Cronaca
Vaso trafugato dal museo: l’opposizione interroga Valente
Chiesti interventi a tutela del patrimonio museale. Nel frattempo in Fondazione si provvede all'installazione delle telecamere
Gravina - martedì 4 settembre 2012
11.49
Ancora nessuna svolta nelle indagini relative al furto del vaso "Oinochoe Trilobato", trafugato dal museo Santomasi nell'aprile scorso. Mentre proseguono le ricerche da parte del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari - Arma dei Carabinieri, il consigliere dei "Democratici sempre", Angelo Petrara e l'uomo del PRI, Michele Tedesco, sono tornati sulla notizia.
I due, a braccetto, hanno interrogato per iscritto il sindaco Valente al fine di conoscere "quali misure siano state tempestivamente intraprese dalla Amministrazione Comunale a tutela del nostro patrimonio artistico ed archeologico. Se non sia il caso di dotare detto Museo di sistemi di allarme, videosorveglianza ovvero presenza di guardia giurata".
Gioco facile per i ladri di reperti archeologici nella Gravina città d'arte? A preoccupare l'opposizione la facilità con cui poter "infilare in qualsiasi borsetta i nostri reperti archeologici".
Prende la strada laterale il sindaco Alesio Valente: "Premesso che non ho ancora ricevuto il documento, posso dire che all'indomani del furto ho già avuto modo di interfacciarmi con il Presidente della Fondazione Santomasi, Agostino Giglio, al quale ho chiesto con viva determinazione di vigilare affinchè episodi del genere non accadano. Ho inoltre invitato espressamente il Presidente ad adottare tutte le doverose misure sicurezza. Giglio mi ha comunicato, in quella stessa occasione, di aver già avviato l'iter necessario a dotare il Museo di un sistema di videosorveglianza".
Un sincronismo quasi innaturale nella vicenda. Mentre ieri mattina a Palazzo di Città veniva protocollata l'interrogazione, la Fondazione Santomasi era alle prese con l'installazione delle misure di sicurezza: "C'è gente che sta lavorando in queste ore per dotare il museo di telecamere e dissuasori per finestre basse. Avevamo avviato la gara per mettere in sicurezza il museo già prima della sottrazione del vaso. Per altro non è che nei mesi passati il museo fosse poco sicuro", ha spiegato Giglio ancora incredulo su come quel furto sia potuto accadere.
I due, a braccetto, hanno interrogato per iscritto il sindaco Valente al fine di conoscere "quali misure siano state tempestivamente intraprese dalla Amministrazione Comunale a tutela del nostro patrimonio artistico ed archeologico. Se non sia il caso di dotare detto Museo di sistemi di allarme, videosorveglianza ovvero presenza di guardia giurata".
Gioco facile per i ladri di reperti archeologici nella Gravina città d'arte? A preoccupare l'opposizione la facilità con cui poter "infilare in qualsiasi borsetta i nostri reperti archeologici".
Prende la strada laterale il sindaco Alesio Valente: "Premesso che non ho ancora ricevuto il documento, posso dire che all'indomani del furto ho già avuto modo di interfacciarmi con il Presidente della Fondazione Santomasi, Agostino Giglio, al quale ho chiesto con viva determinazione di vigilare affinchè episodi del genere non accadano. Ho inoltre invitato espressamente il Presidente ad adottare tutte le doverose misure sicurezza. Giglio mi ha comunicato, in quella stessa occasione, di aver già avviato l'iter necessario a dotare il Museo di un sistema di videosorveglianza".
Un sincronismo quasi innaturale nella vicenda. Mentre ieri mattina a Palazzo di Città veniva protocollata l'interrogazione, la Fondazione Santomasi era alle prese con l'installazione delle misure di sicurezza: "C'è gente che sta lavorando in queste ore per dotare il museo di telecamere e dissuasori per finestre basse. Avevamo avviato la gara per mettere in sicurezza il museo già prima della sottrazione del vaso. Per altro non è che nei mesi passati il museo fosse poco sicuro", ha spiegato Giglio ancora incredulo su come quel furto sia potuto accadere.