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Politica

Upc, il nuovo assessore spacca il partito

Lafabiana guida il gruppo dei dissidenti: “Metodi dittatoriali in questo partito”. Parole dure anche contro il sindaco

Come preannunciato non è passata senza lasciare strascichi la nomina della nuova giunta. Mentre tutti aspettano di conoscere ufficialmente la posizione dell'Udc, il partito centrista che all'ultimo momento si è defilato dalla giunta e molto probabilmente anche dalla maggioranza, nel partito guidato da Leonardo Mandolino volano stracci.

Non è piaciuto ad alcuni tesserati il modus operandi adottato del consigliere Mandolino che a detta dei firmatari di un documento non avrebbe condiviso molte scelte, ultima in ordine di tempo la rosa dei nomi da proporre al primo cittadino, con il resto del gruppo.
Nella nota ufficiale, sottoscritta da una decina di iscritti al partito si sintetizzano tutti i malumori causati da una gestione del gruppo "personale" e finalizzata "al raggiungimento del proprio tornaconto".
L'accusa nei confronti dello stesso Mandolino e del segretario e neo assessore all'istruzione, Lucrezia Gramegna, è di non aver convocato l'assemblea del partito ma di aver deciso i nomi da proporre al sindaco durante una ristrettissima riunione a tre del direttivo.
"Un partito non è un bene personale ma appartiene a tutti" attaccano i dissidenti rivendicando il rispetto per le "tante anime surclassate dalla volontà dittatoriale di un singolo soggetto che ha anteposto i propri interessi a quelli comuni".
Nell'occhio del ciclone è finita anche la neo assessore Gramegna accusata di aver assunto atteggiamenti da Ponzio Pilato "lavandosi le mani ed evitando di dare spiegazioni sulla mancata convocazione dell'assemblea agli altri iscritti".
"La verità è una sola: con un vile stratagemma si è evitato il dialogo, il confronto, la progettualità e l'unità di intenti. Il consigliere Mandolino ha dimostrato tutto il suo valore politico e umano. Esimio Consigliere – prosegue la nota - la parte dissenziente e non silente dell'Upc, quella che ha sempre amato la trasparenza e la legalità, disapprova pubblicamente il suo operato e ne prende le dovute distanze".

Da ultimo il gruppo guidato da Felice Lafabiana invia gli ultimi due messaggi all'indirizzo della neo assessore a cui sono rivolti prima "un augurio di buon lavoro e poi la promessa "sarà marcata a vista per tutta la durata del proprio mandato". Al primo cittadino Alesio valente, invece, si pongono una serie di quesiti primo fra tutti la richiesta di "spiegare alla cittadinanza i motivi che lo hanno spinto a richiedere le dimissioni della prima giunta politica chiedendo espressamente chi e perché ha messo in discussione l'operato degli assessori".
"L'impressione non peregrina – si legge ancora - è che il sindaco sia costantemente sotto ricatto degli sciacalli della vecchia politica che minacciano di abbandonare la nave se non ottengono risposta positiva alle loro richieste che hanno sempre natura prettamente personale. Auguriamo al giovane Alesio – conclude il documento – che ci sta mettendo la faccia e che a nostro avviso la sta perdendo, di trovare finalmente il coraggio per porre in essere un atto di forza perché è meglio un giorno da leoni che cento da pecora".

Parole pesanti che certamente non passeranno sotto silenzio ma che, piuttosto, a dispetto delle previsioni meteo, serviranno ad infuocare un altro fine settimana.
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