Palazzo di città
Via Genova: il sindaco rivendica il risultato
"I fondi della Regione? Merito nostro". E rilancia: "Ora restituiremo alla città il parco di via Matera".
Gravina - martedì 27 novembre 2012
08.05
"Le domande che pone alla fine del suo articolo meritano risposta. Passi a trovarmi, se può. Vorrei discuterne con lei".
Squilla il telefono. Dall'altra parte della cornetta, Alesio Valente, sindaco di Gravina. Passa qualche ora, e il faccia a faccia ha luogo. A Palazzo di città, nel suo ufficio di tanto in tanto Valente va a cercare sul monitor del computer il testo dell'articolo in cui si dà notizia dell'avvenuto finanziamento della riqualificazione dell'ex area mercatale di via Genova e, soprattutto, delle famose domande, poste a chiosa del pezzo, che ancora gli ronzano per la testa: che fine farà il mutuo che il Comune voleva contrarre? Possibile che Palazzo di città ignorasse gli intendimenti della Regione, e la Regione quelli del Comune? E ancora: considerata la sostanziale identità degli importi tra lo stanziamento destinato a piazza Pellicciari e quello di cui ora sulla carta gode via Genova, ques'ultimo è frutto di una mera casualità o piuttosto di un trasferimento di risorse figlio di una precisa scelta politica? Ed in questa ipotesi, quale? E infine: se via Genova adesso può contare su fondi europei, perchè non dirottare su piazza Pellicciari le somme che Palazzo di città aveva in mente di reperire attraverso il mutuo da contrarre con la Cassa depositi e prestiti?
Da dove vuole cominciare, sindaco?
"Dal dire che il giorno in cui in giunta abbiamo avviato le procedure per l'accensione del mutuo sapevamo, speravamo, ma non avevamo certezza nei fondi regionali, anche se nei nostri riguardi il vicepresidente della giunta regionale, Loredana Capone, aveva assunto con noi un impegno preciso. Pertanto, poichè quell'opera è considerata dall'intera amministrazione comunale di vitale importanza, abbiamo deciso di imboccare comunque la strada del mutuo, per non avere sorprese".
E però la sorpresa è arrivata, ma positiva, ed ora Gravina e i gravinesi si trovano con un altro mutuo sulle spalle di cui pagare gli interessi negli anni a venire....
"Quei soldi non andranno perduti. Saranno investiti in altre opere pubbliche".
Quali?
"Stiamo valutando le priorità, a cominciare dal rifacimento del manto stradale o dalla restituzione alla città del parco di via Matera, previo abbattimento del rudere che lo occupa. Vedremo".
Facciamo un passo indietro e torniamo a via Genova ed alla sua riqualificazione: il finanziamento incassato è quello inizialmente destinato a piazza Pellicciari?
"No. Quello è andato perduto".
Non trova strano, però, che la somma destinata a via Genova sia identica al centesimo a quella originariamente prevista per piazza Pellicciari?
C'è una spiegazione"
Sentiamo.
"Il finanziamento per piazza Pellicciari è andato perduto perchè, come ci ha attestato formalmente anche la Regione, nessun atto per renderlo obbligo giuridicamente vincolante era stato compiuto dal Comune entro la data limite del 30 luglio 2010. Noi abbiamo preso a riferimento quella somma nel suo ammontare indicandola nel progetto presentato ex novo in riferimento alla riqualificazione di via Genova. E del risultato conseguito siamo orgogliosi: in meno di 4 mesi abbiamo approvato il progetto e ottenuto i fondi necessari alla realizzazione. Un traguardo che, peraltro, ci solleva dalle difficoltà che i Comuni incontrano nel rispetto del patto di stabilità e nel reperimento di risorse per investimenti di tal genere".
La coperta resta comunque troppo corta. Perchè piazza Pellicciari non avrà nè i fondi del Por nè quelli di cui il Comune godrà grazie ai mutui accesi per via Genova, prima che arrivasse la notizia dei finanziamenti regionali...
"Piazza Pellicciari non ha bisogno di interventi così ingenti. A quel che mi dicono alla luce degli ultimi sopralluoghi effettuati, non vi sarebbero grandi problemi di stabilità, anche se l'evolversi della situazione sarebbe comunque da monitorare costantemente".
Nessuno spazio, dunque, per l'agorà su cui s'affaccia la chiesa di sant'Agostino?
"Rifaremo il manto stradale, come lungo viale Orsini, e creeremo un'isola pedonale proprio dirimpetto agli ingressi dell'edificio di culto".
Ipse dixit.
Squilla il telefono. Dall'altra parte della cornetta, Alesio Valente, sindaco di Gravina. Passa qualche ora, e il faccia a faccia ha luogo. A Palazzo di città, nel suo ufficio di tanto in tanto Valente va a cercare sul monitor del computer il testo dell'articolo in cui si dà notizia dell'avvenuto finanziamento della riqualificazione dell'ex area mercatale di via Genova e, soprattutto, delle famose domande, poste a chiosa del pezzo, che ancora gli ronzano per la testa: che fine farà il mutuo che il Comune voleva contrarre? Possibile che Palazzo di città ignorasse gli intendimenti della Regione, e la Regione quelli del Comune? E ancora: considerata la sostanziale identità degli importi tra lo stanziamento destinato a piazza Pellicciari e quello di cui ora sulla carta gode via Genova, ques'ultimo è frutto di una mera casualità o piuttosto di un trasferimento di risorse figlio di una precisa scelta politica? Ed in questa ipotesi, quale? E infine: se via Genova adesso può contare su fondi europei, perchè non dirottare su piazza Pellicciari le somme che Palazzo di città aveva in mente di reperire attraverso il mutuo da contrarre con la Cassa depositi e prestiti?
Da dove vuole cominciare, sindaco?
"Dal dire che il giorno in cui in giunta abbiamo avviato le procedure per l'accensione del mutuo sapevamo, speravamo, ma non avevamo certezza nei fondi regionali, anche se nei nostri riguardi il vicepresidente della giunta regionale, Loredana Capone, aveva assunto con noi un impegno preciso. Pertanto, poichè quell'opera è considerata dall'intera amministrazione comunale di vitale importanza, abbiamo deciso di imboccare comunque la strada del mutuo, per non avere sorprese".
E però la sorpresa è arrivata, ma positiva, ed ora Gravina e i gravinesi si trovano con un altro mutuo sulle spalle di cui pagare gli interessi negli anni a venire....
"Quei soldi non andranno perduti. Saranno investiti in altre opere pubbliche".
Quali?
"Stiamo valutando le priorità, a cominciare dal rifacimento del manto stradale o dalla restituzione alla città del parco di via Matera, previo abbattimento del rudere che lo occupa. Vedremo".
Facciamo un passo indietro e torniamo a via Genova ed alla sua riqualificazione: il finanziamento incassato è quello inizialmente destinato a piazza Pellicciari?
"No. Quello è andato perduto".
Non trova strano, però, che la somma destinata a via Genova sia identica al centesimo a quella originariamente prevista per piazza Pellicciari?
C'è una spiegazione"
Sentiamo.
"Il finanziamento per piazza Pellicciari è andato perduto perchè, come ci ha attestato formalmente anche la Regione, nessun atto per renderlo obbligo giuridicamente vincolante era stato compiuto dal Comune entro la data limite del 30 luglio 2010. Noi abbiamo preso a riferimento quella somma nel suo ammontare indicandola nel progetto presentato ex novo in riferimento alla riqualificazione di via Genova. E del risultato conseguito siamo orgogliosi: in meno di 4 mesi abbiamo approvato il progetto e ottenuto i fondi necessari alla realizzazione. Un traguardo che, peraltro, ci solleva dalle difficoltà che i Comuni incontrano nel rispetto del patto di stabilità e nel reperimento di risorse per investimenti di tal genere".
La coperta resta comunque troppo corta. Perchè piazza Pellicciari non avrà nè i fondi del Por nè quelli di cui il Comune godrà grazie ai mutui accesi per via Genova, prima che arrivasse la notizia dei finanziamenti regionali...
"Piazza Pellicciari non ha bisogno di interventi così ingenti. A quel che mi dicono alla luce degli ultimi sopralluoghi effettuati, non vi sarebbero grandi problemi di stabilità, anche se l'evolversi della situazione sarebbe comunque da monitorare costantemente".
Nessuno spazio, dunque, per l'agorà su cui s'affaccia la chiesa di sant'Agostino?
"Rifaremo il manto stradale, come lungo viale Orsini, e creeremo un'isola pedonale proprio dirimpetto agli ingressi dell'edificio di culto".
Ipse dixit.