La città
Una situazione sempre più disastrosa caratterizza Calata San Michele delle Grotte
Divelta la cancellata che conduce alla chiesa-grotta. Avvisata dell'accaduto la Soprintendenza per i beni archeologici
Gravina - sabato 3 settembre 2011
10.44
A quanto pare, in questo periodo vanno di moda i cancelli in città. C'è chi li pone per salvaguardare un bene archeologico come il castello e chi, invece, li pone fuori uso come è accaduto alla cancellata di San Michele delle Grotte, divelta in modo così violento che può seriamente rischiare di far male chi la attraversa per raggiungere la chiesa-grotta.
La soprintendenza è stata avvisata dell'accaduto dai responsabili dell'associazione "Benedetto XIII" che su incarico del Capitolo cattedrale gestiscono sotto l'aspetto turistico-promozionale, i luoghi di culto artisticamente e culturalmente più interessanti della città e che sono desolati nel constatare il degrado dell'area in questione.
In data 20 agosto 2011 durante una visita guidata alla chiesa rupestre di San Michele Arcangelo presso il rione Fondovico a Gravina in Puglia, era avvenuta da parte della stessa associazione la scoperta del furto della corona del santo, patrono della città mentre a seguire veniva messo in evidenza dalla stessa, lo stato di degrado ed abbandono di Calata San Michele, una zona che prima dell'estate era stata ripulita ed imbiancata dall'associazione "Orgoglio Gravinese" ma che già a fine luglio era diventata nuovamente sporca e impraticabile.
La situazione purtroppo, peggiora con il passare del tempo e quello che era un importante sito di riferimento per i turisti, purtroppo non potrà più esserlo se le autorità preposte non intervengono.
Fuochi, bottiglie, erbaccia alta, acqua schiumosa: questo lo scenario offerto ai turisti in visita alla chiesa-grotta dedicata all'Arcangelo Michele in Calata San Michele.
"Mi vergogno di accompagnare i turisti in queste condizioni" – afferma Piero Amendolara, Presidente dell'associazione "Benedetto XIII".
La soprintendenza è stata avvisata dell'accaduto dai responsabili dell'associazione "Benedetto XIII" che su incarico del Capitolo cattedrale gestiscono sotto l'aspetto turistico-promozionale, i luoghi di culto artisticamente e culturalmente più interessanti della città e che sono desolati nel constatare il degrado dell'area in questione.
In data 20 agosto 2011 durante una visita guidata alla chiesa rupestre di San Michele Arcangelo presso il rione Fondovico a Gravina in Puglia, era avvenuta da parte della stessa associazione la scoperta del furto della corona del santo, patrono della città mentre a seguire veniva messo in evidenza dalla stessa, lo stato di degrado ed abbandono di Calata San Michele, una zona che prima dell'estate era stata ripulita ed imbiancata dall'associazione "Orgoglio Gravinese" ma che già a fine luglio era diventata nuovamente sporca e impraticabile.
La situazione purtroppo, peggiora con il passare del tempo e quello che era un importante sito di riferimento per i turisti, purtroppo non potrà più esserlo se le autorità preposte non intervengono.
Fuochi, bottiglie, erbaccia alta, acqua schiumosa: questo lo scenario offerto ai turisti in visita alla chiesa-grotta dedicata all'Arcangelo Michele in Calata San Michele.
"Mi vergogno di accompagnare i turisti in queste condizioni" – afferma Piero Amendolara, Presidente dell'associazione "Benedetto XIII".