Passeggiando con la storia
8 maggio: il legame tra Monte Sant’Angelo, il cardinale Vincenzo Maria Orsini e Gravina
La rubrica di Giuseppe Massari
giovedì 5 maggio 2022
12.00
Tutti sappiamo, o dovremmo sapere, che il culto micaelico in Puglia discende dall'apparizione dell'Arcangelo Michele sul Gargano, sin dall'ultima decade del V secolo dell'era cristiana, per poi arrivare nella nostra terra, quella che calpestiamo, per il semplice fatto di vivere e di viverla quotidianamente. Questo aspetto di carattere storico porta con se, inevitabilmente, alla riscoperta, alla valorizzazione di tutti gli altri connessi e collegati tra di loro nel campo della fede, della religiosità popolare e della tradizione cattolico-cristiana, superando quella che è stata, per un lungo periodo, la cultura pagana.
In questa sede e in questo contesto, senza nulla togliere al valore religioso, ma volendo cogliere, anche, l'aspetto storico della ricorrenza legata alla giornata dell'8 maggio, ci piace riprendere la parte relativa alla chiesa di Monte Sant'Angelo e il legame, diretto e indiretto, con la nostra città. Il legame diretto è quello che la storia ci ha tramandato e ci fa ripetere: che la statua di San Michele, riposta nella nicchia della chiesa delle grotte, a lui dedicata, è di pietra del Gargano, quindi, da desumere, che proviene da quel privilegiato territorio.
L'aspetto indiretto, ma non secondario, lo ricaviamo dal rapporto e dal legame che il nostro concittadino, cardinale Vincenzo Maria Orsini, al secolo Pierfrancesco, divenuto papa col nome di Benedetto XIII, ebbe con il santuario micaelico di Monte Sant'Angelo, allorchè, dal 1675 al 1680, resse la Diocesi di Manfredonia, a cui il santuario apparteneva ecclesiasticamente, territorialmente e giuridicamente.
Tutto ciò è testimoniato non solo dalle lapidi, che ricordano la concessione di alcuni privilegi e benefici, nonchè le consacrazioni di ben sette altari, ma, anche, da alcuni documenti preziosi d'archivio: il Diario delle Pontificali funzioni fatte dall'Eminentissimo Signor Cardinale Fra Vincenzo Maria Orsini dell'Ordine dei Predicatori eletto Arcivescovo di Siponto dal Santo Padre Clemnete Papa Decimo nell'anno 1675 .
Annotava l'Orsini di essere partito da Roma, mercoledì 24 aprile, "per la mia residenza di Siponto". A Manfredonia, la vecchia Siponto, "Maggio – A 7 in martedì giunsi in Manfredonia ad hore 18 e dopo 3 hore mi portai in Monte Gargano. Agli 8 in mercoledì nella Basilica di S. Michele Arcangelo cantai la prima messa nella mia Diocesi; e confessai e comunicai qualche parte del popolo".
Quindi, dalla lettura di questo originale documento si evince che il ministero pastorale ed episcopale del cardinale Orsini, in terra garganica, ebbe, sostanzialmente, praticamente ed ufficialmente inizio sotto la protezione del Principe delle Milizie celesti nel giorno in cui si ricordava l'apparizione su quel sacro monte dell'Arcangelo. Sempre dalla succitata fonte, si legge di altre visite e di altre permanenze che il nostro porporato non mancò di fare. Non solo per motivi connessi ai suoi doveri pastorali, ma, anche, per motivi strettamente e personalmente devozionali.
Una notazione conclusiva supportata dalle immagini a corredo della presente scheda. Presso il Santuario Basilica si conserva una pianeta con le armi dell'Orsini. O donata da lui od utilizzata per i riti religiosi ivi celebrati. Inoltre, nella città garganica, vi è una via intitolata e denominata a Papa Benedetto XIII.
In questa sede e in questo contesto, senza nulla togliere al valore religioso, ma volendo cogliere, anche, l'aspetto storico della ricorrenza legata alla giornata dell'8 maggio, ci piace riprendere la parte relativa alla chiesa di Monte Sant'Angelo e il legame, diretto e indiretto, con la nostra città. Il legame diretto è quello che la storia ci ha tramandato e ci fa ripetere: che la statua di San Michele, riposta nella nicchia della chiesa delle grotte, a lui dedicata, è di pietra del Gargano, quindi, da desumere, che proviene da quel privilegiato territorio.
L'aspetto indiretto, ma non secondario, lo ricaviamo dal rapporto e dal legame che il nostro concittadino, cardinale Vincenzo Maria Orsini, al secolo Pierfrancesco, divenuto papa col nome di Benedetto XIII, ebbe con il santuario micaelico di Monte Sant'Angelo, allorchè, dal 1675 al 1680, resse la Diocesi di Manfredonia, a cui il santuario apparteneva ecclesiasticamente, territorialmente e giuridicamente.
Tutto ciò è testimoniato non solo dalle lapidi, che ricordano la concessione di alcuni privilegi e benefici, nonchè le consacrazioni di ben sette altari, ma, anche, da alcuni documenti preziosi d'archivio: il Diario delle Pontificali funzioni fatte dall'Eminentissimo Signor Cardinale Fra Vincenzo Maria Orsini dell'Ordine dei Predicatori eletto Arcivescovo di Siponto dal Santo Padre Clemnete Papa Decimo nell'anno 1675 .
Annotava l'Orsini di essere partito da Roma, mercoledì 24 aprile, "per la mia residenza di Siponto". A Manfredonia, la vecchia Siponto, "Maggio – A 7 in martedì giunsi in Manfredonia ad hore 18 e dopo 3 hore mi portai in Monte Gargano. Agli 8 in mercoledì nella Basilica di S. Michele Arcangelo cantai la prima messa nella mia Diocesi; e confessai e comunicai qualche parte del popolo".
Quindi, dalla lettura di questo originale documento si evince che il ministero pastorale ed episcopale del cardinale Orsini, in terra garganica, ebbe, sostanzialmente, praticamente ed ufficialmente inizio sotto la protezione del Principe delle Milizie celesti nel giorno in cui si ricordava l'apparizione su quel sacro monte dell'Arcangelo. Sempre dalla succitata fonte, si legge di altre visite e di altre permanenze che il nostro porporato non mancò di fare. Non solo per motivi connessi ai suoi doveri pastorali, ma, anche, per motivi strettamente e personalmente devozionali.
Una notazione conclusiva supportata dalle immagini a corredo della presente scheda. Presso il Santuario Basilica si conserva una pianeta con le armi dell'Orsini. O donata da lui od utilizzata per i riti religiosi ivi celebrati. Inoltre, nella città garganica, vi è una via intitolata e denominata a Papa Benedetto XIII.