Passeggiando con la storia
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I “Pezzi” del Legno Santo presenti nelle chiese di Gravina

Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari

Il cardinale Vincenzo Maria Orsini, figlio di questa terra, dell'Ordine dei Predicatori, futuro papa col nome di Benedetto XIII, nel corso della Visita apostolica effettuata a Gravina nel 1714, durante un periodo di sede vacante della Diocesi e in presenza di continui contenziosi, liti e dissidi tra il duca Orsini e il Capitolo Cattedrale, oltre a stilare una relazione dettagliata e un resoconto preciso sullo stato dei luoghi in cui versavano le chiese cittadine, quelle extramoenia, cappelle private e di campagna, i conventi, i monasteri e il seminario, compose un elenco altrettanto minuzioso sulla presenza delle reliquie di santi e di reliquari posseduti e conservati nei vari luoghi di culto. In questo preciso e particolare periodo dell'anno liturgico, in prossimità della Pasqua, ci è piaciuto estrapolare dall'elenco reliquiario tutti quegli arredi che fanno riferimento alla conservazione del sacro legno della Croce presenti in città. Almeno nel periodo della visita.

Partendo dalla chiesa cattedrale, l'Orsini cita: "Croce di argento: Legno della Santissima Croce".
Il nostro viaggio inizia con un pezzo forte: il Reliquiario della Croce, secolo XII – XIII, eseguito in argento e rame dorato. "L'importanza del reperto, di per sé straordinario, è stato acquisito agli studi solo in anni recenti, non è solo nella vetustà che lo contraddistingue, il nome vescovo Sanuele inciso sul basamento porta a datare quest'elemento tra il 1215 e il 1244, quanto per il fatto che qui sono riportate le generalità dell'artefice: "Magister Egidius fecit hoc opus in civitate Gravine", (Maestro Egidio realizzò quest'opera nella città di Gravina). Il riferimento non è di poco conto, perché accerta in modo incontrovertibile l'attività, almeno in età sveva, di un laboratorio orafo cittadino".
Il caso più esemplare è la Croce d'altare, ma in principio una stauroteca (contenitore del sacro legno). La netta differenza stilistica tra il basamento caratterizzato da ampie volute e da motivi vegetali, per la croce è evidente. Ciò porta a ritenere che il basamento, opera di un ignoto napoletano della metà del 700, sia stato realizzato per sostenere la croce, certamente più antica di un secolo e tuttavia dopo il 1677.
Nel 1714 è registrata nella Visita Apostolica del cardinale Orsini. La croce in argento pieno, si avvale di un repertorio vegetale minuziosamente inciso su entrambe le traverse; nella parte posteriore, all'incrocio dei bracci, sono disegnati i tre chiodi e la corona di spine. Sempre nell'intersezione delle traverse, sono inseriti quattro gigli traforati mentre altri decorano i terminali, guarnite da testine di angeli tra volute contrapposte.

Dalla cattedrale ad altre chiese ecco un altro esemplare, così descritto e presente nella chiesa e monastero di S. Sofia dell'Ordine Francescano: "Reliquiario di legno indorato. Legno della S. Croce, Pezzetto". Nel Monastero di S. Maria delle Monache Domenicane, riconosce: "Una croce d'argento, Legno della S. Croce".

Nell'Oratorio Ducale della Città di Gravina, egli descrive un vaso di cristallo al cui interno vi è: "Il Legno della S. Croce, un pezzettino incastrato fra lastre di avorio a forma di crocetta. Item un pezzetto in piè di essa Croce". Dopo questa breve carrellata non si può escludere, purtroppo, che alcune di queste testimonianze siano andate perse o destinate altrove. Il caso più emblematico è la reliquia conservata, a quei tempi, presso la cappella privata di casa Orsini, nel Palazzo Ducale.

Inoltre, per concludere e completare il quadro, un'altra ed ultima annotazione. Considerato che nell'elenco delle reliquie redatto nel corso della visita alla chiesa di San Vito dei padri Agostiniani, l'attuale chiesa di Sant'Agostino, non risulta censita nessuna croce in argento, contenente un pezzo del Legno della Croce di Cristo, tenuto conto che, da questa chiesa, ogni anno, la sera del venerdì santo si snoda per le vie cittadine la processione del legno Santo, è starno, difficile e laborioso poter individuare la provenienza di quella reliquia processionale, perché tra quelle finora descritte, nessuna risulta essere confacente od omologa.

Non è da escludere che la presenza del Legno Santo nella Chiesa di sant'Agostino, o è successiva alla Visita Apostolica dell'Orsini, oppure è una di quelle reliquie censite, ma restaurate e rivestite, sotto forma di croce, in argento, successivamente. Tutto ciò significa che bisogna continuare a studiare, a ricercare, ad approfondire negli spazi della storia e dei documenti conservati negli archivi ecclesiastici.
  • Giuseppe Massari
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