Passeggiando con la storia
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Angelo Galli: Scultore del Monumento ai Caduti della Guerra 1915 - 1918

Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari

So bene che sto facendo o farò riferimento ad un personaggio non gravinese. Però, per il peso che ebbe per la nostra città, ho pensato di dedicargli la presente scheda biografica. Ripercorrere la vita e le opere di questo maestro ci deve rendere orgogliosi e, al tempo stesso, ci consente di render omaggio ad una persona nei tratti personali ed artistici sconosciuta. Dopo di ciò non posso fare a meno di ringraziare il direttore dei Musei Viggiutesi Enrico Butti di Viggiù, Ignazio Campagna, per avermi fornito il materiale occorrente per stilare il profilo biografico di Angelo Galli.

Egli fu l'autore del nostro monumento ai caduti. Il monumento è costituito da un gruppo di statue in bronzo che rappresentano: la personificazione dell'Italia che impugna l'asta del vessillo; il cavallo da lei montato; i soldati nello scatto che precede la carica; un prigioniero con ai polsi le catene recise. Il gruppo scultoreo poggia su un basamento in marmo bianco su cui lati sono incisi i nomi dei numerosi Caduti negli anni 1915, 1916, 1917,1918. Collocato al centro della Villa Comunale, rappresenta uno dei più bei monumenti del genere in Puglia. Un'opera maestosa, imponente, tutta in bronzo, un cui esemplare è quello che si trova a Cernobbio, in provincia di Como, realizzato dallo stesso artista.

"Galli nacque a Viggiù, in provincia di Varese, il 18 ottobre 1870, come risulta dall'atto di nascita allegato in foto, e finì i suoi giorni a Milano il 24 maggio 1933. La sua casa natale di Viggiù è posta in via Martino Longhi, nella chiave di volta del suo portale vi ha scolpito un singolare Gallo.
Lavorò prevalentemente a Milano, realizzando monumenti funerari, busti e statue, poste nel Cimitero Monumentale milanese, e per i Camposanti delle vicine città lombarde ed eseguendo, inoltre, graziose sculture di genere, con le quali partecipò a numerose mostre d'arte. Nella Galleria d'Arte Moderna di Milano, sezione del '900, sono custodite due sue opere : " La Piccola vedetta", e "Studio di figura femminile", in cui l'autore mostra la sua adesione al movimento Liberty.

Al Cimitero Monumentale di Milano, sono da ricordare le seguenti tombe : nel riparto I° al n. 182, monumento in marmo di Candoglia a ricordo di Laura Baronio Ruffa, "Dolore" del 1901, nel riparto II° al n. 19, monumento in marmo di Carrara per la signora Elvira Perletti "Giovane vita vittima della falce mietitrice" dell'anno 1902; bellissimo è pure il monumento eseguito per i coniugi Tavecchia, "Il sonno eterno" una donna posata sopra un letto di rose, con le braccia allargate e lo sguardo rivolto verso il cielo, è posto al n. 148-149 del riparto II° del 1906; il monumento funebre alla famiglia Belloni si trova al riparto III° al n. 56; nel riparto IV° n. 19 la tomba della famiglia Perletti; fra le sue migliori opere vi è la tomba della Famiglia Ajelli con due belle statue della "Tristezza" e del "Dolore", nelle quali l'intensità del sentimento costituisce l'elemento principale e il pregio dell'opera, è posta nel riparto VIII° n. 96.
Nel riparto IX° n.206 un monumento in marmo di Carrara dedicato a Ponti Luigia "Dolore", dell'anno 1915. Nel riparto XIII° n. 390, il monumento funebre dedicato a Paolino Bertelli; un'altra sua opera di pregio è posta nel riparto XIV° n. 369, "Disperazione", una figura in bronzo dedicata ad Ambrogina Peja eseguita nel 1921. Pure del 1921 è il monumento funebre dedicato alla Famiglia Sollicon, "Preghiera", una pregevole figura scolpita nel marmo con molta delicatezza".
  • Giuseppe Massari
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