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Passeggiando con la storia

Confraternita della Santissima Annunziata di Gravina in Puglia 1555

Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari

La scheda odierna è stata tratta da un volume curato da L. Bertoldi Lenoci: "Le confraternite pugliesi in età moderna", Schena Editore, Fasano, 1988, ma, anche da: "Confraternite. Statuti. Attività socio - assistenziali. Gravina secc. XV – XVIII, Pubblicità & Stampa, 1990", scritto a quattro mani: Marisa D'Agostino e Fedele Raguso.

La confraternita fu eretta molto probabilmente nel 1555 nella chiesa di San Nicola presso la cappella omonima, corredata da una tela attribuita al pittore pugliese Carlo Rosa, raffigurante l'annuncio dell'Arcangelo Gabriele a Maria. Essa fu ricca e svolgeva attività spirituale e assistenziale. I confratelli si riunivano nella chiesa di San Nicola per gli esercizi spirituali sotto la guida di un prefetto nominato dal vescovo. Non è stato possibile trovare il primo statuto o regole della confraternita, ma solo un articolo relativo all'entrata nel sodalizio: chi entrava doveva pagare sei grana all'anno e veniva ammesso dopo una cerimonia sacra.

La confraternita, negli anni tra il 1630 e il 1697, si ridusse a impercepibile azione spirituale e assistenziale, o addirittura si estinse. Fu rifondata nell'anno 1697 con decreto del vescovo Marcello Cavalieri che l'aggregò all'arciconfraternita di Santa Maria Sopra Minerva di Roma l'anno successivo, il 12 giugno 1698. I fondatori elessero il 2 febbraio 1698 il consiglio direttivo, costituito da un prefetto, due depositari, due assistenti, due segretari, due portinai, due infermieri. Il 1727 mancava lo statuto, ma ci si atteneva alle regole lasciate "nella missione dai padri pii".

Dopo il riconoscimento del vescovo, la confraternita ebbe vita regolare, almeno sotto l'aspetto spirituale, perchè l'attività assistenziale si estinse per carenza di entrate. Di essa ci è giunto uno statuto del 1777 regolarmente riconosciuto e accompagnato con regio decreto del 23 giugno 1777. La confraternita è giunta sino a noi e ha come sede la stessa chiesa di San Nicola.

Dal testo redatto dai due studiosi gravinesi si ricavano notizie più complete e più circostanziate sulla nascita di questo sodalizio. "La confraternita della SS. Annunziata nacque in circostanze particolari. Il 1601 qualcuno testimonia che essa fu eretta nel 1555 nella chiesa di S. Nicola presso la cappella omonima. Esisteva già nella via "dietro S. Nicola" una cappella viarum dedicata alla SS. Nunziata dinanzi alla quale i piccoli giocavano e le vicine molte volte vi accendevano una "lampa". In seguito l'immagine affrescata fu tolta dalla strada e portata nella chiesa di S. Nicola, sull'altare di jus patronato di Angelo Gioia.

Dopo tale trasferimento, molti laici supplicarono mons. Pellegrino di consentire l'erezione di una confraternita, per cui si formarono i capitoli sulla base di quelli che governavano S. Maria del Piede. Promotore fu un tal Leone Calderone, che insieme ad altri fecero supplica al vescovo. Quest'ultimo partecipò alla processione di trasferimento dell' immagine unitamente ad una gran quantità di gente, tante confraternite, forestieri che erano accorsi per i miracoli determinati proprio da tale effige. Non mancarono preti, monache, monaci, laici, forestieri e cittadini di ogni genere. E' certo che la confraternita, con relativa cappella esiste fin dal 1558: è descritta nella visita di monsignor Pellegrino, ma è citata in un atto civile del 1557.

Tenendo presente tutte le testimonianze dei vescovi, essa fu ricca e svolgeva attività spirituale e assistenziale. Fu retta "ora da preti pra da laici, con un patrimonio di 3000 ducati fra censi, beni immobili, bacche, pecore, seminati. Ebbe entrate e uscite di 700 ducati circa; elargiva 40 ducati per elemosine ogni anno; maritava zitelle dotandole di 300 ducati in osservanza del legato Matteo Colormio". I confratelli si radunava no in S. Nicola per gli esercizi spirituali sotto la guida di un prefetto nominato dal vescovo.
La confraternita, tra il 1630 circa ed il 1697, o si ridusse ad impercepibile azione spirituale e assistenziale o addirittura si esaurì. Infatti dalla visita di mons. Ferrero, sappiamo che essa fu fondata, per meglio dire rifondata, il 1697 con decreto del vescovo Marcello Cavalieri. Questo l'aggregò all'Arciconfraternita omonima di S. Maria Sopra Minerva di Roma, l'anno successivo, 12 giugno 1698. L'istituzione fu preceduta da regolare richiesta di fondazione di una confraternita sotto il titolo della SS. Annunziata nella "lamia dei morti e cappella di S. Liborio" nella collegiata di S. Nicola, regolarmente sottoscritta da 88 aspiranti confratelli.

I fondatori elessero il consiglio direttivo il 2 febbraio 1698, costituito da un prefetto, due depositari, due assistenti, due segretari, due portinai, due infermieri; per comporre le liti fra confratelli, si riservò la nomina al vescovo, che propose alcune regole ben accettate. Per l'occasione fu riconosciuto idoneo lo stendardo: "quello che vi è colla veste armosino cremisi, trinato con pendenti rossi, con l'efficie di Nostra Signora della Nunziata da una parte e del SS. Sacramento dall'altra per uso della comunione generale per ogni terza domenica. Anche l'abito viene approvato e ordinato l'aumento da 30 a 35 "cappe o siano sacche di color pavonazzo con delle mozzette.

Dopo il riconoscimento del vescovo, la confraternita ebbe vita regolare, almeno sotto l'aspetto spirituale, perché quella assistenziale si estinse per carenza di entrate. Di essa ci è giunto uno statuto del 1777 regolarmente riconosciuto e accompagnato da regio decreto del 23 giugno 1777. E' uno statuto diviso in 4 capitoli, che vengono ampliati e reso esplicativi da paragrafi interni. Risulta, quindi, articolato e complesso, e non lascia adito ad improvvisazioni ed abusi".Secondo quanto leggiamo dal testo D'Agostino Raguso, in altra parte del medesimo apprendiamo e riportiamo dell'esistenza di un'altra confraternita della SS. Annunziata, presso l'omonima chiesa nel borgo.

"La confraternita esisteva il 1592. Gli atti della visita pastorale di mons. Baldini (1626 -1629) testimoniano che fu eretta da un tal Guida de Guida nella chiesa omonima. Ebbe uno statuto che regolò la vita spirituale e associativa; poiché si rifiutò di esibire gli atti costitutivi, fu soppressa dal vescovo pro tempore. Nel 1615, la congregazione, eretta da mons. Giustiniani (1593 -1614), risultò composta di preti e laici, ed amministrata da un prefetto e dai consiglieri, che si radunavano il sabato dopo pranzo e tutti i giorni festivi di precetto per gli esercizi spirituali, come si usava fare nella congregazione dei gesuiti e Teatini, a cui si ispirava".
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  • Giuseppe Massari
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