I nuovi orizzonti della legalità
La (Dis)Educazione stradale della generazione Z
Rubrica "I nuovi orizzonti della legalità" a cura della redazione OF21
mercoledì 10 luglio 2024
12.34
In inverno ci spostiamo prevalentemente con i mezzi dei nostri genitori che ci scarrozzano nei posti che dobbiamo raggiungere.
Con la bella stagione però molti di noi, ed anche i più piccoli, utilizzano con maggior frequenza bici e moto per gli spostamenti, maggiore è l'afflusso di pedoni per le strade, bambini compresi che con la chiusura delle scuole trascorrono il loro tempo libero all'aperto.
Per questo ci è stato chiesto quali sono le nostre abitudini e quanto ne sappiamo di "educazione stradale" e quindi se conosciamo le norme sulla circolazione stradale.
Abbiamo così predisposto un sondaggio che sottoposto ai nostri amici e compagni di scuola, di età compresa tra i 15 e 26 anni. Anche se il 62% ha dichiarato di non aver affrontato durante il percorso scolastico il tema della circolazione stradale nell'ambito della educazione civica, i dati che sono emersi sono abbastanza confortevoli.
I nostri compagni, che nella misura del 85% si spostano in automobile, hanno dichiarato:
Sebbene all'interno della nostra realtà scolastica e tra i nostri amici i risultati del sondaggio sono stati confortanti, a livello nazionale invece sono state raccolte confessioni scioccanti. In una ricerca svolta dalla società Autostrade per l'Italia molti ragazzi hanno dichiarato di non rispettare i limiti di velocità, di mettersi alla guida quando sono stanchi e assonati. Non manca un altro classico: la guida in stato di alterazione psicofisica, con la mente annebbiata da alcol o altre "sostanze".
Una pratica comune tra i giovani è sicuramente l'uso dello smartphone in marcia per produrre video, selfie o dirette social.
Noto è l'episodio accaduto il 14 giugno dello scorso anno, in una via residenziale del quartiere Casal Palocco, in cui un giovane ragazzo alla guida di una Lamborghini presa a noleggio, mentre registrava la "bravata", si scontrò con una Smart provocando la morte di un bambino.
Sappiamo bene che i nuovi mezzi di spostamento utilizzati da noi ragazzi/e, i monopattini e ancor di più le bici elettriche, hanno da subito rappresentato un pericolo per l'uso inappropriato degli stessi. Siamo soliti vedere sfrecciare per le strade, le piazze e i marciapiedi nostri coetanei a bordo delle loro bici incuranti del pericolo che rappresentano.
I tanti incidenti che si sono verificati hanno portato il legislatore ad intervenire con l'imposizione di misure obbligatorie quali l'assicurazione, la targa identificata e l'uso del casco per tutte le bici e i monopattini elettrici, obblighi che entreranno in vigore a breve.
Approfittando di questo spazio, ricordiamo a tutti i lettori le regole fondamentali per circolare con una bici elettrica a pedalata assistita:
● L'età minima per guidare una bicicletta elettrica è di 14 anni
● La potenza massima del motore non deve superare i 250 Watt, mentre la velocità massima non deve essere superiore ai 25 km/h.
● È necessario procedere sempre in un'unica fila in tutti i casi in cui la circolazione lo richiede e comunque mai affiancati per un numero superiore di due.
● Il manubrio andrebbe tenuto sempre con due mani, facendo attenzione ad avere libertà di movimento (braccia e gambe liberi) e di visuale.
● Il veicolo va condotto a mano quando "le condizioni della circolazione siano di intralcio o di pericolo per i pedoni.
● È consigliato agganciare lo smartphone ad appositi agganci, ma si è invitati a non utilizzarlo durante la marcia in caso di bici elettrica.
E' noto che da maggio a Gravina è partito il servizio di bike sharing, bici elettriche accessibili tramite APP. Facciamo tesoro di queste importanti regole per evitare incidenti stradali e utilizziamo in modo civile i mezzi che abbiamo a disposizione come se fossero di nostra proprietà.
GRAZIA CRISTOFARO
GIUSEPPE PETRARA
MICHELE LANZOLLA
Con la bella stagione però molti di noi, ed anche i più piccoli, utilizzano con maggior frequenza bici e moto per gli spostamenti, maggiore è l'afflusso di pedoni per le strade, bambini compresi che con la chiusura delle scuole trascorrono il loro tempo libero all'aperto.
Per questo ci è stato chiesto quali sono le nostre abitudini e quanto ne sappiamo di "educazione stradale" e quindi se conosciamo le norme sulla circolazione stradale.
Abbiamo così predisposto un sondaggio che sottoposto ai nostri amici e compagni di scuola, di età compresa tra i 15 e 26 anni. Anche se il 62% ha dichiarato di non aver affrontato durante il percorso scolastico il tema della circolazione stradale nell'ambito della educazione civica, i dati che sono emersi sono abbastanza confortevoli.
I nostri compagni, che nella misura del 85% si spostano in automobile, hanno dichiarato:
- di essere rimasto/a coinvolto/a in un incidente stradale (35%)
- di aver superato i limiti di velocità (6%)
- di essersi messi alla guida stanchi e assonati (9%)
- di non aver allacciato le cinture di sicurezza (6%)
- di aver girato video con il cellulare mentre erano alla guida del proprio mezzo (42%)
- di aver guidato dopo aver bevuto alcol (12%)
Sebbene all'interno della nostra realtà scolastica e tra i nostri amici i risultati del sondaggio sono stati confortanti, a livello nazionale invece sono state raccolte confessioni scioccanti. In una ricerca svolta dalla società Autostrade per l'Italia molti ragazzi hanno dichiarato di non rispettare i limiti di velocità, di mettersi alla guida quando sono stanchi e assonati. Non manca un altro classico: la guida in stato di alterazione psicofisica, con la mente annebbiata da alcol o altre "sostanze".
Una pratica comune tra i giovani è sicuramente l'uso dello smartphone in marcia per produrre video, selfie o dirette social.
Noto è l'episodio accaduto il 14 giugno dello scorso anno, in una via residenziale del quartiere Casal Palocco, in cui un giovane ragazzo alla guida di una Lamborghini presa a noleggio, mentre registrava la "bravata", si scontrò con una Smart provocando la morte di un bambino.
Sappiamo bene che i nuovi mezzi di spostamento utilizzati da noi ragazzi/e, i monopattini e ancor di più le bici elettriche, hanno da subito rappresentato un pericolo per l'uso inappropriato degli stessi. Siamo soliti vedere sfrecciare per le strade, le piazze e i marciapiedi nostri coetanei a bordo delle loro bici incuranti del pericolo che rappresentano.
I tanti incidenti che si sono verificati hanno portato il legislatore ad intervenire con l'imposizione di misure obbligatorie quali l'assicurazione, la targa identificata e l'uso del casco per tutte le bici e i monopattini elettrici, obblighi che entreranno in vigore a breve.
Approfittando di questo spazio, ricordiamo a tutti i lettori le regole fondamentali per circolare con una bici elettrica a pedalata assistita:
● L'età minima per guidare una bicicletta elettrica è di 14 anni
● La potenza massima del motore non deve superare i 250 Watt, mentre la velocità massima non deve essere superiore ai 25 km/h.
● È necessario procedere sempre in un'unica fila in tutti i casi in cui la circolazione lo richiede e comunque mai affiancati per un numero superiore di due.
● Il manubrio andrebbe tenuto sempre con due mani, facendo attenzione ad avere libertà di movimento (braccia e gambe liberi) e di visuale.
● Il veicolo va condotto a mano quando "le condizioni della circolazione siano di intralcio o di pericolo per i pedoni.
● È consigliato agganciare lo smartphone ad appositi agganci, ma si è invitati a non utilizzarlo durante la marcia in caso di bici elettrica.
E' noto che da maggio a Gravina è partito il servizio di bike sharing, bici elettriche accessibili tramite APP. Facciamo tesoro di queste importanti regole per evitare incidenti stradali e utilizziamo in modo civile i mezzi che abbiamo a disposizione come se fossero di nostra proprietà.
GRAZIA CRISTOFARO
GIUSEPPE PETRARA
MICHELE LANZOLLA