Politica
Via Genova, riprendono i lavori ma la variante non convince
Il sindaco rassicura. Varrese solleva dubbi sul finanziamento
Gravina - sabato 14 marzo 2015
Riprendono i valori per la riqualificazione del mercato di via Genova dopo diversi mesi di stop. Ad annunciarlo il sindaco Alesio Valente: "La variante obbligatoria al progetto è stata predisposta ed oggi approvata in Giunta – scrive il sindaco nella serata di giovedì - Inoltre la Regione Puglia ha chiesto la documentazione ai nostri uffici per procedere col finanziamento".
Parole trionfanti smorzate poco dopo da una interrogazione presentata da Vincenzo Varrese, l'unico consigliere comunale sopravvissuto al letargo politico degli ultimi mesi, per chieder lumi sulla variante approvata dalla giunta.
Nello specifico il consigliere di Sel chiede tutti gli atti relativi alla variante al progetto originario del Mercato ortofrutticolo con l'intento di vederci chiaro " in considerazione della lunga stasi e del fermo prolungato dei lavori per la realizzazione dell'importante opera pubblica".
"Nonostante le periodiche rassicurazioni del sindaco sulla ripresa dei lavori – aggiunge Varrese - il gruppo di S.e.l. intende fare luce anche sul tipo di finanziamento dell'opera e delle modalità di erogazione del predetto finanziamento, alla luce di pregressi problemi riscontrati in ordine alla erogazione dello stesso".
A dissipare alcuni dubbi è lo stesso primo cittadino che spiega innanzitutto l'origine della variante imposta dalla necessità di mettere in sicurezza anche l'asse stradale di via Genova: "Durante l'operazione di scavo e nello specifico durante le operazioni di rimozione degli inerti lasciati dopo l'abbattimento della prima piazza nel 2007, gli operai dell'impresa hanno trovato sotto il primo strato di materiale edile una vera e propria sorpresa geologica che rischiava di creare problemi alla tenuta della strada. Fatti i dovuti saggi si è dovuto procedere alla messa in sicurezza della zona aumentando la quantità di calcestruzzo da utilizzare per completare l'opera. Inoltre nella revisione generale del progetto si è ritenuto opportuno rivedere alcuni dettagli e apportare piccole modifiche".
Costi?
"Le cifre non sono esorbitanti e comunque saranno coperte interamente dal finanziamento regionale. Come ogni appalto - aggiunge Valente – c'è sempre una percentuale del finanziamento stanziato per far fronte ai costi per eventuali imprevisti".
Il consigliere Varrese, tuttavia, insiste: "Troppe cose non sono chiare. Se il finanziamento era già stato approvato dalla Regione, così come annunciato dal sindaco in occasione della posa della prima pietra, che senso ha oggi da parte della stessa Regione richiede i documenti? Inoltre quel finanziamento era legato al rispetto del Patto di stabilità, altra questione su cui non è stata fatta ancora chiarezza. Il timore – prosegue l'esponente di Sel - è che il cantiere sia stato attivato per dare nuovo entusiasmo alla maggioranza guidata da Valente".
"La realtà è che quel cantiere è fermo da mesi senza che nessuno si senta in dovere di dare delle spiegazioni. Per questo ottenuti tutti gli atti cercheremo di capire quale è il vero problema".
Parole trionfanti smorzate poco dopo da una interrogazione presentata da Vincenzo Varrese, l'unico consigliere comunale sopravvissuto al letargo politico degli ultimi mesi, per chieder lumi sulla variante approvata dalla giunta.
Nello specifico il consigliere di Sel chiede tutti gli atti relativi alla variante al progetto originario del Mercato ortofrutticolo con l'intento di vederci chiaro " in considerazione della lunga stasi e del fermo prolungato dei lavori per la realizzazione dell'importante opera pubblica".
"Nonostante le periodiche rassicurazioni del sindaco sulla ripresa dei lavori – aggiunge Varrese - il gruppo di S.e.l. intende fare luce anche sul tipo di finanziamento dell'opera e delle modalità di erogazione del predetto finanziamento, alla luce di pregressi problemi riscontrati in ordine alla erogazione dello stesso".
A dissipare alcuni dubbi è lo stesso primo cittadino che spiega innanzitutto l'origine della variante imposta dalla necessità di mettere in sicurezza anche l'asse stradale di via Genova: "Durante l'operazione di scavo e nello specifico durante le operazioni di rimozione degli inerti lasciati dopo l'abbattimento della prima piazza nel 2007, gli operai dell'impresa hanno trovato sotto il primo strato di materiale edile una vera e propria sorpresa geologica che rischiava di creare problemi alla tenuta della strada. Fatti i dovuti saggi si è dovuto procedere alla messa in sicurezza della zona aumentando la quantità di calcestruzzo da utilizzare per completare l'opera. Inoltre nella revisione generale del progetto si è ritenuto opportuno rivedere alcuni dettagli e apportare piccole modifiche".
Costi?
"Le cifre non sono esorbitanti e comunque saranno coperte interamente dal finanziamento regionale. Come ogni appalto - aggiunge Valente – c'è sempre una percentuale del finanziamento stanziato per far fronte ai costi per eventuali imprevisti".
Il consigliere Varrese, tuttavia, insiste: "Troppe cose non sono chiare. Se il finanziamento era già stato approvato dalla Regione, così come annunciato dal sindaco in occasione della posa della prima pietra, che senso ha oggi da parte della stessa Regione richiede i documenti? Inoltre quel finanziamento era legato al rispetto del Patto di stabilità, altra questione su cui non è stata fatta ancora chiarezza. Il timore – prosegue l'esponente di Sel - è che il cantiere sia stato attivato per dare nuovo entusiasmo alla maggioranza guidata da Valente".
"La realtà è che quel cantiere è fermo da mesi senza che nessuno si senta in dovere di dare delle spiegazioni. Per questo ottenuti tutti gli atti cercheremo di capire quale è il vero problema".