Politica
Uragano Mazzilli: "Il cambia-mente? Non esiste"
Il consigliere pronto a passare all'opposizione. Il centrosinistra spiega il calo alle Politiche: "Carenze di comunicazione".
Gravina - venerdì 8 marzo 2013
16.20
Confessa di aver rotto i rapporti con la maggioranza sin dopo la nomina dell'assessore in quota al suo partito, "scelto in contrasto con i principi del rinnovamento e senza alcuna valida motivazione di metodo". Critica il passo indietro dei colleghi di barricate (fino a tre giorni fa) Maria Ariani e Francesco Santomasi, "che evidentemente non hanno la forza di contestare un sistema marcio". Ma soprattutto, attacca il cuore ideologico e mediatico del valentismo, il cambia-mente: "Solo inciuci e accordi sotto banco".
Giuseppe Mazzilli (nella foto) irrompe sulla scena politica con la furia di un uragano. Lo fa per precisare "di non aver mai aderito al Centro Democratico, come invece erroneamente riportato da alcuni organi di informazione". Ma alla puntualizzazione segue una serie di domande alle quali il giovane consigliere, eletto nell'Api prima di trasmigrare (già due mesi dopo le elezioni) nel gruppo misto, non si sottrae. Offrendo spunti inediti sulla sua esperienza in Comune. "Dal mio partito ho preso le distanze - ricorda - subito dopo la nomina degli assessori: noi ritenevamo si dovessero privilegiare freschezza e capacità, ed avevamo indicato Savino Caputo, peraltro primo dei non eletti. Il sindaco, invece, ha fatto diversamente, nominando il terzo dei non eletti, dunque senza alcun criterio di metodo e di sostanza". E la scelta, caduta sull'atttuale assessore al turismo Sergio Varvara, ha scavato un solco tra Mazzilli e i rutelliani e la stessa maggioranza. "Da allora - porta il conto l'imprenditore gravinese - col sindaco avrò parlato al massimo un paio di volte". E se con chi governa non c'è dialogo, non resta che una via: l'opposizione. Aperta, conclamata, dichiarata. "Non lo escludo, ci sto pensando", ammette. "Nel giro di una settimana scioglierò le mie riserve". E se pure non ci sarà l'approdo in altre formazioni politiche, "perchè di sicuro per il momento resterò nel gruppo misto", ci sarà invece, con ogni probabilità, la formalizzazione del passaggio in minoranza. Scenario al quale si sono invece sottratti, con un carpiato all'indietro, gli altri due consiglieri che con Mazzilli avevano dato vita ad un patto di consultazione alquanto critico nei riguardi dell'amministrazione comunale, Maria Ariani e Francesco Santomasi. "Con loro avevamo costruito un percorso politico. Adesso hanno cambiato idea. Evidentemente, non hanno la forza di contestare un sistema fatto di inciuci e accordi sotto banco, che è l'opposto esatto del cambia-mente, che in realtà non c'è mai stato". Forza che invece Mazzilli riconosce a Giacinto Lupoli: "Con lui continuiamo a sentirci: il patto di consultazione tiene".
Intanto, mentre il centrosinistra attende di conoscere ufficialmente le intenzioni di Ariani e Santomasi (e per questo, causa l'assenza giustificata di Santomasi, è stata rinviata l'interpartitica in programma mercoledì sera), su iniziativa dei socialisti è almeno iniziata la verifica sul dato elettorale di fine febbraio. Ed i risultati sono clamorosi. Perchè emergerebbe che il non esaltante bottino di consensi della coalizione dell'Italia bene comune sarebbe stato caratterizzato anche dalle deficienze dell'amministrazione comunale, incapace di comunicare con la città. Uno schiaffo al sindaco che ha vinto le Amministrative anche vincendo la sfida della comunicazione, che il coordinatore del Psi, Pietro Nolasco, spiega così: "Nel corso della riunione, presenti tutti i segretari delle forze di maggioranza, abbiamo parlato a lungo del risultato elettorale e tutti i segretari hanno ribadito la necessità di comunicare di più e meglio il lavoro che l'amministrazione comunale sta portando avanti. Certo, il voto nazionale non è stata una bocciatura per l'amministrazione, ma è chiaro che i gravinesi non hanno capito cosa stiamo facendo. E proprio dal Pd hanno sottolineato anche che al sindaco è stato impedito di illustrare, con la conferenza organizzata al Sidion e poi rinviata, i risultati di questa amministrazione: ecco perchè ha vinto Grillo. Ora però dobbiamo ripartire da un cronoprogramma dettagliato. I partiti si sono impegnati a stilare dei progetti da realizzare sia nel breve che nel lungo termine".
Giuseppe Mazzilli (nella foto) irrompe sulla scena politica con la furia di un uragano. Lo fa per precisare "di non aver mai aderito al Centro Democratico, come invece erroneamente riportato da alcuni organi di informazione". Ma alla puntualizzazione segue una serie di domande alle quali il giovane consigliere, eletto nell'Api prima di trasmigrare (già due mesi dopo le elezioni) nel gruppo misto, non si sottrae. Offrendo spunti inediti sulla sua esperienza in Comune. "Dal mio partito ho preso le distanze - ricorda - subito dopo la nomina degli assessori: noi ritenevamo si dovessero privilegiare freschezza e capacità, ed avevamo indicato Savino Caputo, peraltro primo dei non eletti. Il sindaco, invece, ha fatto diversamente, nominando il terzo dei non eletti, dunque senza alcun criterio di metodo e di sostanza". E la scelta, caduta sull'atttuale assessore al turismo Sergio Varvara, ha scavato un solco tra Mazzilli e i rutelliani e la stessa maggioranza. "Da allora - porta il conto l'imprenditore gravinese - col sindaco avrò parlato al massimo un paio di volte". E se con chi governa non c'è dialogo, non resta che una via: l'opposizione. Aperta, conclamata, dichiarata. "Non lo escludo, ci sto pensando", ammette. "Nel giro di una settimana scioglierò le mie riserve". E se pure non ci sarà l'approdo in altre formazioni politiche, "perchè di sicuro per il momento resterò nel gruppo misto", ci sarà invece, con ogni probabilità, la formalizzazione del passaggio in minoranza. Scenario al quale si sono invece sottratti, con un carpiato all'indietro, gli altri due consiglieri che con Mazzilli avevano dato vita ad un patto di consultazione alquanto critico nei riguardi dell'amministrazione comunale, Maria Ariani e Francesco Santomasi. "Con loro avevamo costruito un percorso politico. Adesso hanno cambiato idea. Evidentemente, non hanno la forza di contestare un sistema fatto di inciuci e accordi sotto banco, che è l'opposto esatto del cambia-mente, che in realtà non c'è mai stato". Forza che invece Mazzilli riconosce a Giacinto Lupoli: "Con lui continuiamo a sentirci: il patto di consultazione tiene".
Intanto, mentre il centrosinistra attende di conoscere ufficialmente le intenzioni di Ariani e Santomasi (e per questo, causa l'assenza giustificata di Santomasi, è stata rinviata l'interpartitica in programma mercoledì sera), su iniziativa dei socialisti è almeno iniziata la verifica sul dato elettorale di fine febbraio. Ed i risultati sono clamorosi. Perchè emergerebbe che il non esaltante bottino di consensi della coalizione dell'Italia bene comune sarebbe stato caratterizzato anche dalle deficienze dell'amministrazione comunale, incapace di comunicare con la città. Uno schiaffo al sindaco che ha vinto le Amministrative anche vincendo la sfida della comunicazione, che il coordinatore del Psi, Pietro Nolasco, spiega così: "Nel corso della riunione, presenti tutti i segretari delle forze di maggioranza, abbiamo parlato a lungo del risultato elettorale e tutti i segretari hanno ribadito la necessità di comunicare di più e meglio il lavoro che l'amministrazione comunale sta portando avanti. Certo, il voto nazionale non è stata una bocciatura per l'amministrazione, ma è chiaro che i gravinesi non hanno capito cosa stiamo facendo. E proprio dal Pd hanno sottolineato anche che al sindaco è stato impedito di illustrare, con la conferenza organizzata al Sidion e poi rinviata, i risultati di questa amministrazione: ecco perchè ha vinto Grillo. Ora però dobbiamo ripartire da un cronoprogramma dettagliato. I partiti si sono impegnati a stilare dei progetti da realizzare sia nel breve che nel lungo termine".