La città
Valente in Tv, dai social l’accusa di aver screditato la città
Il sindaco replica: “Io ho screditato due o tre delinquenti"
Gravina - sabato 4 aprile 2020
11.50
A molti non è piaciuta l'immagine che è venuta fuori della nostra città dopo l'intervista del sindaco ad una emittente televisiva nazionale (Canale 5). Il paese dei "furbetti del buono spesa", come li ha apostrofati il giornalista e l'idea di fondo che Gravina possa essere rappresentata da una minoranza di persone che si sono rivendute i buoni spesa rilasciati fin dal 19 marzo da Comune, ha fatto storcere il naso a più di un gravinese che ha espresso il suo disappunto sui social.
Un popolo social che si è diviso tra i detrattori del sindaco, accusato di sovraesposizione mediatica e di non aver fatto una buona promozione della nostra città, e quelli, invece, che hanno ritenuto l'intervento del sindaco esplicativo del "modello Gravina" imitato anche in altri Comuni della penisola.
Al sindaco si rimprovera di aver lanciato pubbliche accuse attraverso un "sentore" e non basandosi su fatti certi con conseguenti provvedimenti giudiziari e dunque, hanno associano l'intervento del sindaco al suo spasmodico bisogno di visibilità. Altri, invece, avrebbero preferito un atteggiamento più morbido, chiudendo la questione con una paternale da buon padre di famiglia e non andando a lavare i panni sporchi al di fuori dell'ambito cittadino. Ma oltre ai detrattori c'è anche chi appoggia le iniziative del primo cittadino e che lo incita ad andare fino in fondo alla questione, perché possa smascherare gli sciacalli che approfittano di questi momenti di emergenza per perpetrare ulteriori danni alla comunità.
Insomma il popolo della rete è diviso. Di certo, i post dei suoi detrattori non sono piaciuti ad Alesio Valente che non glielo ha mandato a dire. A detta del sindaco c'è chi ha voluto strumentalizzare il rapporto di comunicazione diretta con la città. "I panni sporchi si lavano in famiglia? Mi dispiace non sono d'accordo. Io non ho screditato la nostra comunità, io ho screditato due o tre delinquenti. Le forze dell'ordine stanno indagando su questa vicenda"- ha chiarito Valente, per sgomberare il campo da incertezze e rispondere a chi aveva bollato la notizia come un pettegolezzo.
"Le critiche vengono da persone che sistematicamente ci hanno accusato di non essere trasparenti. Adesso che facciamo un'operazione di chiarezza, anche questa ci viene contestata. Sono loro che screditano la città".
Volta pagina Valente, parlando invece degli esempi virtuosi, di chi ha restituito i buoni spesa per destinarli a chi sta ancora peggio, ribadendo la bontà del "modello Gravina", "una città generosa"- ha commentato il sindaco, difendendo il suo operato e rivendicando il suo ruolo di difensore della città, ma volendo lanciare anche un appello di unità a tutte le forze cittadine. "Non è il momento di dividerci. Restiamo uniti. Basta con i colori politici. Abbiamo sempre pagato quando questa città si è divisa"- ha concluso Valente.
Un popolo social che si è diviso tra i detrattori del sindaco, accusato di sovraesposizione mediatica e di non aver fatto una buona promozione della nostra città, e quelli, invece, che hanno ritenuto l'intervento del sindaco esplicativo del "modello Gravina" imitato anche in altri Comuni della penisola.
Al sindaco si rimprovera di aver lanciato pubbliche accuse attraverso un "sentore" e non basandosi su fatti certi con conseguenti provvedimenti giudiziari e dunque, hanno associano l'intervento del sindaco al suo spasmodico bisogno di visibilità. Altri, invece, avrebbero preferito un atteggiamento più morbido, chiudendo la questione con una paternale da buon padre di famiglia e non andando a lavare i panni sporchi al di fuori dell'ambito cittadino. Ma oltre ai detrattori c'è anche chi appoggia le iniziative del primo cittadino e che lo incita ad andare fino in fondo alla questione, perché possa smascherare gli sciacalli che approfittano di questi momenti di emergenza per perpetrare ulteriori danni alla comunità.
Insomma il popolo della rete è diviso. Di certo, i post dei suoi detrattori non sono piaciuti ad Alesio Valente che non glielo ha mandato a dire. A detta del sindaco c'è chi ha voluto strumentalizzare il rapporto di comunicazione diretta con la città. "I panni sporchi si lavano in famiglia? Mi dispiace non sono d'accordo. Io non ho screditato la nostra comunità, io ho screditato due o tre delinquenti. Le forze dell'ordine stanno indagando su questa vicenda"- ha chiarito Valente, per sgomberare il campo da incertezze e rispondere a chi aveva bollato la notizia come un pettegolezzo.
"Le critiche vengono da persone che sistematicamente ci hanno accusato di non essere trasparenti. Adesso che facciamo un'operazione di chiarezza, anche questa ci viene contestata. Sono loro che screditano la città".
Volta pagina Valente, parlando invece degli esempi virtuosi, di chi ha restituito i buoni spesa per destinarli a chi sta ancora peggio, ribadendo la bontà del "modello Gravina", "una città generosa"- ha commentato il sindaco, difendendo il suo operato e rivendicando il suo ruolo di difensore della città, ma volendo lanciare anche un appello di unità a tutte le forze cittadine. "Non è il momento di dividerci. Restiamo uniti. Basta con i colori politici. Abbiamo sempre pagato quando questa città si è divisa"- ha concluso Valente.