Passeggiando con la storia
Due centenari confraternitali: SS. Crocifisso e S. Michele
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 2 gennaio 2025
Iniziamo il nuovo anno, non solo con l'auspicio che sia, possa o debba essere migliore, ma con lo sguardo, come sempre, alla storia della nostra città e, in particolare alle celebrazioni centenarie di due confraternite: quella del SS. Crocifisso e quella di S. Michele, al soglio del loro secolo di vita o di ritorno in vita, visto che, soprattutto la prima, nacque in tempi molto lontani e remoti, poi si sciolse e poi fu ricostituita e rifondata nel 1925.
Per quanto riguarda la confraternita del SS Crocifisso ci occuperemo, più approfonditamente, in una delle prossime puntate della rubrica. In riferimento a quella legata al nostro Santo Patrono, come ricorderete, ne abbiamo già trattato nel corso di una delle puntate del mese di settembre 2022, nelle immediate vicinanze della festa patronale. Qui, solo brevi cenni, giusto per festeggiare il compleanno di ambedue.
Nel 1925, per volere di 40 laici che, il 25 marzo 1925, chiesero al vescovo pro tempore, Giovanni Maria Sanna, con regolare petizione scritta e sottoscritta, di costituire una pia associazione sotto la protezione di S. Michele. Il vescovo accolse la richiesta e la ritenne costituita con decreto del 12 aprile 1925, sotto il titolo di Confraternita di S. Michele delle Grotte. L'investitura ufficiale della neoconfraternita avvenne proprio l'8 maggio 1925, giorno dedicato a S. Michele delle Grotte, a ricordo della prima apparizione del Santo al Gargano. Lo Statuto venne approvato il 31 maggio dello stesso anno.
La Confraternita del SS Crocifisso è passata attraverso lunghe e controverse vicende. Tra costituzioni, scioglimenti, ripristini; tutti avvenuti a cavallo dei secoli scorsi, tra 600 e 700, ma, anche negli anni successivi se dobbiamo stare alla storia che ci ricorda il "ritorno in vita" del sodalizio, grazie ad un decreto emesso, il 24 maggio 1925, da mons. Frà Giovanni Maria Sanna.
Lo stesso vescovo che rimette in vita due importanti e storiche confraternite, nel quadro di cambiamenti ambientali e culturali avvenuti. Il rifiorire di queste due congreghe, nell'ambito dello stesso anno, passa attraverso l'immissione di nuove regole, di nuovi confratelli e consorelle, ma sono e possono essere letti come segni della Provvidenza per una crescita religiosa della nostra società cittadina.
Per quanto riguarda la confraternita del SS Crocifisso ci occuperemo, più approfonditamente, in una delle prossime puntate della rubrica. In riferimento a quella legata al nostro Santo Patrono, come ricorderete, ne abbiamo già trattato nel corso di una delle puntate del mese di settembre 2022, nelle immediate vicinanze della festa patronale. Qui, solo brevi cenni, giusto per festeggiare il compleanno di ambedue.
Nel 1925, per volere di 40 laici che, il 25 marzo 1925, chiesero al vescovo pro tempore, Giovanni Maria Sanna, con regolare petizione scritta e sottoscritta, di costituire una pia associazione sotto la protezione di S. Michele. Il vescovo accolse la richiesta e la ritenne costituita con decreto del 12 aprile 1925, sotto il titolo di Confraternita di S. Michele delle Grotte. L'investitura ufficiale della neoconfraternita avvenne proprio l'8 maggio 1925, giorno dedicato a S. Michele delle Grotte, a ricordo della prima apparizione del Santo al Gargano. Lo Statuto venne approvato il 31 maggio dello stesso anno.
La Confraternita del SS Crocifisso è passata attraverso lunghe e controverse vicende. Tra costituzioni, scioglimenti, ripristini; tutti avvenuti a cavallo dei secoli scorsi, tra 600 e 700, ma, anche negli anni successivi se dobbiamo stare alla storia che ci ricorda il "ritorno in vita" del sodalizio, grazie ad un decreto emesso, il 24 maggio 1925, da mons. Frà Giovanni Maria Sanna.
Lo stesso vescovo che rimette in vita due importanti e storiche confraternite, nel quadro di cambiamenti ambientali e culturali avvenuti. Il rifiorire di queste due congreghe, nell'ambito dello stesso anno, passa attraverso l'immissione di nuove regole, di nuovi confratelli e consorelle, ma sono e possono essere letti come segni della Provvidenza per una crescita religiosa della nostra società cittadina.