I nuovi orizzonti della legalità
Il Ruolo della Donna nel Lavoro: Ieri vs Oggi
Rubrica "I nuovi orizzonti della legalità" a cura della redazione OF21
venerdì 20 dicembre 2024
Nel corso dei decenni, il ruolo della donna nel mondo del lavoro ha subito trasformazioni straordinarie. Dall'esclusione dalle professioni più prestigiose alla conquista di posizioni di rilievo in ogni settore. Ma oggi, mentre le sfide continuano a evolversi, è possibile guardare indietro per comprendere meglio i progressi raggiunti e le sfide ancora da affrontare.
La nostra Costituzione all'art. 37 così recita: "La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore". Ma è effettivamente così?
IERI - Un Lungo Periodo di Esclusione e Discriminazione
Fino a pochi decenni fa, le donne erano per lo più relegate a ruoli subordinati e privi di autonomia. Nel contesto sociale e lavorativo, il lavoro femminile era considerato di minor valore rispetto a quello maschile. La separazione tra "lavoro maschile" e "lavoro femminile" era rigida, e le professioni più prestigiose, come quelle nei settori scientifici, nelle posizioni dirigenziali e nei ruoli politici, erano per lo più inaccessibili alle donne. Durante la rivoluzione industriale, molte donne entrarono nel mondo del lavoro, ma lo facevano per lo più in condizioni precarie. La mentalità comune considerava la donna come la "custode della casa". Anche nell'ambito della formazione, le donne erano spesso escluse da scuole e università, oppure venivano indirizzate verso discipline ritenute "appropriate" alla loro natura, come la letteratura o le arti, ma raramente scienze e ingegneria. Nel corso del Novecento, grazie ai movimenti femministi e alle lotte per i diritti civili, le donne hanno cominciato a conquistare spazi nel mondo del lavoro. Tuttavia, le disuguaglianze salariali e la segregazione professionale erano ancora evidenti. Le donne continuavano a essere concentrate nei settori di bassa qualifica e paghe inferiori, mentre le posizioni di leadership erano raramente occupate da donne. Negli anni '60 e '70, i movimenti femministi presero piede, chiedendo l'abolizione della discriminazione salariale, l'accesso alle stesse opportunità professionali degli uomini e il riconoscimento del lavoro domestico come attività produttiva. Questi anni segnarono anche la nascita della legislazione che tutelava i diritti delle donne sul lavoro, come la legge sulla parità salariale e le normative contro il licenziamento discriminatorio.
Oggi: Progressi e Nuove Sfide
Nel XXI secolo, le donne hanno fatto passi da gigante. Oggi, in molte nazioni, la presenza femminile nel mercato del lavoro è considerevole. Le donne ricoprono ruoli dirigenziali, politiche, scienziate, imprenditrici e professioniste in settori che un tempo erano impensabili. La partecipazione femminile al lavoro è aumentata notevolmente e si stima che nelle professioni intellettuali e scientifiche le donne siano in crescita. La parità di accesso all'istruzione, unita a politiche di uguaglianza di genere, ha permesso alle nuove generazioni di affrontare il mercato del lavoro con maggiore competitività. Nonostante questi progressi, il cammino non è ancora terminato. Le donne guadagnano in media meno degli uomini, anche a parità di qualifiche e mansioni. Inoltre, il fenomeno delle molestie sessuali sul posto di lavoro e la difficoltà di molte donne a gestire carichi di lavoro e responsabilità familiari continuano a essere problemi diffusi, che richiedono interventi legislativi e culturali. La pandemia di COVID-19 ha messo in luce un altro aspetto critico: la fragilità del lavoro femminile, spesso concentrato nei settori più colpiti dalla crisi (sanità, educazione, assistenza, turismo), e il fatto che molte donne, soprattutto nel Sud del mondo, hanno perso il posto di lavoro o sono state costrette a rallentare le proprie carriere a causa delle difficoltà legate alla cura della famiglia.
Il cammino delle donne nel mondo del lavoro è costellato di conquiste importanti, ma anche di sfide ancora aperte. La lotta per l'uguaglianza salariale, per una maggiore rappresentanza femminile nei luoghi decisionali e per un equilibrio tra vita professionale e familiare rimangono obiettivi cruciali. È necessario un impegno continuo da parte delle istituzioni, delle aziende e della società tutta per abbattere i pregiudizi e le barriere che ancora ostacolano una piena eguaglianza tra i sessi nel mondo del lavoro. Tuttavia, il raggiungimento di una vera parità non potrà avvenire senza un cambiamento profondo nelle mentalità e nelle strutture di potere, che ancora oggi rispecchiano disuguaglianze secolari. Il futuro del lavoro sarà, si spera, sempre più inclusivo e paritario, dove il talento, la competenza e l'impegno non conosceranno più distinzione di genere.
Digennaro Martina
La nostra Costituzione all'art. 37 così recita: "La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore". Ma è effettivamente così?
IERI - Un Lungo Periodo di Esclusione e Discriminazione
Fino a pochi decenni fa, le donne erano per lo più relegate a ruoli subordinati e privi di autonomia. Nel contesto sociale e lavorativo, il lavoro femminile era considerato di minor valore rispetto a quello maschile. La separazione tra "lavoro maschile" e "lavoro femminile" era rigida, e le professioni più prestigiose, come quelle nei settori scientifici, nelle posizioni dirigenziali e nei ruoli politici, erano per lo più inaccessibili alle donne. Durante la rivoluzione industriale, molte donne entrarono nel mondo del lavoro, ma lo facevano per lo più in condizioni precarie. La mentalità comune considerava la donna come la "custode della casa". Anche nell'ambito della formazione, le donne erano spesso escluse da scuole e università, oppure venivano indirizzate verso discipline ritenute "appropriate" alla loro natura, come la letteratura o le arti, ma raramente scienze e ingegneria. Nel corso del Novecento, grazie ai movimenti femministi e alle lotte per i diritti civili, le donne hanno cominciato a conquistare spazi nel mondo del lavoro. Tuttavia, le disuguaglianze salariali e la segregazione professionale erano ancora evidenti. Le donne continuavano a essere concentrate nei settori di bassa qualifica e paghe inferiori, mentre le posizioni di leadership erano raramente occupate da donne. Negli anni '60 e '70, i movimenti femministi presero piede, chiedendo l'abolizione della discriminazione salariale, l'accesso alle stesse opportunità professionali degli uomini e il riconoscimento del lavoro domestico come attività produttiva. Questi anni segnarono anche la nascita della legislazione che tutelava i diritti delle donne sul lavoro, come la legge sulla parità salariale e le normative contro il licenziamento discriminatorio.
Oggi: Progressi e Nuove Sfide
Nel XXI secolo, le donne hanno fatto passi da gigante. Oggi, in molte nazioni, la presenza femminile nel mercato del lavoro è considerevole. Le donne ricoprono ruoli dirigenziali, politiche, scienziate, imprenditrici e professioniste in settori che un tempo erano impensabili. La partecipazione femminile al lavoro è aumentata notevolmente e si stima che nelle professioni intellettuali e scientifiche le donne siano in crescita. La parità di accesso all'istruzione, unita a politiche di uguaglianza di genere, ha permesso alle nuove generazioni di affrontare il mercato del lavoro con maggiore competitività. Nonostante questi progressi, il cammino non è ancora terminato. Le donne guadagnano in media meno degli uomini, anche a parità di qualifiche e mansioni. Inoltre, il fenomeno delle molestie sessuali sul posto di lavoro e la difficoltà di molte donne a gestire carichi di lavoro e responsabilità familiari continuano a essere problemi diffusi, che richiedono interventi legislativi e culturali. La pandemia di COVID-19 ha messo in luce un altro aspetto critico: la fragilità del lavoro femminile, spesso concentrato nei settori più colpiti dalla crisi (sanità, educazione, assistenza, turismo), e il fatto che molte donne, soprattutto nel Sud del mondo, hanno perso il posto di lavoro o sono state costrette a rallentare le proprie carriere a causa delle difficoltà legate alla cura della famiglia.
Il cammino delle donne nel mondo del lavoro è costellato di conquiste importanti, ma anche di sfide ancora aperte. La lotta per l'uguaglianza salariale, per una maggiore rappresentanza femminile nei luoghi decisionali e per un equilibrio tra vita professionale e familiare rimangono obiettivi cruciali. È necessario un impegno continuo da parte delle istituzioni, delle aziende e della società tutta per abbattere i pregiudizi e le barriere che ancora ostacolano una piena eguaglianza tra i sessi nel mondo del lavoro. Tuttavia, il raggiungimento di una vera parità non potrà avvenire senza un cambiamento profondo nelle mentalità e nelle strutture di potere, che ancora oggi rispecchiano disuguaglianze secolari. Il futuro del lavoro sarà, si spera, sempre più inclusivo e paritario, dove il talento, la competenza e l'impegno non conosceranno più distinzione di genere.
Digennaro Martina