Passeggiando con la storia
Antonio Ermanno Gogavino: filosofo, medico, matematico, musicologo
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 13 gennaio 2022
13.25
Un altro gigante della storia e cultura gravinese di cui si è occupato Giuseppe De Ninno nel suo Illustri gravinesi per virtù, lettere, scienze ed arti, pubblicato a Gravina dalla tipografia di Luca Attolini nel 1906, è Antonio Ermanno Gogavino. Visse nel secolo XVI, e fu uomo di grandissima erudizione e straordinaria cultura. Sin da fanciullo si applicò di proposito al culto delle migliori scienze, precisamente filosofiche e mediche, nelle quali divenne, mercè una indefessa applicazione, così dotto e perito, che dopo averne con applauso ricevuta la laurea, le professò nelle migliori città d' Italia. Non contento di essersi applicato nella filosofia e nella medicina, volle anche attendere alle matematiche ed alla cognizione delle diverse lingue, e l'una e le altre in breve tempo apprese cosi bene, che poté francamente andare del pari co' primi letterati di quel tempo, dalli quali finché egli visse fu tenuto in sommo conto e stima.
Di lui e delle sue opere parecchi reputati scrittori fanno lodevole menzione, tra' quali possiamo notare Giorgio Mattia Konigio nella pag. 351 della Biblioteca vetus, et nova, Corrado Gesnero nella sua Biblioteca, Giovanni Giovane di Grottaglie nell' opera De antiquitate, et varia Tarantinorum Fortuna, lib. III, c. III, parlando del Tarantino Aristossene, il quale fiori 335 anni prima di Cristo e fu discepolo di Aristotile; Gio. Alberto Fabricio in più luoghi della Biblioteca greca, precisamente quando fa menzione di Aristossene, di Teone di Smirne, di Aristotile, e di altri.
Ad Antonio Ermanno Gogavino, da Gravina, si da il merito di aver primo volto dal greco in latino le opere classiche di Aristossene Tarantino e di Claudion Tolomeo egiziano, nonché un frammento di Aristotile, pure alla musica relativo. L' edizione va sotto questo titolo: Aristoxeni Musici Antiquiss. Harmonicorurn Elementorum libri III CL. Ptolemaci. Harmonicoruna, sen de Musica, libro III, Aristotilis. De obietto Auditus ,fragmentum ex Porphyrii commentariis. Omnia nunc primum latina conscripta ed eredita ab Ant. Gogavino. Venetiis, Apud Vinc. Valgrisium, 1562, in 4.° di pag. 166 numerate, ed una carta bianca in fine. Non è poi vero quanto scrive Lichtenthal, che p. Martini possedesse una seconda edizione veneta del 1572, scambiandosi per errore tipografico con l'altra 1562. E questa ebbe fra mani il Martini, siccome può rilevarsi da più luoghi della sua dotta opera.
Ed era appunto un esemplare proveniente dalla biblioteca del cav. Ercole Bottrigari (1531-1612), sapientissimo letterato e musicista. Quell' esemplare, grandemente prezioso perchè tutto postillato di mano del Bottrigari, porta dopo l' intestazione: « nunc demum summo studio, ingentique labore, ac vigiliis ab Hercule Buttrigario, etc. mendis innumerabilibus, quibus scadent, et penitus fere deformati circumferuntur, expurgati, ad legitimam formam sunt restituti». Infatti molti autori. s' accordano nel1' osservare che la versione del Gogavino è monca ed infedele, o perché — essi avvertono — non fosse molto innanzi nello studio del greco, o perchè si servisse di un cattivo manoscritto. Ad ogni modo gli resta 1' onore di avere col suo tentativo aperto la via al Meursio, al Meibonico, il quale superò i primi due, ed a Iohn Wallis che ridusse a miglior lezione il testo di Tolomeo. Afferma parimenti cosa non vera il traduttore del Viaggio di Amicarsi del Barthelemy annotando che il Gogavino pubblicasse in italiano e greco l' Armonico di Tolomeo. Un'altra particolarità sfuggita al Lichtenthal é che il Gogavino tradusse eziando da Teone Smirneo filosofo platonico il trattato De Arithmetica et Musica, da Corrado Gesner citato nella Biblioteca, ma che non fu messo a stampa, come vuole il Fabrìcio.
Di Antonio Ermanno Gogavino. che fu molto amico di Giuseppe Zarlino da Chioggia, uno dei restauratori della musica, oltre a' su citati scrittori, ne fanno di lui chiara ed onorata menzione Giov. Bernardino Tafuri nell'Istoria degli scrittori nati nel Regno di Napoli, vol. III, parte II, pag. 169 a 171, Matteo Barbieri nelle Notizie istoriche dei mattematici e filosofi del Regno di Napoli, pag. 93; e finalmente Camillo Minieri-Riccio, il quale nelle più volte citata opera delle Memorie storiche degli scrittori nati nel Regno di Napoli chiama il Gogavino dotto nella filosofia e nella medicina, versatissimo nelle matematiche e nelle lingue antiche, e che fece molte erudite e dotte traduzioni dal greco. Parlò anche di lui l' egregio M. A. Bellucci in un suo articolo dal titolo I Musicisti baresi che nel luglio 1885 vide la luce su la Rassegna Pugliese.
Di Gogavino, figlio di questa terra, lustro di storia cittadina, insieme ad altri insigni personaggi, la città seppe fare la sua parte annoverandolo nella toponomastica cittadina, intitolandogli una via. La prima traversa a sinistra, scendendo l'attuale Corso Aldo Moro. Esattamente, tra l'attuale quartiere murattiano e quello che sfocia su via Fezzatoia.
Di lui e delle sue opere parecchi reputati scrittori fanno lodevole menzione, tra' quali possiamo notare Giorgio Mattia Konigio nella pag. 351 della Biblioteca vetus, et nova, Corrado Gesnero nella sua Biblioteca, Giovanni Giovane di Grottaglie nell' opera De antiquitate, et varia Tarantinorum Fortuna, lib. III, c. III, parlando del Tarantino Aristossene, il quale fiori 335 anni prima di Cristo e fu discepolo di Aristotile; Gio. Alberto Fabricio in più luoghi della Biblioteca greca, precisamente quando fa menzione di Aristossene, di Teone di Smirne, di Aristotile, e di altri.
Ad Antonio Ermanno Gogavino, da Gravina, si da il merito di aver primo volto dal greco in latino le opere classiche di Aristossene Tarantino e di Claudion Tolomeo egiziano, nonché un frammento di Aristotile, pure alla musica relativo. L' edizione va sotto questo titolo: Aristoxeni Musici Antiquiss. Harmonicorurn Elementorum libri III CL. Ptolemaci. Harmonicoruna, sen de Musica, libro III, Aristotilis. De obietto Auditus ,fragmentum ex Porphyrii commentariis. Omnia nunc primum latina conscripta ed eredita ab Ant. Gogavino. Venetiis, Apud Vinc. Valgrisium, 1562, in 4.° di pag. 166 numerate, ed una carta bianca in fine. Non è poi vero quanto scrive Lichtenthal, che p. Martini possedesse una seconda edizione veneta del 1572, scambiandosi per errore tipografico con l'altra 1562. E questa ebbe fra mani il Martini, siccome può rilevarsi da più luoghi della sua dotta opera.
Ed era appunto un esemplare proveniente dalla biblioteca del cav. Ercole Bottrigari (1531-1612), sapientissimo letterato e musicista. Quell' esemplare, grandemente prezioso perchè tutto postillato di mano del Bottrigari, porta dopo l' intestazione: « nunc demum summo studio, ingentique labore, ac vigiliis ab Hercule Buttrigario, etc. mendis innumerabilibus, quibus scadent, et penitus fere deformati circumferuntur, expurgati, ad legitimam formam sunt restituti». Infatti molti autori. s' accordano nel1' osservare che la versione del Gogavino è monca ed infedele, o perché — essi avvertono — non fosse molto innanzi nello studio del greco, o perchè si servisse di un cattivo manoscritto. Ad ogni modo gli resta 1' onore di avere col suo tentativo aperto la via al Meursio, al Meibonico, il quale superò i primi due, ed a Iohn Wallis che ridusse a miglior lezione il testo di Tolomeo. Afferma parimenti cosa non vera il traduttore del Viaggio di Amicarsi del Barthelemy annotando che il Gogavino pubblicasse in italiano e greco l' Armonico di Tolomeo. Un'altra particolarità sfuggita al Lichtenthal é che il Gogavino tradusse eziando da Teone Smirneo filosofo platonico il trattato De Arithmetica et Musica, da Corrado Gesner citato nella Biblioteca, ma che non fu messo a stampa, come vuole il Fabrìcio.
Di Antonio Ermanno Gogavino. che fu molto amico di Giuseppe Zarlino da Chioggia, uno dei restauratori della musica, oltre a' su citati scrittori, ne fanno di lui chiara ed onorata menzione Giov. Bernardino Tafuri nell'Istoria degli scrittori nati nel Regno di Napoli, vol. III, parte II, pag. 169 a 171, Matteo Barbieri nelle Notizie istoriche dei mattematici e filosofi del Regno di Napoli, pag. 93; e finalmente Camillo Minieri-Riccio, il quale nelle più volte citata opera delle Memorie storiche degli scrittori nati nel Regno di Napoli chiama il Gogavino dotto nella filosofia e nella medicina, versatissimo nelle matematiche e nelle lingue antiche, e che fece molte erudite e dotte traduzioni dal greco. Parlò anche di lui l' egregio M. A. Bellucci in un suo articolo dal titolo I Musicisti baresi che nel luglio 1885 vide la luce su la Rassegna Pugliese.
Di Gogavino, figlio di questa terra, lustro di storia cittadina, insieme ad altri insigni personaggi, la città seppe fare la sua parte annoverandolo nella toponomastica cittadina, intitolandogli una via. La prima traversa a sinistra, scendendo l'attuale Corso Aldo Moro. Esattamente, tra l'attuale quartiere murattiano e quello che sfocia su via Fezzatoia.