Cibus in tabula
Dolce come… il diabete
Prevenire è meglio che curare
giovedì 6 giugno 2013
9.19
Il diabete è una malattia in continuo aumento, tanto da essere ormai definita un'emergenza socio-sanitaria mondiale.
In Italia 4 persone su 100 sono diabetiche e altre 2 non sanno di esserlo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2025 i diabetici nel mondo saranno 350 milioni, prevedendo tra l'altro che in Italia ci sarà un aumento del 50% di ammalati. Si presume, cioè, che tra 20 anni sarà diabetico un italiano su 10.
Tradizionalmente considerata una malattia degli adulti, il diabete di tipo 2, è sempre più spesso diagnosticato nei bambini, in parallelo con l'aumento dei tassi di obesità.
L'obesità risulta essere uno dei principali fattori predisponenti della forma più diffusa di diabete, definita diabete mellito di tipo 2 che manifesta, a causa di un difetto di secrezione e di azione dell'insulina, l'ormone prodotto dal nostro organismo (più precisamente dalle cellule β poste nelle isole di Langerhans del pancreas) la cui funzione principale è permettere l'ingresso di zucchero, o meglio di glucosio, nei muscoli, nel fegato e in altri organi per essere utilizzato come "carburante".
La conseguente condizione di insulino-resistenza comporta un accumulo di glucosio nel sangue, facendo innalzare così la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue). L'aumentando spropositato di glucosio impedisce ai reni di svolgere la loro funzione, lasciando confluire il glucosio nelle urine insieme a grandi quantità di acqua. In queste condizioni le urine diventano dolci; di qui il nome di diabete Mellito per indicare appunto che le urine sono dolci "come il miele".
In soggetti sani, che hanno una vita regolare e un'alimentazione corretta, generalmente nell'arco della giornata, i valori di glicemia si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl. Si tratta, invece, di condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG), quando i valori glicemici variano tra 110 e 125 mg/dl . Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl, secondo l'American Diabetes Association , sono da considerarsi probabili sintomi di diabete.
Tuttavia perché il diabete sia certificato occorre riscontrare un valore di glicemia di 200 mg/dl, in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio. Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 mg/dl dopo un carico di glucosio definiscono, invece, la ridotta tolleranza al glucosio (IGT).
IFG ed IGT possono evolvere nel tempo verso un diabete conclamato.
Prevenire questa malattia è possibile, intervenendo innanzitutto sullo stile di vita, in particolare, rinunciando alla sedentarietà e migliorando le abitudini alimentari.
Una regolare attività fisica è indispensabile per prevenire e controllare meglio il diabete, per mantenere o diminuire il peso corporeo e, in generale, per mantenersi in salute. Non è necessario andare in palestra o fare sforzi particolari: l'importante è fare attività fisica regolare e adeguata al proprio corpo e all'età, per almeno 30 minuti al giorno e per 5 giorni alla settimana.
Una corretta alimentazione può essere seguita facendo riferimento ai seguenti principi fondamentali:
1. Consumare molta verdura e frutta (5 porzioni quotidiane), facendo attenzione agli zuccheri contenuti nell'uva, nei cacchi, nelle banane e nei mandarini;
2. Non far mancare nella dieta i legumi, apportano proteine e fibre "sane";
3. Preferire le carni bianche a quelle rosse;
4. Mangiare pesce almeno 2-3 volte a settimana;
5. Preferire l'olio extra vergine d'oliva come condimento, evitare i grassi saturi come il burro e ridurre al massimo i grassi presenti in cracker e merendine;
6. Usare poco sale e prodotti alimentari salati;
7. Preferire gli zuccheri contenuti nella pasta, nel pane o cereali integrali e limitare l'aggiunta di zucchero nelle bevande. Inoltre è bene limitare il consumo di succhi di frutta, di bibite gassate specie quelle "light" e le bevande alcoliche;
8. I dolci non sono vietati, ma è bene consumarli di rado.
In Italia 4 persone su 100 sono diabetiche e altre 2 non sanno di esserlo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2025 i diabetici nel mondo saranno 350 milioni, prevedendo tra l'altro che in Italia ci sarà un aumento del 50% di ammalati. Si presume, cioè, che tra 20 anni sarà diabetico un italiano su 10.
Tradizionalmente considerata una malattia degli adulti, il diabete di tipo 2, è sempre più spesso diagnosticato nei bambini, in parallelo con l'aumento dei tassi di obesità.
L'obesità risulta essere uno dei principali fattori predisponenti della forma più diffusa di diabete, definita diabete mellito di tipo 2 che manifesta, a causa di un difetto di secrezione e di azione dell'insulina, l'ormone prodotto dal nostro organismo (più precisamente dalle cellule β poste nelle isole di Langerhans del pancreas) la cui funzione principale è permettere l'ingresso di zucchero, o meglio di glucosio, nei muscoli, nel fegato e in altri organi per essere utilizzato come "carburante".
La conseguente condizione di insulino-resistenza comporta un accumulo di glucosio nel sangue, facendo innalzare così la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue). L'aumentando spropositato di glucosio impedisce ai reni di svolgere la loro funzione, lasciando confluire il glucosio nelle urine insieme a grandi quantità di acqua. In queste condizioni le urine diventano dolci; di qui il nome di diabete Mellito per indicare appunto che le urine sono dolci "come il miele".
In soggetti sani, che hanno una vita regolare e un'alimentazione corretta, generalmente nell'arco della giornata, i valori di glicemia si mantengono tra i 60 e i 130 mg/dl. Si tratta, invece, di condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG), quando i valori glicemici variano tra 110 e 125 mg/dl . Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl, secondo l'American Diabetes Association , sono da considerarsi probabili sintomi di diabete.
Tuttavia perché il diabete sia certificato occorre riscontrare un valore di glicemia di 200 mg/dl, in qualunque momento della giornata o due ore dopo un carico di glucosio. Valori di glicemia compresi fra 140 a 200 mg/dl dopo un carico di glucosio definiscono, invece, la ridotta tolleranza al glucosio (IGT).
IFG ed IGT possono evolvere nel tempo verso un diabete conclamato.
Prevenire questa malattia è possibile, intervenendo innanzitutto sullo stile di vita, in particolare, rinunciando alla sedentarietà e migliorando le abitudini alimentari.
Una regolare attività fisica è indispensabile per prevenire e controllare meglio il diabete, per mantenere o diminuire il peso corporeo e, in generale, per mantenersi in salute. Non è necessario andare in palestra o fare sforzi particolari: l'importante è fare attività fisica regolare e adeguata al proprio corpo e all'età, per almeno 30 minuti al giorno e per 5 giorni alla settimana.
Una corretta alimentazione può essere seguita facendo riferimento ai seguenti principi fondamentali:
1. Consumare molta verdura e frutta (5 porzioni quotidiane), facendo attenzione agli zuccheri contenuti nell'uva, nei cacchi, nelle banane e nei mandarini;
2. Non far mancare nella dieta i legumi, apportano proteine e fibre "sane";
3. Preferire le carni bianche a quelle rosse;
4. Mangiare pesce almeno 2-3 volte a settimana;
5. Preferire l'olio extra vergine d'oliva come condimento, evitare i grassi saturi come il burro e ridurre al massimo i grassi presenti in cracker e merendine;
6. Usare poco sale e prodotti alimentari salati;
7. Preferire gli zuccheri contenuti nella pasta, nel pane o cereali integrali e limitare l'aggiunta di zucchero nelle bevande. Inoltre è bene limitare il consumo di succhi di frutta, di bibite gassate specie quelle "light" e le bevande alcoliche;
8. I dolci non sono vietati, ma è bene consumarli di rado.