730° Fiera San Giorgio
Alla Fiera San Giorgio si va “Verso il Parco Regionale Geo-Archeologico di Gravina”
Antichità, bellezze naturali, storia, turismo e tutela del territorio, tutti fattori accumunati a un’idea illustrata nello spazio istituzionale della 730ª rassegna.
sabato 20 aprile 2024
9.54
Un sogno proiettato nel futuro. Il progetto di un Parco Regionale Geo-Archeologico, raccontato nello spazio Agorà della Fiera San Giorgio, rappresenta una suggestiva opportunità per valorizzare e tramandare, oltre i confini e anche alle future generazioni, la ricchezza paesaggistica, sociale e produttiva di Gravina in Puglia e di un intero territorio.
Sono esaltate le caratteristiche naturali, sociali, culturali e manifatturiere del luogo, rafforzando al tempo stesso la tutela di uno scenario unico nel suo genere. Un habitat caratterizzato da diversi elementi d'interesse storico e paesaggistico che spaziano dal castello all'area naturalistica, dove è presente il torrente; quindi ancora dal centro storico cittadino agli ipogei, seguendo un perimetro in prossimità dell'abitato.
Durante l'incontro sono intervenuti: Anna Grazia Maraschio, assessore regionale all'Ambiente; Caterina Dibitonto, dirigente del Servizio Parchi e tutela della Biodiversità della Regione Puglia; Giovanna Cacudi, Soprintendente archeologico della Città metropolitana di Bari; Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di scienze della Terra e Geoambientali dell'Università degli Studi di Bari; Stefano Lacatena, consigliere regionale delegato per le materie "Paesaggio e Urbanistica, pianificazione territoriale, Assetto del territorio"; Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore e Ignazio Lovero, consigliere delegato alla candidatura di Gravina Capitale italiana della cultura.
Diverse caratteristiche interessanti e peculiari dal punto di vista naturalistico e sociale sono alla base della proposta. Si parla di acqua e di pietra in un territorio caratterizzato anche da coltivazioni estese, senza dimenticare le bellezze del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Un territorio che l'uomo ha iniziato ad abitare sin da tempi antichissimi.
Il progetto può rappresentare un nuovo approccio di valorizzazione compatibile con il territorio stesso, scongiurando ad esempio fenomeni come lo spietramento o altri interventi che possano modificarne le caratteristiche, per dare risalto alla cultura del luogo attraverso una profonda conoscenza dell'ambiente circostante da preservare e trasferire ai giovani, perché continuino a tutelare e raccontare le unicità della loro terra e le sue ricchezze come amministratori e cittadini lungimiranti.
Il 9 maggio è in programma una conferenza che potrebbe essere quella conclusiva lungo il percorso costitutivo.
Sono esaltate le caratteristiche naturali, sociali, culturali e manifatturiere del luogo, rafforzando al tempo stesso la tutela di uno scenario unico nel suo genere. Un habitat caratterizzato da diversi elementi d'interesse storico e paesaggistico che spaziano dal castello all'area naturalistica, dove è presente il torrente; quindi ancora dal centro storico cittadino agli ipogei, seguendo un perimetro in prossimità dell'abitato.
Durante l'incontro sono intervenuti: Anna Grazia Maraschio, assessore regionale all'Ambiente; Caterina Dibitonto, dirigente del Servizio Parchi e tutela della Biodiversità della Regione Puglia; Giovanna Cacudi, Soprintendente archeologico della Città metropolitana di Bari; Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di scienze della Terra e Geoambientali dell'Università degli Studi di Bari; Stefano Lacatena, consigliere regionale delegato per le materie "Paesaggio e Urbanistica, pianificazione territoriale, Assetto del territorio"; Dario Vassallo, presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore e Ignazio Lovero, consigliere delegato alla candidatura di Gravina Capitale italiana della cultura.
Diverse caratteristiche interessanti e peculiari dal punto di vista naturalistico e sociale sono alla base della proposta. Si parla di acqua e di pietra in un territorio caratterizzato anche da coltivazioni estese, senza dimenticare le bellezze del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Un territorio che l'uomo ha iniziato ad abitare sin da tempi antichissimi.
Il progetto può rappresentare un nuovo approccio di valorizzazione compatibile con il territorio stesso, scongiurando ad esempio fenomeni come lo spietramento o altri interventi che possano modificarne le caratteristiche, per dare risalto alla cultura del luogo attraverso una profonda conoscenza dell'ambiente circostante da preservare e trasferire ai giovani, perché continuino a tutelare e raccontare le unicità della loro terra e le sue ricchezze come amministratori e cittadini lungimiranti.
Il 9 maggio è in programma una conferenza che potrebbe essere quella conclusiva lungo il percorso costitutivo.