Passeggiando con la storia
Confraternita maschile e femminile del SS. Crocifisso
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 1 giugno 2023
"L'altare dedicato al SS. Crocifisso sito in cattedrale, fu oggetto di particolare discussione da parte del popolo gravinese, tanto che ogni giorno in ore pubbliche, o per private necessità esso vi ricorreva con preghiere e ne conseguiva molte grazie. Tutto ciò determinò diverse offerte di devoti, che il vescovo faceva custodire dai suoi deputati, così che dal 1671 al 1675 si accumularono 1500 ducati. Il vescovo con il Capitolo cattedrale, nel contempo, pensò ad un'opera perpetua e valida, capace di far aumentare il culto del SS. Crocifisso in questo altare, e per questo accolse le suppliche di tanti cittadini proprnsi ad erigere una confraternita.
In virtù di questi fatti, monsignor Cennini nel 1675 istituì presso questo altare una confraternita omonima, fissando modi e forme di organizzazione interna e lasciando libera l'iscrizione. Il governo dei beni materiali e spirituali era affidato ad alcuni deputati scelti fra il capitolo e i laici; il procuratore o priore era eletto fra i membri del Capitolo; i due consultori, uno era laico, l'altro un rappresentante del Capitolo.
Le nomine erano annuali, avvenivano da parte del vescovo, nel giorno di San Giovanni Battista (24 giugno). Il vescovo donò a questa confraternita il diritto di trattenere tutte le offerte che venivano fatte all'altare del SS. Crocifisso, con l'obbligo che il ricavato fosse utilizzato per scopi prettamente spirituali. Infatti, presso l'altare ogni venerdì dell'anno si celebrava un "messa cantata di passione o un'altra per circostanza di tempo" da parte del Capitolo; subito dopo la messa si recitavano preghiere in onore della passione di Cristo e si esponeva il Santissimo Sacramento, allestendo l'altare con decoro.
Tutto il denaro eccedente alle necessità rituali poteva essere impiegato in compere di beni immobili. La confraternita fu soppressa nel 1715 e ripristinata nel 1721". (Poi, ci pensò mons. Sanna a ripristinarla nel 1925, come abbiamo avuto modo di scrivere in una precedente puntata sul centenario delle confraternite di S. Michele e del SS. Crocifisso N.d.R.).
Veniamo ora ai brevi cenni sulla confraternita femminile, le cui notizie, come le precedenti sono sta, integralmente, riprese da: da Marisa D'Agostino: "Le Associazioni confraternali di Gravina in Puglia (secc.XV – XVIII)" in Marisa D'Agostino – Fedele Raguso: Confraternite Statuti Attività socio-assistenziali Gravina secc. XV – XVIII, introduzione Domenico Farella, Pubblicità & Stampa, 1990.
"La devozione verso il SS. Crocifisso accese anche gli animi di molte donne, che decisero di congregarsi "su vexillo S. E. Crucis" contando su elemosine "per menstrua minuta", per assolvere scopi propriamente funerari: suffragi ed esequie. Monsignor Ferrero non solo accordò il suo paree favorevole alla erezione della confraternita, ma auspicò anche la sua aggregazione ad un'Arciconfraternita di Roma per ottenere indulgenze".
(Non si conosce la data della sua estinzione. Di sicuro sappiamo che è stata ripresa e rifondata nei primi decenni del secolo corrente. N.d. R.).
In virtù di questi fatti, monsignor Cennini nel 1675 istituì presso questo altare una confraternita omonima, fissando modi e forme di organizzazione interna e lasciando libera l'iscrizione. Il governo dei beni materiali e spirituali era affidato ad alcuni deputati scelti fra il capitolo e i laici; il procuratore o priore era eletto fra i membri del Capitolo; i due consultori, uno era laico, l'altro un rappresentante del Capitolo.
Le nomine erano annuali, avvenivano da parte del vescovo, nel giorno di San Giovanni Battista (24 giugno). Il vescovo donò a questa confraternita il diritto di trattenere tutte le offerte che venivano fatte all'altare del SS. Crocifisso, con l'obbligo che il ricavato fosse utilizzato per scopi prettamente spirituali. Infatti, presso l'altare ogni venerdì dell'anno si celebrava un "messa cantata di passione o un'altra per circostanza di tempo" da parte del Capitolo; subito dopo la messa si recitavano preghiere in onore della passione di Cristo e si esponeva il Santissimo Sacramento, allestendo l'altare con decoro.
Tutto il denaro eccedente alle necessità rituali poteva essere impiegato in compere di beni immobili. La confraternita fu soppressa nel 1715 e ripristinata nel 1721". (Poi, ci pensò mons. Sanna a ripristinarla nel 1925, come abbiamo avuto modo di scrivere in una precedente puntata sul centenario delle confraternite di S. Michele e del SS. Crocifisso N.d.R.).
Veniamo ora ai brevi cenni sulla confraternita femminile, le cui notizie, come le precedenti sono sta, integralmente, riprese da: da Marisa D'Agostino: "Le Associazioni confraternali di Gravina in Puglia (secc.XV – XVIII)" in Marisa D'Agostino – Fedele Raguso: Confraternite Statuti Attività socio-assistenziali Gravina secc. XV – XVIII, introduzione Domenico Farella, Pubblicità & Stampa, 1990.
"La devozione verso il SS. Crocifisso accese anche gli animi di molte donne, che decisero di congregarsi "su vexillo S. E. Crucis" contando su elemosine "per menstrua minuta", per assolvere scopi propriamente funerari: suffragi ed esequie. Monsignor Ferrero non solo accordò il suo paree favorevole alla erezione della confraternita, ma auspicò anche la sua aggregazione ad un'Arciconfraternita di Roma per ottenere indulgenze".
(Non si conosce la data della sua estinzione. Di sicuro sappiamo che è stata ripresa e rifondata nei primi decenni del secolo corrente. N.d. R.).