Politica
Valente: “Nessuna smentita: il Prc è con noi”. E Marchetti conferma.
Ma De Razza ribadisce: “Noi alternativi all’alleanza tra Pd e Terzo Polo”.
Gravina - martedì 17 gennaio 2012
10.46
Una smentita non è bastata. Adesso arriva anche la seconda. A ribadire che il Prc, di alleanze o intese programmatiche con Pd, Terzo Polo e liste civiche varie non vuol sentir parlare.
Un passo indietro, per capire: nei giorni scorsi Alesio Valente, segretario dei democratici e candidato in pectore d'una coalizione che si snoda sull'asse Pd-Terzo Polo, in un'intervista a Gravinalife rivela d'essere impegnato il Prc "ad offrire un contributo programmatico" al costruendo schieramento. Da Bari, però, Sabino De Razza, segretario provinciale dei rifondaroli, subito stoppa: "Voci infondate: Rc non è disponibile né ad alleanze né a collaborazioni programmatiche col Terzo Polo".
Partita chiusa? Non proprio. A riaprirla, infatti, provvede Enzo Marchetti, con una lettera indirizzata a Valente: "In qualità di iscritto a Rifondazione comunista – scrive il professore gravinese – a margine della scivolata che vi fa parlare di una cosa che almeno per ora non può dirsi centro-sinistra, bensì, se mai, centro-centro, confermo che il mio partito è favorevole ad un accordo di programma da ritenersi però un contributo allo sviluppo della città, di uno sviluppo che non può fondarsi che sulla cultura, l'ambiente ed il turismo archeologico, anziché sulla speculazione e sul parrocchialismo del cemento armato oggi vigente. Questo si aspetta da noi la parte sana della città". Parole dolci, per il candidato sindaco, che infatti di rimando commenta: "Non sono un bugiardo: alla luce di quanto in precedenza affermato dal segretario provinciale di Rc, un autorevole esponente del circolo locale mi conferma la collaborazione programmatica. Dunque, nessuna smentita".
Invece, la smentita c'è. Ed è squisitamente politica. Perché De Razza non solo non lascia, ma addirittura raddoppia. "Questa vicenda – spiega il segretario provinciale del Prc – sta diventando paradossale. A Gravina il partito ha da poco ripreso le attività. Non c'è ancora un segretario, né un gruppo dirigente abilitato ad esprimere posizioni ufficiali". Come inquadrare, allora, le dichiarazioni di Marchetti? "Sono le opinioni di un compagno stimato ed autorevole, ma restano pur sempre dichiarazioni a titolo personale, che non impegnano il partito", risponde De Razza. Che poi, per provare a chiudere la questione, aggiunge: "Il Prc è pronto a lavorare per l'unità, ed è convinto che sia ancora possibile raggiungerla, ma per ricomporre il centrosinistra bisogna arginare le infiltrazioni del centrodestra. A Gravina mi sembra si stia riproponendo lo stesso tipo di alleanza che a Roma sorregge il Governo Monti: noi che a Roma siamo all'opposizione di quella formula di governo, non possiamo essere favorevoli a Gravina".
Quindi, la chiosa: "Per il bene ed il futuro di Gravina e del centrosinistra non riteniamo opportuna un'intesa con le forze del Terzo Polo. Per cui, da parte nostra, se non si pone rimedio a questo equivoco, non può né potrà esserci accordo e neppure un contributo programmatico".
Due smentite? Probabilmente, meglio di una.
Un passo indietro, per capire: nei giorni scorsi Alesio Valente, segretario dei democratici e candidato in pectore d'una coalizione che si snoda sull'asse Pd-Terzo Polo, in un'intervista a Gravinalife rivela d'essere impegnato il Prc "ad offrire un contributo programmatico" al costruendo schieramento. Da Bari, però, Sabino De Razza, segretario provinciale dei rifondaroli, subito stoppa: "Voci infondate: Rc non è disponibile né ad alleanze né a collaborazioni programmatiche col Terzo Polo".
Partita chiusa? Non proprio. A riaprirla, infatti, provvede Enzo Marchetti, con una lettera indirizzata a Valente: "In qualità di iscritto a Rifondazione comunista – scrive il professore gravinese – a margine della scivolata che vi fa parlare di una cosa che almeno per ora non può dirsi centro-sinistra, bensì, se mai, centro-centro, confermo che il mio partito è favorevole ad un accordo di programma da ritenersi però un contributo allo sviluppo della città, di uno sviluppo che non può fondarsi che sulla cultura, l'ambiente ed il turismo archeologico, anziché sulla speculazione e sul parrocchialismo del cemento armato oggi vigente. Questo si aspetta da noi la parte sana della città". Parole dolci, per il candidato sindaco, che infatti di rimando commenta: "Non sono un bugiardo: alla luce di quanto in precedenza affermato dal segretario provinciale di Rc, un autorevole esponente del circolo locale mi conferma la collaborazione programmatica. Dunque, nessuna smentita".
Invece, la smentita c'è. Ed è squisitamente politica. Perché De Razza non solo non lascia, ma addirittura raddoppia. "Questa vicenda – spiega il segretario provinciale del Prc – sta diventando paradossale. A Gravina il partito ha da poco ripreso le attività. Non c'è ancora un segretario, né un gruppo dirigente abilitato ad esprimere posizioni ufficiali". Come inquadrare, allora, le dichiarazioni di Marchetti? "Sono le opinioni di un compagno stimato ed autorevole, ma restano pur sempre dichiarazioni a titolo personale, che non impegnano il partito", risponde De Razza. Che poi, per provare a chiudere la questione, aggiunge: "Il Prc è pronto a lavorare per l'unità, ed è convinto che sia ancora possibile raggiungerla, ma per ricomporre il centrosinistra bisogna arginare le infiltrazioni del centrodestra. A Gravina mi sembra si stia riproponendo lo stesso tipo di alleanza che a Roma sorregge il Governo Monti: noi che a Roma siamo all'opposizione di quella formula di governo, non possiamo essere favorevoli a Gravina".
Quindi, la chiosa: "Per il bene ed il futuro di Gravina e del centrosinistra non riteniamo opportuna un'intesa con le forze del Terzo Polo. Per cui, da parte nostra, se non si pone rimedio a questo equivoco, non può né potrà esserci accordo e neppure un contributo programmatico".
Due smentite? Probabilmente, meglio di una.