Passeggiando con la storia
Il primo Natale da Papa di Benedetto XIII
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 23 dicembre 2021
Benedetto XIII, il Sommo Pontefice gravinese, vogliamo ricordarlo in un giorno particolare per la cristianità, cioè il Natale; in quello che fu il suo primo Natale da pontefice, essendo stato eletto al Soglio Pontificio il 29 maggio 1724. Ad un mese circa dalla sua elezione, il 26 giugno, con la Bolla Redemptor et Dominus noster, indisse l'Anno Santo del 1725.
Com'era e com'è consuetudine per la Chiesa cattolica, l'anno giubilare, che cade di solito ogni 25 anni, tranne quello straordinario, che è a discrezione di ogni Successore di Pietro, con la relativa apertura delle porte sante in tutte le basiliche romane, viene aperto la notte di Natale. Le funzioni che ne seguirono i riti celebrati, sia pure con linguaggio ecclesiastico più consono alle celebrazioni liturgiche sono stati riportati nel Diario delle Funzionali Pontificali fatte da Benedetto XIII P.M. l'Anno 1724, il cui originale, insieme a tutti gli altri diari delle funzioni esercitate e presiedute durante il pontificato, si conserva sia presso la Biblioteca casanantense di Roma e sia presso il Museo Piersanti di Matelica. Scrive il diarista: "A di 24 Dicembre Domenica IV dell'Avvento. Il giorno con 34 Cardinali vestito degli Abiti sacri, ornato di piviale prezioso, e candela accesa in mano andò dalla Sistina processionalmente alla Basilica vaticana, ove fece l'apertura della Porta Santa, e poi all'Altare maggiore cantò Solennemente i primi Vespri della Natività del Signore".
"Notte del santissimo Natale. Vestito di piviale nella Sacristia della Cappella Sistina fece la benedizione dello Stocco e Berrettone destinato per il gran Maestro dei Cavalieri del Sacro Ordine Gerosolimitano. Indi deponendo il piviale, cantò nella detta Sistina, in Cappa Magna il Matutino, dopo il quale proseguì le laudi vestito di piviale, e queste terminate celebrò Messa Solenne, essendovi intervenuti 29 cardinali".
"A dì 25 Dicembre Lunedì festa del Santissimo Natale. In detta Sistina ascoltò privatamente la Messa dell'Aurora cantata dal Cardinale Annibale Albani Camerlengo, senza intervento d'alcun Porporato. La mattina poi nella cappella di S. Gregorio della Basilica vaticana, parato di piviale cantò Terza et ornato di Paramenti Messali cantò parimenti Messa nell'Altare della Confessione de' Santi Apostoli, ascendendo poi alla Loggia a dare la Benedizione, essendovi assistito da 31 Cardinali, cioè 1 Vescovo, 22 Preti e 8 Diaconi".
Da Domenico Maria Manni, autore della Istoria degli Anni Santi, Firenze Stamperia Stecchi, 1750, caviamo un altro particolare. L'elenco dei cardinali che parteciparono alla sacra ed universale funzione: Barberini, Acquaviva , Corsini, Gualtieri , Sacripante , Fabbroni, San Clemente, Pico , Zondodari , Bussi, Corradini, Tolomei, Polignac , Scotto , Spinola , Santagnese, Belluga , Pereyra , Salerno, Cianfuegos, Conti , Sammatteo , Petrá, Marefoschi, Pipia, Imperiali, Altieri, Colonna, Origo, Ulivieri , Marini , Alberoni, Albani e Falconieri.
Se da questo testo si passa alla lettura del Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastico, compilato da Gaetano Moroni, volume II, pubblicato nel MDCCCXL a Venezia, presso la Tipografia Emiliana, il racconto è il seguente: "Nella vigilia di Natale , il Pontefice, col massimo decoro, die' cominciamento all'Anno santo . Egli dalla stanza del letto de' paramenti si recò dapprima alla cappella Sistina. Poscia seguì la processione, composta del clero secolare e regolare, dei bussolanti, scudieri, procuratori generali delle religioni, camerieri extra , della camera segreta, dei collegi prelatizii , de'vescovi e Cardinali. Giunta all'obelisco della piazza vaticana, la processione si diresse al portico di s. Pietro . Colà il Papa discese dalla sedia gestatoria posto in vicinanza della Porta santa , ove erano i pp. gesuiti , allora penitenzieri vaticani, co'cerei accesi. Preso il martello di argento, il Pontefice, col solito rito percosse il muro dov'era la croce. Aperta la Porta santa, cominciarono gli spari dell'artiglieria di castel s. Angelo, ed il festevole suono de'sacri brouzi. Benedetto XIII entrò per quella Porta colla croce in asta nella destra , e col cereo acceso nell'altra".
Il quarto volume della Storia di Benedetto XIII dei Frati Predicatori del Padre Giuseppe Bartolomeo Vignato: "Sul Soglio di Pietro", Pontificia Editrice Arcivescovile, Giovanni Daverio Milano, 1966, testualmente si legge: "Ricorreva la vigilia del santo Natale 1724. Le campane di Roma avevano finito appena di squillare a festa, allorchè il papa, accompagnato dalla sua nobile corte, scese al gran portico di san Pietro. Giuntovi e osservate tutte le formalità di rito, prese dalle mani del penitenziere maggiore un martello d'argento, e con esso percosse per tre volte il muro della porta santa.
Aperta questa, entrò in chiesa al canto del Te Deum. Arrivato che fu all'altar maggiore, intonò i primi vespri di Natale, mentre s'aprivano nel tempo stesso tutte le altre porte della basilica. L'anno giubilare era incominciato. Dai palchi appositamente preparati avevano assistito a quella funzione il re Giacomo III d'Inghilterra col figlio e la corte; il principe elettore di Baviera col duca Ferdinando, suo fratello; gran parte della nobiltà romana, oltre a una folle imponente".
Ancor più ci sostiene un altro testo. Quello scritto da Pietro Mezzapesa: "Gli Anni Santi di due Papi Pugliesi. Innocenzo XIII (1700) e Benedetto XIII (1725)", Edizioni La Scala, Noci, Aprile 2001, in cui la vigilia di Natale e la relativa apertura della Porta Santa giubilare, viene descritta nel modo seguente: " Alla cerimonia d'apertura della Porta santa nella basilica vaticana, annunciata nei tre giorni precedenti dal suono festoso delle campane di tutte le chiese di Roma, era presente, tra gli altri, il Duca di Gravina Fedinando Bernardo Orsini (dicasi Filippo Bernualdo Orsini n.d.r.), nipote del papa.
Il martello per il sacro rito, di argento cesellato, il Papa se lo fece "dare in prestito" dalla famiglia Altieri. Varcata la porta recitando il Miserere con un cero acceso nella mano sinistra, il Papa sostò nella cappella del Crocifisso, dove ammise al bacio del piede i Cavalieri di San Pietro e i Cavalieri di San Paolo. La processione papale continuò quindi per la Cappella del Santissimo e poi verso l'Altare maggiore, dove si cantò il Vespro. La cerimonia si concluse con la benedizione del Pontefice all'immensa folla che gremiva la basilica".
Com'era e com'è consuetudine per la Chiesa cattolica, l'anno giubilare, che cade di solito ogni 25 anni, tranne quello straordinario, che è a discrezione di ogni Successore di Pietro, con la relativa apertura delle porte sante in tutte le basiliche romane, viene aperto la notte di Natale. Le funzioni che ne seguirono i riti celebrati, sia pure con linguaggio ecclesiastico più consono alle celebrazioni liturgiche sono stati riportati nel Diario delle Funzionali Pontificali fatte da Benedetto XIII P.M. l'Anno 1724, il cui originale, insieme a tutti gli altri diari delle funzioni esercitate e presiedute durante il pontificato, si conserva sia presso la Biblioteca casanantense di Roma e sia presso il Museo Piersanti di Matelica. Scrive il diarista: "A di 24 Dicembre Domenica IV dell'Avvento. Il giorno con 34 Cardinali vestito degli Abiti sacri, ornato di piviale prezioso, e candela accesa in mano andò dalla Sistina processionalmente alla Basilica vaticana, ove fece l'apertura della Porta Santa, e poi all'Altare maggiore cantò Solennemente i primi Vespri della Natività del Signore".
"Notte del santissimo Natale. Vestito di piviale nella Sacristia della Cappella Sistina fece la benedizione dello Stocco e Berrettone destinato per il gran Maestro dei Cavalieri del Sacro Ordine Gerosolimitano. Indi deponendo il piviale, cantò nella detta Sistina, in Cappa Magna il Matutino, dopo il quale proseguì le laudi vestito di piviale, e queste terminate celebrò Messa Solenne, essendovi intervenuti 29 cardinali".
"A dì 25 Dicembre Lunedì festa del Santissimo Natale. In detta Sistina ascoltò privatamente la Messa dell'Aurora cantata dal Cardinale Annibale Albani Camerlengo, senza intervento d'alcun Porporato. La mattina poi nella cappella di S. Gregorio della Basilica vaticana, parato di piviale cantò Terza et ornato di Paramenti Messali cantò parimenti Messa nell'Altare della Confessione de' Santi Apostoli, ascendendo poi alla Loggia a dare la Benedizione, essendovi assistito da 31 Cardinali, cioè 1 Vescovo, 22 Preti e 8 Diaconi".
Da Domenico Maria Manni, autore della Istoria degli Anni Santi, Firenze Stamperia Stecchi, 1750, caviamo un altro particolare. L'elenco dei cardinali che parteciparono alla sacra ed universale funzione: Barberini, Acquaviva , Corsini, Gualtieri , Sacripante , Fabbroni, San Clemente, Pico , Zondodari , Bussi, Corradini, Tolomei, Polignac , Scotto , Spinola , Santagnese, Belluga , Pereyra , Salerno, Cianfuegos, Conti , Sammatteo , Petrá, Marefoschi, Pipia, Imperiali, Altieri, Colonna, Origo, Ulivieri , Marini , Alberoni, Albani e Falconieri.
Se da questo testo si passa alla lettura del Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesiastico, compilato da Gaetano Moroni, volume II, pubblicato nel MDCCCXL a Venezia, presso la Tipografia Emiliana, il racconto è il seguente: "Nella vigilia di Natale , il Pontefice, col massimo decoro, die' cominciamento all'Anno santo . Egli dalla stanza del letto de' paramenti si recò dapprima alla cappella Sistina. Poscia seguì la processione, composta del clero secolare e regolare, dei bussolanti, scudieri, procuratori generali delle religioni, camerieri extra , della camera segreta, dei collegi prelatizii , de'vescovi e Cardinali. Giunta all'obelisco della piazza vaticana, la processione si diresse al portico di s. Pietro . Colà il Papa discese dalla sedia gestatoria posto in vicinanza della Porta santa , ove erano i pp. gesuiti , allora penitenzieri vaticani, co'cerei accesi. Preso il martello di argento, il Pontefice, col solito rito percosse il muro dov'era la croce. Aperta la Porta santa, cominciarono gli spari dell'artiglieria di castel s. Angelo, ed il festevole suono de'sacri brouzi. Benedetto XIII entrò per quella Porta colla croce in asta nella destra , e col cereo acceso nell'altra".
Il quarto volume della Storia di Benedetto XIII dei Frati Predicatori del Padre Giuseppe Bartolomeo Vignato: "Sul Soglio di Pietro", Pontificia Editrice Arcivescovile, Giovanni Daverio Milano, 1966, testualmente si legge: "Ricorreva la vigilia del santo Natale 1724. Le campane di Roma avevano finito appena di squillare a festa, allorchè il papa, accompagnato dalla sua nobile corte, scese al gran portico di san Pietro. Giuntovi e osservate tutte le formalità di rito, prese dalle mani del penitenziere maggiore un martello d'argento, e con esso percosse per tre volte il muro della porta santa.
Aperta questa, entrò in chiesa al canto del Te Deum. Arrivato che fu all'altar maggiore, intonò i primi vespri di Natale, mentre s'aprivano nel tempo stesso tutte le altre porte della basilica. L'anno giubilare era incominciato. Dai palchi appositamente preparati avevano assistito a quella funzione il re Giacomo III d'Inghilterra col figlio e la corte; il principe elettore di Baviera col duca Ferdinando, suo fratello; gran parte della nobiltà romana, oltre a una folle imponente".
Ancor più ci sostiene un altro testo. Quello scritto da Pietro Mezzapesa: "Gli Anni Santi di due Papi Pugliesi. Innocenzo XIII (1700) e Benedetto XIII (1725)", Edizioni La Scala, Noci, Aprile 2001, in cui la vigilia di Natale e la relativa apertura della Porta Santa giubilare, viene descritta nel modo seguente: " Alla cerimonia d'apertura della Porta santa nella basilica vaticana, annunciata nei tre giorni precedenti dal suono festoso delle campane di tutte le chiese di Roma, era presente, tra gli altri, il Duca di Gravina Fedinando Bernardo Orsini (dicasi Filippo Bernualdo Orsini n.d.r.), nipote del papa.
Il martello per il sacro rito, di argento cesellato, il Papa se lo fece "dare in prestito" dalla famiglia Altieri. Varcata la porta recitando il Miserere con un cero acceso nella mano sinistra, il Papa sostò nella cappella del Crocifisso, dove ammise al bacio del piede i Cavalieri di San Pietro e i Cavalieri di San Paolo. La processione papale continuò quindi per la Cappella del Santissimo e poi verso l'Altare maggiore, dove si cantò il Vespro. La cerimonia si concluse con la benedizione del Pontefice all'immensa folla che gremiva la basilica".