Passeggiando con la storia
Giuseppe Tarantino, insigne filosofo
Rubrica "Passeggiando con la storia" di Giuseppe Massari
giovedì 23 gennaio 2020
Ricorrendo, quest'anno, tra qualche giorno, l'anniversario della morte di questo figlio illustre della nostra terra, è giusto ricordarlo, nel corso e all'interno della nostra rubrica. Nasce a Gravina in Puglia, 22 luglio 1857 da Filippo Tarantino e Letizia Spagnuolo. Muore nella città di nascita il 25 gennaio 1950. Nel 1924, in occasione del primo Congresso Eucaristico Interdiocesano, indetto da mons. Giovanni Maria Sanna, fece parte del Comitato d'onore. Studia nel Ginnasio della sua stessa città, sotto la guida dello zio materno Nicola. Compie gli studi superiori a Pisa, dapprima come studente all'Università della stessa città e successivamente come allievo della Scuola normale superiore di Pisa.
Inizia gli studi sotto la guida di Francesco Fiorentino. A 22 anni consegue la laurea in Lettere e Filosofia; segue a Napoli il maestro Fiorentino fino alla sua morte, nel 1884. In sua memoria gli dedica il primo libro, intitolato I Saggi Filosofici; nello stesso anno ottiene la docenza in filosofia teoretica. Inizia ad acquisire notorietà grazie ai saggi critici che pubblica sul Giornale Napoletano. Nel 1887 ottiene la cattedra di filosofia nel Liceo Antonio Genovesi di Napoli. Per ben dieci anni, lavora all'opera Saggio sulla Volontà, pubblicato nel 1897. Ha una breve relazione con la fiorentina Bice, anche se è sentimentalmente legato ad un'altra donna di Gravina, conosciuta nel 1891 a Napoli, alla quale dedica particolare cura.
Per un periodo abbandona tale relazione per ritornare a lavorare sulle opere. Insegna dal 1886 al 1888 al Liceo Marciano, anno in cui ottiene la cattedra di filosofia nel Liceo Genovesi. Agli inizi del Novecento, vinse il concorso per la cattedra di filosofia morale dell'Università di Pisa. A Pisa insegnò anche alla Scuola di Pedagogia, dove tra i suoi insegnanti figurò anche il futuro ministro Giovanni Gentile. Tra i suoi ex-studenti di Pisa più noti figurano Enrico De Nicola, primo Presidente della Repubblica italiana e il marchese Francesco Dentice di Accadia, diventato prefetto di Pisa.
A settembre 1891 fa domanda per il concorso di cattedra di filosofia teoretica a Palermo. La sua notorietà diventa sempre crescente grazie ad alcuni saggi critici pubblicati sulla Rivista di Filosofia Scientifica di Morselli, il più noto dei quali è su Locke. Le sue opere: Saggi filosofici, Napoli, Vincenzo Morano, 1885; Giovanni Locke : studio storico, Milano-Torino, Fratelli Dumolard, 1886; Saggio sul criticismo e sull'associazionismo di Davide Hume, Napoli, Vincenzo Morano, 1887; Saggio sulla volontà, Napoli, Tip. editrice F. di Gennaro e A. Morano, 1897; Saggio sulle idee morali e politiche di Tommaso Hobbes, Napoli, Tip. F. Giannini & Figli, 1900; Il problema della morale di fronte al positivismo e alla metafisica, Pisa, Tip. A. Valenti, 1901; Il principio dell'etica e la crisi morale contemporanea, Napoli, A. Tessitore & figlio, 1904; La politica e la morale. Discorso , Pisa, Tipografia editrice cav. F. Mariotti, 1920.
Intanto, su di lui, in La Puglia Letteraria, III, 1933, n.1, scrisse G. Calabrese: Gravina e Giuseppe Tarantino. Inoltre, sono state discusse, presso l'Università di Bari, Facoltà di Magistero, due tesi di Laurea: A. Ianora: La pedagogia di Giuseppe Tarantino, A.A. 1982- 1983; E. Patella: La filosofia di Giuseppe Tarantino, A.A. 1987-1988. Filippo Tarantino, suo parente, per immortalarne la memoria, suscitare interessi per nuovi studi e approfondirne il pensiero filosofico, ha pubblicato due testi: Speranze e proposte formative nel primo Novecento. La lezione di Giuseppe Tarantino, Bari, Levante, 1995. Nel 2014, in collaborazione con Liborio Dibattista, Rosalba Pappalardi e Angelo Recchia-Luciani : L' inconscio e la coscienza nel pensiero di Giuseppe Tarantino. Ultima fatica editoriale del 2019 curata dal congiunto Filippo Tarantino: L'Umanesimo scientifico di Giuseppe Tarantino, Aracne Editore. Al filosofo gravinese, nel bel mezzo degli anni70, gli viene intitolato il Liceo Scientifico di Gravina in Puglia, diventato autonomo, dopo essere stata sede distaccata del Liceo Scientifico Orazio Tedone di Ruvo di Puglia.
Inizia gli studi sotto la guida di Francesco Fiorentino. A 22 anni consegue la laurea in Lettere e Filosofia; segue a Napoli il maestro Fiorentino fino alla sua morte, nel 1884. In sua memoria gli dedica il primo libro, intitolato I Saggi Filosofici; nello stesso anno ottiene la docenza in filosofia teoretica. Inizia ad acquisire notorietà grazie ai saggi critici che pubblica sul Giornale Napoletano. Nel 1887 ottiene la cattedra di filosofia nel Liceo Antonio Genovesi di Napoli. Per ben dieci anni, lavora all'opera Saggio sulla Volontà, pubblicato nel 1897. Ha una breve relazione con la fiorentina Bice, anche se è sentimentalmente legato ad un'altra donna di Gravina, conosciuta nel 1891 a Napoli, alla quale dedica particolare cura.
Per un periodo abbandona tale relazione per ritornare a lavorare sulle opere. Insegna dal 1886 al 1888 al Liceo Marciano, anno in cui ottiene la cattedra di filosofia nel Liceo Genovesi. Agli inizi del Novecento, vinse il concorso per la cattedra di filosofia morale dell'Università di Pisa. A Pisa insegnò anche alla Scuola di Pedagogia, dove tra i suoi insegnanti figurò anche il futuro ministro Giovanni Gentile. Tra i suoi ex-studenti di Pisa più noti figurano Enrico De Nicola, primo Presidente della Repubblica italiana e il marchese Francesco Dentice di Accadia, diventato prefetto di Pisa.
A settembre 1891 fa domanda per il concorso di cattedra di filosofia teoretica a Palermo. La sua notorietà diventa sempre crescente grazie ad alcuni saggi critici pubblicati sulla Rivista di Filosofia Scientifica di Morselli, il più noto dei quali è su Locke. Le sue opere: Saggi filosofici, Napoli, Vincenzo Morano, 1885; Giovanni Locke : studio storico, Milano-Torino, Fratelli Dumolard, 1886; Saggio sul criticismo e sull'associazionismo di Davide Hume, Napoli, Vincenzo Morano, 1887; Saggio sulla volontà, Napoli, Tip. editrice F. di Gennaro e A. Morano, 1897; Saggio sulle idee morali e politiche di Tommaso Hobbes, Napoli, Tip. F. Giannini & Figli, 1900; Il problema della morale di fronte al positivismo e alla metafisica, Pisa, Tip. A. Valenti, 1901; Il principio dell'etica e la crisi morale contemporanea, Napoli, A. Tessitore & figlio, 1904; La politica e la morale. Discorso , Pisa, Tipografia editrice cav. F. Mariotti, 1920.
Intanto, su di lui, in La Puglia Letteraria, III, 1933, n.1, scrisse G. Calabrese: Gravina e Giuseppe Tarantino. Inoltre, sono state discusse, presso l'Università di Bari, Facoltà di Magistero, due tesi di Laurea: A. Ianora: La pedagogia di Giuseppe Tarantino, A.A. 1982- 1983; E. Patella: La filosofia di Giuseppe Tarantino, A.A. 1987-1988. Filippo Tarantino, suo parente, per immortalarne la memoria, suscitare interessi per nuovi studi e approfondirne il pensiero filosofico, ha pubblicato due testi: Speranze e proposte formative nel primo Novecento. La lezione di Giuseppe Tarantino, Bari, Levante, 1995. Nel 2014, in collaborazione con Liborio Dibattista, Rosalba Pappalardi e Angelo Recchia-Luciani : L' inconscio e la coscienza nel pensiero di Giuseppe Tarantino. Ultima fatica editoriale del 2019 curata dal congiunto Filippo Tarantino: L'Umanesimo scientifico di Giuseppe Tarantino, Aracne Editore. Al filosofo gravinese, nel bel mezzo degli anni70, gli viene intitolato il Liceo Scientifico di Gravina in Puglia, diventato autonomo, dopo essere stata sede distaccata del Liceo Scientifico Orazio Tedone di Ruvo di Puglia.