Politica
Valente, il tredicesimo di se stesso
Passa il riequilibrio di bilancio ma le opposizioni chiedono la sfiducia del sindaco
Gravina - lunedì 6 ottobre 2014
19.07
Dodici a destra, dodici a sinistra e Alesio Valente a fare da tredicesimo uomo per approvare il riequilibrio di bilancio e dare un po' di ossigeno alla sua stessa amministrazione.
E' questo il risultato del consiglio comunale andato in scena questa mattina. Un risultato già ampiamente anticipato dai consiglieri di opposizione che di buon ora hanno protocollando una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco convinti, appunto, che "l'amministrazione Valente non ha più la maggioranza politica ed amministrativa così come consegnata dal voto popolare, contando solo sul voto del sindaco".
Dodici firme per chiedere un consiglio comunale che affronti senza se e senza ma la perenne crisi amministrativa dell'attuale governo cittadino reo di avere "tradito le aspettative dell'intera comunità" oltre "ad aver ripetutamente leso i principi di trasparenza e legalità degli atti amministrativi non risultando espletata alcuna gara ad evidenza pubblica". Nel medesimo documento i consiglieri sostengono "che in questo lasso di tempo numerosi sono stati i cambi di casacca dei componenti della maggioranza e che la stessa giunta ha subito più modificazioni a seguito di crisi politica apertasi al suo interno".
Un documento che sarà discusso solo nel prossimo consiglio comunale. Tornando a quello odierno, invece, celebrato in tutta fretta in un clima surreale, non fosse altro che per l'eleganza con cui l'intera maggioranza si è presentata in aula, il risultato è che l'amministrazione Valente è ridotta ai minimi termini. Una seduta lampo durata poco più di un paio di ore durante la quale a fare notizia non sono state né le interpellanze dei consiglieri né tanto meno la discussione tecnica sui vari punti, bensì l'assenza totale di un confronto politico. Equilibri di coalizione, umori e rancori dei consiglieri comunali restano celati negli sguardi, negli ammiccamenti e soprattutto nelle uscite strategiche dall'aula come quella del presidente del consiglio Giacinto Lupoli che ha abbandonato la sua postazione proprio mentre il consigliere Giuseppe Mazzilli, in qualità di portavoce del Gruppo Misto di cui Lupoli è elemento fondamentale, annunciava il passaggio dell'intero gruppo tra la fila dell'opposizione. Del resto il documento economico alla fine della votazione passerà con 13 voti favorevoli, 10 contrari e due assenti uno dei quali è lo stesso Lupoli.
Il resto della mattinata scorre in un clima di normale amministrazione: consiglieri annoiati, assessori silenti e il sindaco che ostenta sicurezza tra battute e sorrisi. La politica reclama la scena solo sul finale quando il vice capogruppo di "per Gravina" Angelo Petrara annuncia il voto contrario dell'opposizione spiegando "che si tratta di una totale bocciatura di questa amministrazione soprattutto perché ancora oggi dopo due anni e mezzo, il sindaco non ha ancora ritenuto opportuno rilasciare delle dichiarazioni per spiegare cosa sta accadendo nella sua coalizione".
Al capogruppo del Pd, Sante Giordano, il compito di replicare ai dissidenti confermando il voto favorevole ai provvedimenti presentati dalla giunta "per premiare l'immane sforzo fatto da questa amministrazione nel proseguire il cammino amministrativo nonostante le difficoltà gestionali e soprattutto politiche che ci sono state, visto – continua Giordano - che il percorso di questa amministrazione è stato caratterizzato da una serie di cambi di casacche e ripensamenti tutti personali e finalizzati al tornaconto di alcuni consiglieri".
Da ultimo è lo stesso Valente a dichiararsi "amareggiato per questo gesto dei consiglieri di maggioranza. Tuttavia sono a disposizione per discutere con tutti e per capire se ci sono o meno le condizioni per andare avanti".
E' questo il risultato del consiglio comunale andato in scena questa mattina. Un risultato già ampiamente anticipato dai consiglieri di opposizione che di buon ora hanno protocollando una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco convinti, appunto, che "l'amministrazione Valente non ha più la maggioranza politica ed amministrativa così come consegnata dal voto popolare, contando solo sul voto del sindaco".
Dodici firme per chiedere un consiglio comunale che affronti senza se e senza ma la perenne crisi amministrativa dell'attuale governo cittadino reo di avere "tradito le aspettative dell'intera comunità" oltre "ad aver ripetutamente leso i principi di trasparenza e legalità degli atti amministrativi non risultando espletata alcuna gara ad evidenza pubblica". Nel medesimo documento i consiglieri sostengono "che in questo lasso di tempo numerosi sono stati i cambi di casacca dei componenti della maggioranza e che la stessa giunta ha subito più modificazioni a seguito di crisi politica apertasi al suo interno".
Un documento che sarà discusso solo nel prossimo consiglio comunale. Tornando a quello odierno, invece, celebrato in tutta fretta in un clima surreale, non fosse altro che per l'eleganza con cui l'intera maggioranza si è presentata in aula, il risultato è che l'amministrazione Valente è ridotta ai minimi termini. Una seduta lampo durata poco più di un paio di ore durante la quale a fare notizia non sono state né le interpellanze dei consiglieri né tanto meno la discussione tecnica sui vari punti, bensì l'assenza totale di un confronto politico. Equilibri di coalizione, umori e rancori dei consiglieri comunali restano celati negli sguardi, negli ammiccamenti e soprattutto nelle uscite strategiche dall'aula come quella del presidente del consiglio Giacinto Lupoli che ha abbandonato la sua postazione proprio mentre il consigliere Giuseppe Mazzilli, in qualità di portavoce del Gruppo Misto di cui Lupoli è elemento fondamentale, annunciava il passaggio dell'intero gruppo tra la fila dell'opposizione. Del resto il documento economico alla fine della votazione passerà con 13 voti favorevoli, 10 contrari e due assenti uno dei quali è lo stesso Lupoli.
Il resto della mattinata scorre in un clima di normale amministrazione: consiglieri annoiati, assessori silenti e il sindaco che ostenta sicurezza tra battute e sorrisi. La politica reclama la scena solo sul finale quando il vice capogruppo di "per Gravina" Angelo Petrara annuncia il voto contrario dell'opposizione spiegando "che si tratta di una totale bocciatura di questa amministrazione soprattutto perché ancora oggi dopo due anni e mezzo, il sindaco non ha ancora ritenuto opportuno rilasciare delle dichiarazioni per spiegare cosa sta accadendo nella sua coalizione".
Al capogruppo del Pd, Sante Giordano, il compito di replicare ai dissidenti confermando il voto favorevole ai provvedimenti presentati dalla giunta "per premiare l'immane sforzo fatto da questa amministrazione nel proseguire il cammino amministrativo nonostante le difficoltà gestionali e soprattutto politiche che ci sono state, visto – continua Giordano - che il percorso di questa amministrazione è stato caratterizzato da una serie di cambi di casacche e ripensamenti tutti personali e finalizzati al tornaconto di alcuni consiglieri".
Da ultimo è lo stesso Valente a dichiararsi "amareggiato per questo gesto dei consiglieri di maggioranza. Tuttavia sono a disposizione per discutere con tutti e per capire se ci sono o meno le condizioni per andare avanti".