La città
Via Consolazione: viabilità si o no?
L'AQP ha terminato i lavori. Ma manca l'ordinanza sindacale per riaprirla.
Gravina - domenica 29 luglio 2012
18.20
Transenne scomparse, bambini che giocano per strada, macchine che la attraversano: questo lo stato dei luoghi attuale di Via Consolazione, la via nei pressi della pineta, resa nota per il casolare delle "cento stanze" dove furono trovati morti nel 2008 i fratellini Pappalardi.
Nonostante tutto indichi che l'arteria stradale sia stata riaperta, in realtà non è così perché il sindaco Valente non ha ancora redatto l'ordinanza sindacale di revoca della chiusura della strada stabilita con ordinanza sindacale n.56 il 22 dicembre 2009 da parte dell'allora sindaco Divella.
Dunque la viabilità in via Consolazione è tornata ma non vi è ancora il permesso ufficiale da parte del sindaco.
Lo stato dei luoghi di allora era costituito da abbassamento di pavimenti di alcuni locali cantinari insistenti su quella strada e distacco verticale di alcune tramezzature dell'ordine di 10-15 cm, oltre murature pericolanti che apparivano, già in parte puntellate, elementi questi che potevano essere potenziali pericoli di crollo; travi e pilastri a vista che non denotavano segni di rottura o cedimenti né particolari fessurazioni. C'era stato un allagamento di parte della cantina del fabbricato al civico 19. Inoltre, sul fabbricato opposto rispetto alla strada, si era osservato il distacco orizzontale di un pilastro in muratura a sostegno del cancello del fabbricato delle "cento stanze". Lungo via Consolazione emergevano, quindi, evidenti fenomeni e segnali che facevano pensare a perdite dalla condotta idrica dell'AQP dirette verso l'interno del sottosuolo.
Con l'ordinanza n. 56, Divella interpellava i presunti proprietari e conduttori delle unità immobiliari per le verifiche statiche delle opere, provvedere ad horas al puntellamento delle parti pericolanti di fabbricato ed alla esecuzione di tutte le opere provvisionali necessarie al fine di salvaguardare la pubblica e privata incolumità; provvedere contemporaneamente, per la parte di propria competenza a proprie cure e spese, mediante l'ausilio di tecnici di fiducia, alle verifiche strutturali dell'immobile nonché alla realizzazione, previo ottenimento di titolo abitativo, di tutte le opere definitive per la messa in sicurezza dell'immobile. Ordinanza rispettata in pieno dai proprietari i quali hanno dato mandato all'ingegnere Luigi Padula di redigere una relazione tecnica in particolare sull'immobile al civico 7 dalla quale è venuto fuori che non ci sono problemi sulla struttura del fabbricato e pertanto non ci sono ad oggi pericoli per il fabbricato e per gli occupanti dello stesso. L'unico problema attuale è il cedimento del pavimento del piano cantina, pavimento che non ha ripercussioni sulle strutture portanti del fabbricato.
Nella relazione si legge: "Per ovviare ad eventuali pericoli derivanti da tale problema si è provveduto ad interdire l'accesso mediante una porta chiusa a chiave. Dall'esame dello stato dei luoghi si è visto anche che le strutture in cemento armato del palazzo quali travi e pilastri non presentano alcun segno di sofferenza. Non si notano fessurazioni o cedimenti di tali strutture né al piano cantina né ai piani superiori e dai controlli effettuati scavando al di sotto del piano cantina si è notato che i pilastri scendono per oltre 3 metri al di sotto del piano cantina e pertanto sono sicuri". Ancora: "Da un primo esame dello stato dei luoghi si è potuto dedurre che oltre all'estrazione di acqua è venuto a mancare il supporto del piano cantina provocando fessurazioni e cedimenti su tutto quanto poggiava sul pavimento stesso. La natura e la provenienza di queste acque non è stata possibile accertarla. Nei giorni seguenti su tutta Via Consolazione è stato notato un massiccio intervento da parte dell'AQP e da parte dello scrivente si può solo ipotizzare ad oggi che le infiltrazioni possono essere o di acqua piovana proveniente dalla strada pubblica o da perdite della rete pubblica dell'Aqp. Risulta che tutto il materiale risulta essere bagnato come risultano umide le pareti perimetrali adiacenti la via consolazione".
L'acquedotto ha ripristinato lo stato dei luoghi, ha rifatto il marciapiede, ha eliminato le cause del dissesto che c'era stato rimettendo a nuovo il tronco idrico che perdeva acqua ed ha ripristinato il manto stradale ma non ha ancora inviato comunicazione ufficiale al Comune che senza questa comunicazione non può dar seguito all'ordinanza sindacale.
I privati dichiarano di aver ottemperato alle verifiche in oggetto e di aver messo in sicurezza il fabbricato e quindi di aver garantito la salvaguardia della pubblica e privata incolumità ma attendono fiduciosi che il comune accerti la natura delle acque.
Nonostante tutto indichi che l'arteria stradale sia stata riaperta, in realtà non è così perché il sindaco Valente non ha ancora redatto l'ordinanza sindacale di revoca della chiusura della strada stabilita con ordinanza sindacale n.56 il 22 dicembre 2009 da parte dell'allora sindaco Divella.
Dunque la viabilità in via Consolazione è tornata ma non vi è ancora il permesso ufficiale da parte del sindaco.
Lo stato dei luoghi di allora era costituito da abbassamento di pavimenti di alcuni locali cantinari insistenti su quella strada e distacco verticale di alcune tramezzature dell'ordine di 10-15 cm, oltre murature pericolanti che apparivano, già in parte puntellate, elementi questi che potevano essere potenziali pericoli di crollo; travi e pilastri a vista che non denotavano segni di rottura o cedimenti né particolari fessurazioni. C'era stato un allagamento di parte della cantina del fabbricato al civico 19. Inoltre, sul fabbricato opposto rispetto alla strada, si era osservato il distacco orizzontale di un pilastro in muratura a sostegno del cancello del fabbricato delle "cento stanze". Lungo via Consolazione emergevano, quindi, evidenti fenomeni e segnali che facevano pensare a perdite dalla condotta idrica dell'AQP dirette verso l'interno del sottosuolo.
Con l'ordinanza n. 56, Divella interpellava i presunti proprietari e conduttori delle unità immobiliari per le verifiche statiche delle opere, provvedere ad horas al puntellamento delle parti pericolanti di fabbricato ed alla esecuzione di tutte le opere provvisionali necessarie al fine di salvaguardare la pubblica e privata incolumità; provvedere contemporaneamente, per la parte di propria competenza a proprie cure e spese, mediante l'ausilio di tecnici di fiducia, alle verifiche strutturali dell'immobile nonché alla realizzazione, previo ottenimento di titolo abitativo, di tutte le opere definitive per la messa in sicurezza dell'immobile. Ordinanza rispettata in pieno dai proprietari i quali hanno dato mandato all'ingegnere Luigi Padula di redigere una relazione tecnica in particolare sull'immobile al civico 7 dalla quale è venuto fuori che non ci sono problemi sulla struttura del fabbricato e pertanto non ci sono ad oggi pericoli per il fabbricato e per gli occupanti dello stesso. L'unico problema attuale è il cedimento del pavimento del piano cantina, pavimento che non ha ripercussioni sulle strutture portanti del fabbricato.
Nella relazione si legge: "Per ovviare ad eventuali pericoli derivanti da tale problema si è provveduto ad interdire l'accesso mediante una porta chiusa a chiave. Dall'esame dello stato dei luoghi si è visto anche che le strutture in cemento armato del palazzo quali travi e pilastri non presentano alcun segno di sofferenza. Non si notano fessurazioni o cedimenti di tali strutture né al piano cantina né ai piani superiori e dai controlli effettuati scavando al di sotto del piano cantina si è notato che i pilastri scendono per oltre 3 metri al di sotto del piano cantina e pertanto sono sicuri". Ancora: "Da un primo esame dello stato dei luoghi si è potuto dedurre che oltre all'estrazione di acqua è venuto a mancare il supporto del piano cantina provocando fessurazioni e cedimenti su tutto quanto poggiava sul pavimento stesso. La natura e la provenienza di queste acque non è stata possibile accertarla. Nei giorni seguenti su tutta Via Consolazione è stato notato un massiccio intervento da parte dell'AQP e da parte dello scrivente si può solo ipotizzare ad oggi che le infiltrazioni possono essere o di acqua piovana proveniente dalla strada pubblica o da perdite della rete pubblica dell'Aqp. Risulta che tutto il materiale risulta essere bagnato come risultano umide le pareti perimetrali adiacenti la via consolazione".
L'acquedotto ha ripristinato lo stato dei luoghi, ha rifatto il marciapiede, ha eliminato le cause del dissesto che c'era stato rimettendo a nuovo il tronco idrico che perdeva acqua ed ha ripristinato il manto stradale ma non ha ancora inviato comunicazione ufficiale al Comune che senza questa comunicazione non può dar seguito all'ordinanza sindacale.
I privati dichiarano di aver ottemperato alle verifiche in oggetto e di aver messo in sicurezza il fabbricato e quindi di aver garantito la salvaguardia della pubblica e privata incolumità ma attendono fiduciosi che il comune accerti la natura delle acque.