Murgia, we can
Con Gielle all’Intersec di Dubai
Sponsor ufficiale della più importante fiera della sicurezza
giovedì 24 febbraio 2011
L'azienda leader dell'antincendio è stata sponsor ufficiale della più importante fiera della sicurezza nel Medio Oriente (16/18 gennaio). E Vincenzo Galantucci annuncia l'apertura di una sede proprio negli Emirati.
Un tour de force dalla Murgia a Dubai, sempre insieme ad Altamuralife, partner del nostro progetto di comunicazione che stiamo portando avanti. 15000 km in aereo per quasi due giorni di viaggio tra andata e ritorno, con cinque scali, ma ci rimane la più grande soddisfazione di aver visto il marchio Gielle dappertutto, insieme alla Iveco e a tanti altri prestigiosi brand nazionali ed internazionali. E poi l'Emiro in persona Sheikh Mansour Bin Mohammed Al Maktoum, figlio del Primo Ministro di Dubai, che il giorno dell'inaugurazione ufficiale dell'"Intersec", visita, tra gli altri, anche lo stand della Gielle, con tanto di bandiera italiana. L'azienda murgiana è stata scelta quale "silver sponsor" della fiera sulla sicurezza più importante del Medio Oriente. A Dubai, quindi, l'Emirato più importante commercialmente ed economicamente degli Emirati Arabi Uniti, un milione e mezzo di abitanti, grattacieli da tutte le parti, investitori provenienti da tutte le parti del mondo. Inglesi, americani, cinesi, francesi, spagnoli, giapponesi, russi, italiani, tedeschi. Solo il 10 per cento del suo reddito, infatti, deriva dal petrolio. A differenza di Abu Dabi, distante appena 200 chilometri, che è invece una sorta di "capitale del petrolio". Ha riserve, a quanto pare, per almeno altri 20 anni. Qui di seguito uno stralcio dell'intervista al dottor Vincenzo Galantucci, figlio del patron della Gielle, il commendator Luigi Galantucci. Presente con il suo funzionario Domenico Ciccimarra e con agenti commerciali del posto (vedi fotogallery).
La Gielle ha da qualche anno i suoi primi clienti anche in Medio Oriente (Qatar, Kuwait, Arabia Saudita, Oman, Yemen). E partecipa, per la prima volta, ad una Fiera a Dubai, la capitale commerciale degli Emirati Arabi Uniti. Ce ne vuol parlare?
«Siamo stati scelta come "silver sponsor" della fiera di Dubai, la più importante del Medio Oriente, improntata tutta sul sul settore "Sicurezza". Perché in ambito internazionale, in questo ultimo periodo stiamo andando bene».
Gli estintori Gielle, quindi, anche in Medio Oriente. Ecco, come ci si rapporta con questi Stati?
«Gli arabi sono gente squisita. Hanno il loro modo di pensare, hanno i loro "tempi", però, una volta acquisita la loro fiducia, si riescono a fare buoni affari insieme. Ci parlano dei loro problemi inerenti la sicurezza e noi cerchiamo di risolverli».
Visti i numerosi clienti della Gielle, qui in Medio Oriente, è prevista l'apertura di una sede sul posto?
«È necessaria. Per far fronte alle esigenze dei clienti. Non sarà una sede commerciale, ma operativa, con una stazione di ricarica e di collaudo anche per mantenere i sistemi venduti. Pure qui, come in Italia, ci sono problemi nella burocrazia, ma già alcune autorizzazioni le abbiamo avute. Quindi, fra non molto, avremo a Dubai una sede operativa».
Come sono visti gli italiani a Dubai?
«Bene. Checché se ne dica dell'Italia, i nostri sistemi di sicurezza, la nostra tecnologia e professionalità sono molto apprezzati, in tutta la zona del Golfo Persico. Quando vengo in questi Paesi, infatti, mi sento orgoglioso di essere italiano».
A cura di
Michele Cannito
Un tour de force dalla Murgia a Dubai, sempre insieme ad Altamuralife, partner del nostro progetto di comunicazione che stiamo portando avanti. 15000 km in aereo per quasi due giorni di viaggio tra andata e ritorno, con cinque scali, ma ci rimane la più grande soddisfazione di aver visto il marchio Gielle dappertutto, insieme alla Iveco e a tanti altri prestigiosi brand nazionali ed internazionali. E poi l'Emiro in persona Sheikh Mansour Bin Mohammed Al Maktoum, figlio del Primo Ministro di Dubai, che il giorno dell'inaugurazione ufficiale dell'"Intersec", visita, tra gli altri, anche lo stand della Gielle, con tanto di bandiera italiana. L'azienda murgiana è stata scelta quale "silver sponsor" della fiera sulla sicurezza più importante del Medio Oriente. A Dubai, quindi, l'Emirato più importante commercialmente ed economicamente degli Emirati Arabi Uniti, un milione e mezzo di abitanti, grattacieli da tutte le parti, investitori provenienti da tutte le parti del mondo. Inglesi, americani, cinesi, francesi, spagnoli, giapponesi, russi, italiani, tedeschi. Solo il 10 per cento del suo reddito, infatti, deriva dal petrolio. A differenza di Abu Dabi, distante appena 200 chilometri, che è invece una sorta di "capitale del petrolio". Ha riserve, a quanto pare, per almeno altri 20 anni. Qui di seguito uno stralcio dell'intervista al dottor Vincenzo Galantucci, figlio del patron della Gielle, il commendator Luigi Galantucci. Presente con il suo funzionario Domenico Ciccimarra e con agenti commerciali del posto (vedi fotogallery).
La Gielle ha da qualche anno i suoi primi clienti anche in Medio Oriente (Qatar, Kuwait, Arabia Saudita, Oman, Yemen). E partecipa, per la prima volta, ad una Fiera a Dubai, la capitale commerciale degli Emirati Arabi Uniti. Ce ne vuol parlare?
«Siamo stati scelta come "silver sponsor" della fiera di Dubai, la più importante del Medio Oriente, improntata tutta sul sul settore "Sicurezza". Perché in ambito internazionale, in questo ultimo periodo stiamo andando bene».
Gli estintori Gielle, quindi, anche in Medio Oriente. Ecco, come ci si rapporta con questi Stati?
«Gli arabi sono gente squisita. Hanno il loro modo di pensare, hanno i loro "tempi", però, una volta acquisita la loro fiducia, si riescono a fare buoni affari insieme. Ci parlano dei loro problemi inerenti la sicurezza e noi cerchiamo di risolverli».
Visti i numerosi clienti della Gielle, qui in Medio Oriente, è prevista l'apertura di una sede sul posto?
«È necessaria. Per far fronte alle esigenze dei clienti. Non sarà una sede commerciale, ma operativa, con una stazione di ricarica e di collaudo anche per mantenere i sistemi venduti. Pure qui, come in Italia, ci sono problemi nella burocrazia, ma già alcune autorizzazioni le abbiamo avute. Quindi, fra non molto, avremo a Dubai una sede operativa».
Come sono visti gli italiani a Dubai?
«Bene. Checché se ne dica dell'Italia, i nostri sistemi di sicurezza, la nostra tecnologia e professionalità sono molto apprezzati, in tutta la zona del Golfo Persico. Quando vengo in questi Paesi, infatti, mi sento orgoglioso di essere italiano».
A cura di
Michele Cannito