Palazzo di città
Valente contro i dipendenti comunale, la Cisl insorge
“Da quale pulpito arriva la predica”
Gravina - venerdì 13 febbraio 2015
12.51
Pochi giorni fa il sindaco Alesio Valente era stato protagonista di una nuova strigliata indirizzata ai dipendenti comunali con tanto di richiesta ai dirigenti comunale di riservare "tolleranza zero" nei confronti dei dipendenti poco inclini a star seduti dietro la scrivania.
Immediata la risposta del segretario comunale, autore di un vero e proprio piano "anti assenteista" che prevede la "verifica de visu sull'effettiva presenza dei dipendenti comunali ciascuno presso il proprio ufficio di assegnazione". Un'operazione da svolgere "in presenza di almeno un agente della Polizia Municipale" e dopo "momentanea chiusura e sorveglianza del portone di ingresso".
Stop totale ai vari "torno subito". Da ora in poi per allontanarsi dagli uffici i dipendenti potranno farlo "solo con preventiva autorizzazione del proprio dirigente sia per la fruizione dei permessi che per le attività connesse e disposte dal proprio superiore". In pratica per allontanarsi a bere un caffè, così come per fare le fotocopie o portare un documento in un altro ufficio, occorrerà chiedere il permesso al superiore. Un pò come a scuola.
Disposizione che il sindaco ha salutato con favore: "A differenza di ciò che scrive qualche "parolaio" noi facciamo i fatti in tema di personale".
Non la pensano così, invece, nella sezione provinciale della Cisl che in una nota inviata da Giuseppe Zoli, delegato territoriale della Cisl FP di Bari, hanno sintetizzato tutta l'amarezza e i dubbi a proposito delle disposizioni impartite da Valente.
Sarebbe Zoli, infatti, "il parolaio" contro cui si è scagliato Valente su facebook e che prontamente risponde al primo cittadino.
"Il bue dice all'asino, cornuto" esordisce il sindacalista "Tanto recita l'antico adagio che ben rappresenta quanto sta accadendo.
"Da che pulpito viene la predica" continua rivolgendosi al sindaco accusato "di parolare su Facebook cercando il facile consenso sul presunto assenteismo dei dipendenti comunali, facendo becera propaganda e raccogliendo gli scontati mi piace".
I provvedimenti che Valente definisce "politiche per il personale" secondo Zoli non sarebbero altro "che la sintesi del dovere di un sindaco".
" Non si rende conto che in fatto di personale hanno ormai ridotto il Comune di Gravina allo stremo. La dotazione organica ormai inadeguata ad una città di quasi cinquantamila abitanti, gli uffici semivuoti ed i lavoratori sopravvissuti che sono costretti a farsi in quattro per sopperire all'erogazione dei servizi" spiega il sindacalista.
"Va benissimo soffermarsi un attimo su qualche assenteista, ci mancherebbe altro, ma ciò che occorre per gloriarsi è ben altro. E poi il personale è creditore di una serie di diritti contrattuali tuttora inevasi che per elencarli tutti non basterebbe il foglio su cui stiamo scrivendo. Signor Sindaco, continui pure a dilettarsi su Facebook, ma non dubiti che tutte le volte che lo farà, risponderemo denunciando i fatti reali, che si traducono in parole, naturalmente, ma concrete e precise a testimonianza di una situazione che non si può negare in alcun modo".
Da ultimo un invito ai dipendenti comunali, "che il nostro ruolo ci chiama a difendere, rivolgiamo il nostro pressante appello alla correttezza dei comportamenti, che non dubitiamo sia già patrimonio della stragrande maggioranza e che auspichiamo possa essere patrimonio di tutti".
Immediata la risposta del segretario comunale, autore di un vero e proprio piano "anti assenteista" che prevede la "verifica de visu sull'effettiva presenza dei dipendenti comunali ciascuno presso il proprio ufficio di assegnazione". Un'operazione da svolgere "in presenza di almeno un agente della Polizia Municipale" e dopo "momentanea chiusura e sorveglianza del portone di ingresso".
Stop totale ai vari "torno subito". Da ora in poi per allontanarsi dagli uffici i dipendenti potranno farlo "solo con preventiva autorizzazione del proprio dirigente sia per la fruizione dei permessi che per le attività connesse e disposte dal proprio superiore". In pratica per allontanarsi a bere un caffè, così come per fare le fotocopie o portare un documento in un altro ufficio, occorrerà chiedere il permesso al superiore. Un pò come a scuola.
Disposizione che il sindaco ha salutato con favore: "A differenza di ciò che scrive qualche "parolaio" noi facciamo i fatti in tema di personale".
Non la pensano così, invece, nella sezione provinciale della Cisl che in una nota inviata da Giuseppe Zoli, delegato territoriale della Cisl FP di Bari, hanno sintetizzato tutta l'amarezza e i dubbi a proposito delle disposizioni impartite da Valente.
Sarebbe Zoli, infatti, "il parolaio" contro cui si è scagliato Valente su facebook e che prontamente risponde al primo cittadino.
"Il bue dice all'asino, cornuto" esordisce il sindacalista "Tanto recita l'antico adagio che ben rappresenta quanto sta accadendo.
"Da che pulpito viene la predica" continua rivolgendosi al sindaco accusato "di parolare su Facebook cercando il facile consenso sul presunto assenteismo dei dipendenti comunali, facendo becera propaganda e raccogliendo gli scontati mi piace".
I provvedimenti che Valente definisce "politiche per il personale" secondo Zoli non sarebbero altro "che la sintesi del dovere di un sindaco".
" Non si rende conto che in fatto di personale hanno ormai ridotto il Comune di Gravina allo stremo. La dotazione organica ormai inadeguata ad una città di quasi cinquantamila abitanti, gli uffici semivuoti ed i lavoratori sopravvissuti che sono costretti a farsi in quattro per sopperire all'erogazione dei servizi" spiega il sindacalista.
"Va benissimo soffermarsi un attimo su qualche assenteista, ci mancherebbe altro, ma ciò che occorre per gloriarsi è ben altro. E poi il personale è creditore di una serie di diritti contrattuali tuttora inevasi che per elencarli tutti non basterebbe il foglio su cui stiamo scrivendo. Signor Sindaco, continui pure a dilettarsi su Facebook, ma non dubiti che tutte le volte che lo farà, risponderemo denunciando i fatti reali, che si traducono in parole, naturalmente, ma concrete e precise a testimonianza di una situazione che non si può negare in alcun modo".
Da ultimo un invito ai dipendenti comunali, "che il nostro ruolo ci chiama a difendere, rivolgiamo il nostro pressante appello alla correttezza dei comportamenti, che non dubitiamo sia già patrimonio della stragrande maggioranza e che auspichiamo possa essere patrimonio di tutti".