Territorio
Una via per Papa Benedetto XIII a Gioia del Colle?
La proposta dell’Associazione Pugliesi nel Mondo
Gravina - mercoledì 17 giugno 2020
L'Associazione Internazionale Pugliesi nel Mondo, con sede a Gioia del Colle, che costituisce un valido strumento di aggregazione per tutti i pugliesi che, pur vivendo in altre regioni italiane ed estere, possono mantenere un legame fecondo con la propria terra di origine,.nella persona del suo presidente, Giuseppe Cuscito, in data 9 giugno u.s., si è fatta promotrice di una iniziativa che riguarda la storia della nostra città. Con una lettera protocollata in pari data e indirizzata al Sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo, ha proposto di intitolare una via cittadina al nostro Papa Benedetto XIII.
Le ragioni addotte sono riconducibili alle seguenti. "Il legame tra la nostra città e questo importante personaggio ecclesiastico è riscontrabile nella storia che egli ha scritto da cardinale, arcivescovo e papa. Mentre era arcivescovo di Benevento, il 5 giugno 1688, la città fu sconvolta da un terribile terremoto. Al momento, egli, trovandosi nell'episcopio, mentre discuteva con alcuni ospiti, l'edificio crollò. Gli astanti morirono. Lui si salvò perché gli cadde addosso un armadio con le ante aperte dentro il quale c'era una immagine di San Filippo Neri. L'Orsini, anche sulla scorta di referti medici e di relazioni cliniche, riconobbe in San Filippo Neri colui che prodigò il miracolo.
A tal proposito, voglio sottolineare che di quell' evento, la nostra Pinacoteca comunale conserva una delle venti tele della famiglia Eramo in cui è raffigurata la scena del terremoto testè descritta. Se a questo si unisce che il santo fondatore della Congregazione dei Padri dell'Oratorio è il Santo Patrono della nostra città, ci possono essere già validi motivi per provvedere ad un riconoscimento toponomastico al Servo di Dio Benedetto XIII, di cui, dal 2012, è in corso il Processo per la sua Beatificazione e Canonizzazione".
Oltre a questa prima motivazione, l'Associazione, per supportare meglio le ragioni della propria iniziativa, ha unito altri elementi ricavati da documentazioni storiche ed epigrafiche presenti nella città di Gioia del Colle. "nell'ex convento e nella chiesa di San Francesco, in piazza Plebiscito, sono conservate due lapidi marmoree a ricordo e a memoria di questo munifico pontefice.
La prima si riferisce al decreto pontificio emanato perché la comunità religiosa fosse esentata da qualsiasi giurisdizione ordinaria. La seconda, invece, si trova all'interno della chiesa di San Francesco e riguarda la concessione di un privilegio, alla chiesa, da parte del pontefice".
La missiva si conclude con un auspicio, che è anche il nostro, come concittadini di un personaggio importante, figlio illustre della nostra terra, e che potrebbe trovare il giusto riconoscimento toponomastico in una città in cui il ricordo è rappresentato da incisioni epigrafiche e da San Filippo Neri, Patrono di Gioia, e protettore dell'Orsini: "Con questa quantità di elementi, di certezze comprovate, di documentazioni storiche evidenti e riscontrabili, la formalizzazione della richiesta e la possibile soluzione positiva dell'iter procedurale possono essere ad una passo dalla loro realizzazione".
Le ragioni addotte sono riconducibili alle seguenti. "Il legame tra la nostra città e questo importante personaggio ecclesiastico è riscontrabile nella storia che egli ha scritto da cardinale, arcivescovo e papa. Mentre era arcivescovo di Benevento, il 5 giugno 1688, la città fu sconvolta da un terribile terremoto. Al momento, egli, trovandosi nell'episcopio, mentre discuteva con alcuni ospiti, l'edificio crollò. Gli astanti morirono. Lui si salvò perché gli cadde addosso un armadio con le ante aperte dentro il quale c'era una immagine di San Filippo Neri. L'Orsini, anche sulla scorta di referti medici e di relazioni cliniche, riconobbe in San Filippo Neri colui che prodigò il miracolo.
A tal proposito, voglio sottolineare che di quell' evento, la nostra Pinacoteca comunale conserva una delle venti tele della famiglia Eramo in cui è raffigurata la scena del terremoto testè descritta. Se a questo si unisce che il santo fondatore della Congregazione dei Padri dell'Oratorio è il Santo Patrono della nostra città, ci possono essere già validi motivi per provvedere ad un riconoscimento toponomastico al Servo di Dio Benedetto XIII, di cui, dal 2012, è in corso il Processo per la sua Beatificazione e Canonizzazione".
Oltre a questa prima motivazione, l'Associazione, per supportare meglio le ragioni della propria iniziativa, ha unito altri elementi ricavati da documentazioni storiche ed epigrafiche presenti nella città di Gioia del Colle. "nell'ex convento e nella chiesa di San Francesco, in piazza Plebiscito, sono conservate due lapidi marmoree a ricordo e a memoria di questo munifico pontefice.
La prima si riferisce al decreto pontificio emanato perché la comunità religiosa fosse esentata da qualsiasi giurisdizione ordinaria. La seconda, invece, si trova all'interno della chiesa di San Francesco e riguarda la concessione di un privilegio, alla chiesa, da parte del pontefice".
La missiva si conclude con un auspicio, che è anche il nostro, come concittadini di un personaggio importante, figlio illustre della nostra terra, e che potrebbe trovare il giusto riconoscimento toponomastico in una città in cui il ricordo è rappresentato da incisioni epigrafiche e da San Filippo Neri, Patrono di Gioia, e protettore dell'Orsini: "Con questa quantità di elementi, di certezze comprovate, di documentazioni storiche evidenti e riscontrabili, la formalizzazione della richiesta e la possibile soluzione positiva dell'iter procedurale possono essere ad una passo dalla loro realizzazione".