Passeggiando con la storia
Emanuele D’Ecclesiis, Presidente Banca Cooperativa Agraria
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 6 gennaio 2022
12.00
Nacque in Gravina in Puglia il 22 luglio 1899 da Raffaele e Caterina Bruno. Frequentò, a Matera, per tre anni, dal 1912 al 1915, la Scuola Tecnica Pareggiata con indirizzo Agrario. Successivamente, nel periodo che va dal 1915 al 1917, si iscrisse alla Regia Scuola Agraria di Lecce, ma dovette interrompere gli studi, perché chiamato a servire la Patria in seguito allo scoppio del primo conflitto mondiale. Durante questi anni acquisì il grado di Ufficiale d'Artigliera, congedandosi con quello di capitano. Il 27 aprile 1936 convola a nozze con Teresa Castellaneta e dalla quale ebbe tre figli: Caterina, Raffaele e Maria Rosaria.
Intanto la sua vita aveva preso già la svolta decisiva a partire dal 27 ottobre 1928, quando, grazie alla fiducia e alla benevolenza che era riuscito a conquistare da parte di Pasquale Calderoni-Martini, fu eletto nel Consiglio d'Amministrazione della Banca Cooperativa Agraria. Dopo solo tre anni, l'11 settembre 1931, giovanissimo, tretanduenne, viene chiamato a ricoprire la carica di vicepresidente dell'Istituto bancario, dopo le dimissioni di Pasquale Calderoni-Martini, il quale viene sostituito dal suo vice, il dottor Giovanni Lopez.
Questi, purtroppo, da dicembre dell'anno successivo, è costretto a lasciare la guida della Banca per motivi di salute. L'11 marzo 1934, l'Assemblea generale dei soci elegge all'unanimità Emanuele D'Ecclessiis presidente della Banca. Da allora e per 34 anni sempre al servizio dei gravinesi, fino a quando si spense nella sua abitazione, il 12 marzo 1967. In occasione dei funerali e della cerimonia funebre commemorativa, svoltasi presso la sede della Banca, in piazza Cavour, il vicepresidente, il dottor Giuseppe Marchetti, così si espresse: "La tua bontà si leggeva nello sguardo e nel sorriso con cui tu accoglievi tutti, specialmente i poveri, gli operai, quanti avessero invocato il tuo aiuto. Tu hai avuto l'arte delicata di saper negare quello che la coscienza ti diceva di non dover concedere senza lasciare nell'animo degli altri il disagio ed il dispiacere del rifiuto".
Fu la volta del ragioniere Giuseppe Lonero, direttore generale. "Il suo lavoro fu silenzioso, scevro da ogni manifestazione di esteriorità e da ogni forma di propaganda personale. Lavoratore tenace ed instancabile, fermo di carattere, nemico di ogni compromesso, sempre pronto a rassegnare il mandato qualora i soci lo avessero richiesto. Gravina deve a lui: la costruzione dei Magazzini generali; la costituzione della Società Anonima che costruì il silos granario per la difesa e la conservazione del prodotto locale.
La costruzione della nuova sede della Banca in piazza Cavour; la ristrutturazione della filiale di Irsina; l'apertura di una filiale a Poggiorsini". Lonero, così concluse: Se Michelangelo Calderoni-Martini fu il fondatore, se Ettore Pomarici-Santomasi e Pasquale Calderoni-Martini furono i salvatori, Emanuele D'Ecclesiis è da considerarsi il consolidatore e il difensore per aver rinsaldato ed accresciuto il valore morale e patrimoniale".
Intanto la sua vita aveva preso già la svolta decisiva a partire dal 27 ottobre 1928, quando, grazie alla fiducia e alla benevolenza che era riuscito a conquistare da parte di Pasquale Calderoni-Martini, fu eletto nel Consiglio d'Amministrazione della Banca Cooperativa Agraria. Dopo solo tre anni, l'11 settembre 1931, giovanissimo, tretanduenne, viene chiamato a ricoprire la carica di vicepresidente dell'Istituto bancario, dopo le dimissioni di Pasquale Calderoni-Martini, il quale viene sostituito dal suo vice, il dottor Giovanni Lopez.
Questi, purtroppo, da dicembre dell'anno successivo, è costretto a lasciare la guida della Banca per motivi di salute. L'11 marzo 1934, l'Assemblea generale dei soci elegge all'unanimità Emanuele D'Ecclessiis presidente della Banca. Da allora e per 34 anni sempre al servizio dei gravinesi, fino a quando si spense nella sua abitazione, il 12 marzo 1967. In occasione dei funerali e della cerimonia funebre commemorativa, svoltasi presso la sede della Banca, in piazza Cavour, il vicepresidente, il dottor Giuseppe Marchetti, così si espresse: "La tua bontà si leggeva nello sguardo e nel sorriso con cui tu accoglievi tutti, specialmente i poveri, gli operai, quanti avessero invocato il tuo aiuto. Tu hai avuto l'arte delicata di saper negare quello che la coscienza ti diceva di non dover concedere senza lasciare nell'animo degli altri il disagio ed il dispiacere del rifiuto".
Fu la volta del ragioniere Giuseppe Lonero, direttore generale. "Il suo lavoro fu silenzioso, scevro da ogni manifestazione di esteriorità e da ogni forma di propaganda personale. Lavoratore tenace ed instancabile, fermo di carattere, nemico di ogni compromesso, sempre pronto a rassegnare il mandato qualora i soci lo avessero richiesto. Gravina deve a lui: la costruzione dei Magazzini generali; la costituzione della Società Anonima che costruì il silos granario per la difesa e la conservazione del prodotto locale.
La costruzione della nuova sede della Banca in piazza Cavour; la ristrutturazione della filiale di Irsina; l'apertura di una filiale a Poggiorsini". Lonero, così concluse: Se Michelangelo Calderoni-Martini fu il fondatore, se Ettore Pomarici-Santomasi e Pasquale Calderoni-Martini furono i salvatori, Emanuele D'Ecclesiis è da considerarsi il consolidatore e il difensore per aver rinsaldato ed accresciuto il valore morale e patrimoniale".