Salute
Vaccini, M5S Puglia presenta mozione
La Regione chieda alla Corte Costituzionale di verificare la legittimità del Decreto
Gravina - mercoledì 16 agosto 2017
I consiglieri regionali M5S Mario Conca e Marco Galante, componenti della III Commissione Sanità, hanno depositato una mozione che impegna la Regione Puglia ad impugnare davanti alla Corte Costituzionale il Decreto Vaccini e la Legge di conversione approvata in via definitiva dal Parlamento lo scorso 28 luglio 2017.
"E' d'obbligo premettere - dichiarano Conca e Galante - che non è nostra intenzione mettere in discussione gli aspetti scientifici e l'efficacia di una corretta profilassi vaccinale, né tantomeno alimentare l'acceso scontro mediatico delle scorse settimane che di fatto ha impedito un'adeguata discussione nel merito della questione. Riteniamo tuttavia, che durante l'iter di questo decreto si sia adottato un approccio ed un metodo tutt'altro che scientifico, relegando una questione così delicata, come la salute dei nostri figli, a poco più di una contrapposizione elettoralistica. Il M5S Puglia ha cercato fin dall'inizio di mantenere l'attenzione sugli aspetti tecnici e sui diritti coinvolti in questa vicenda, senza strumentalizzazioni o passerelle sterili alle varie manifestazioni ma con azioni concrete all'interno delle Istituzioni."
E' un decreto inaccettabile, sostengono i pentastellati, quello che introduce l'obbligo di 10 vaccini (anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilus influenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella) nel nostro Paese, con il reale rischio di pregiudicare il diritto allo studio, alla frequenza delle scuole dell'obbligo ed alla fruizione di servizi essenziali come scuole materne e nido, dal momento che l'accesso a tali servizi verrà subordinato all'assolvimento degli obblighi vaccinali imposti. Sono molte le criticità di questo provvedimento che ha diviso in due il paese con diritti violati e migliaia di genitori e famiglie che in queste settimane hanno manifestato la loro forte preoccupazione nelle piazze di tutta Italia.
"Grave la responsabilità di chi ci governa - incalzano i cinquestelle - per la prima volta un testo di legge impositivo di trattamenti sanitari viene approvato con la decretazione d'urgenza in assenza proprio dei presupposti di urgenza, come ammesso dallo stesso Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Uno Stato che usa la coercizione ammette di aver fallito nell'accompagnare i suoi figli e non potrà che sortire l'effetto contrario. Uno Stato che non da risposte convincenti e cambia i bugiardini nottetempo non merita una fiducia incondizionata. Ci chiediamo, inoltre, come sia possibile e rispettoso dei diritti dei cittadini che uno Stato imponga la somministrazione di farmaci, pena pesanti sanzioni, senza che sia stato affatto dimostrato uno stato di emergenza reale e contingente per la pubblica incolumità. Ciò che si chiede con questa mozione, che ci auguriamo possa essere discussa serenamente nella prima seduta del 7 settembre per non far decorrere i termini, è dunque una semplice verifica da parte della Corte Costituzionale al fine di chiarire se sia davvero legittimo quanto approvato dal Governo e forse evitare l'esborso di denaro pubblico per fronteggiare la prevedibile marea di contenziosi che potrebbero arrivare da parte dei soggetti interessati. Crediamo - concludono - che sia nell'interesse di tutti dal momento che la politica dovrebbe avere come fine principale la tutela dei diritti ed il rispetto della legalità, a prescindere dalle proprie appartenenze partitiche."
"E' d'obbligo premettere - dichiarano Conca e Galante - che non è nostra intenzione mettere in discussione gli aspetti scientifici e l'efficacia di una corretta profilassi vaccinale, né tantomeno alimentare l'acceso scontro mediatico delle scorse settimane che di fatto ha impedito un'adeguata discussione nel merito della questione. Riteniamo tuttavia, che durante l'iter di questo decreto si sia adottato un approccio ed un metodo tutt'altro che scientifico, relegando una questione così delicata, come la salute dei nostri figli, a poco più di una contrapposizione elettoralistica. Il M5S Puglia ha cercato fin dall'inizio di mantenere l'attenzione sugli aspetti tecnici e sui diritti coinvolti in questa vicenda, senza strumentalizzazioni o passerelle sterili alle varie manifestazioni ma con azioni concrete all'interno delle Istituzioni."
E' un decreto inaccettabile, sostengono i pentastellati, quello che introduce l'obbligo di 10 vaccini (anti-poliomelitica; anti-difterica; anti-tetanica; anti-epatite B; anti-pertosse; anti Haemophilus influenzae tipo B; anti-morbillo; anti-rosolia; anti-parotite; anti-varicella) nel nostro Paese, con il reale rischio di pregiudicare il diritto allo studio, alla frequenza delle scuole dell'obbligo ed alla fruizione di servizi essenziali come scuole materne e nido, dal momento che l'accesso a tali servizi verrà subordinato all'assolvimento degli obblighi vaccinali imposti. Sono molte le criticità di questo provvedimento che ha diviso in due il paese con diritti violati e migliaia di genitori e famiglie che in queste settimane hanno manifestato la loro forte preoccupazione nelle piazze di tutta Italia.
"Grave la responsabilità di chi ci governa - incalzano i cinquestelle - per la prima volta un testo di legge impositivo di trattamenti sanitari viene approvato con la decretazione d'urgenza in assenza proprio dei presupposti di urgenza, come ammesso dallo stesso Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Uno Stato che usa la coercizione ammette di aver fallito nell'accompagnare i suoi figli e non potrà che sortire l'effetto contrario. Uno Stato che non da risposte convincenti e cambia i bugiardini nottetempo non merita una fiducia incondizionata. Ci chiediamo, inoltre, come sia possibile e rispettoso dei diritti dei cittadini che uno Stato imponga la somministrazione di farmaci, pena pesanti sanzioni, senza che sia stato affatto dimostrato uno stato di emergenza reale e contingente per la pubblica incolumità. Ciò che si chiede con questa mozione, che ci auguriamo possa essere discussa serenamente nella prima seduta del 7 settembre per non far decorrere i termini, è dunque una semplice verifica da parte della Corte Costituzionale al fine di chiarire se sia davvero legittimo quanto approvato dal Governo e forse evitare l'esborso di denaro pubblico per fronteggiare la prevedibile marea di contenziosi che potrebbero arrivare da parte dei soggetti interessati. Crediamo - concludono - che sia nell'interesse di tutti dal momento che la politica dovrebbe avere come fine principale la tutela dei diritti ed il rispetto della legalità, a prescindere dalle proprie appartenenze partitiche."