centro di tutto sempre l'individuo con le sue paure, emozioni e speranze. Un modo per mettersi nei panni dell'altro attraverso il gioco e seguendo le tracce di un percorso nella città in cui viviamo. "Vi invitiamo ad entrare ed esplorare questo nostro racconto tra corpo e città, pieno di cose, di tragitti e di anime", è l'invito degli organizzatori, che auspicano una maggiore partecipazione delle scuole così da inculcare ai piccoli "l'importanza e la bellezza della diversità".
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