Passeggiando con la storia
In ricordo della statua del Sacro Cuore di Gesù custodita nella chiesa di S. Agostino
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 2 giugno 2022
12.00
La puntata odierna si giustifica e l'ho voluta ardentemente dedicare ad una statua religiosa e poco conosciuta della nostra città. La immagine del Sacro Cuore di Gesù all'inizio del mese a Lui dedicato da parte della Chiesa Universale. Infatti, nel 1856, con il beato Pio IX, la festa del Sacro Cuore divenne universale. Sull'esortazione di questo Pontefice si diffusero gli Atti di consacrazione al Cuore di Gesù della famiglia e delle nazioni. Sorsero ovunque cappelle, oratori, chiese, basiliche, santuari dedicati al Sacro Cuore di Gesù. Proliferarono quadri e stampe; si iniziò la pia pratica della Comunione nel primo venerdì del mese e si composero le Litanie del Sacro Cuore, dedicando il mese di giugno al suo culto.
La statua di cartapesta dipinta, cm 204.0x66.0x80.0, tra altezza, larghezza e profondità, del Sacro Cuore di Gesù, che si venera nella chiesa di Sant'Agostino, opera di Luigi Guacci, famoso e noto scultore, nonché cartapestaio leccese, potrebbe essere data tra il 1909 e il 1910, se dobbiamo stare all'opuscoletto stampato dalla Tipografia di Luca Attolini di Gravina nel 1910, in occasione del discorso solenne tenuto dal sacerdote professore don Giuseppe Calabrese nel giorno in cui la statua fece il suo ingresso solenne nella suddetta chiesa.
Le scarne ed interessantissime notizie, relative a questo simulacro, le abbiamo attinte dalle parole dell'oratore ufficiale. Rileggiamole. "E non seconda alle altre, la Chiesa di S. Agostino, con il fuoco della parola e con il fascino e le lusinghe della musica, da parecchi anni sta spiegando tutta un'energia d'amore. Oggi s'aggiunge l'incanto di questa Immagine, che a quest'ora entra qui…e che noi già possediamo. Cioè, noi ti possedevamo, o Cuor di Gesù, ma sotto più modeste apparenze, dipinto solamente, ed invidiavamo alle Chiese sorelle di possederti scolpito…
L'idea ci venne, l'amor ci vinse, ed all'uopo andammo fino a Lecce per rubare l'astro di un artista, il Guacci, che seppe indovinare le nostre ansie e quelle di colui che nulla trascura per il suo trionfo. Fino a ieri parea un sogno, oggi invece vediamo realizzati i nostri desiderj, tutti accentrati nel desiderio d'un solo, che è l'Apostolo tuo, Domenico Digiesi". Va ricordato che la piccola pubblicazione, cui ho fatto cenno precedentemente, è corredata da una presentazione a firma del canonico don Domenico Digiesi: "Al Sodalizio dell'"Adorazione Riparatrice" queste pagine ispirate all'amore del Sacro Cuore come ricordo della benedizione della nuova immagine offro".
Per completare i riferimenti a don Domenico Digiesi va ricordato che egli fu, per oltre 30 anni, Rettore della Chiesa di S. Agostino, Padre Spirituale della Cinfraternita dell'Addolorata; Direttore del Sodalizio mariano e dell'Adorazione riparatrice; fondatore del Pio Sodalizio di S. Giuseppe.
Tornando all'icona di cui ci stiamo occupando, e per concludere il breve racconto, è giusto evidenziare alcune date che fissano la sua storia precisa ed esatta. Infatti, leggiamo in una nota del citato opuscoletto, che la statua del Cuore di Gesù fu benedetta nella Cattedrale di Gravina, da Mons. Nicola Zimarino la mattina di venerdì 27 maggio 1910 ed entrava nella chiesa di S. Agostino la sera, di domenica, del 29 successivo, dopo una solenne processione per le vie principali della città.
La statua di cartapesta dipinta, cm 204.0x66.0x80.0, tra altezza, larghezza e profondità, del Sacro Cuore di Gesù, che si venera nella chiesa di Sant'Agostino, opera di Luigi Guacci, famoso e noto scultore, nonché cartapestaio leccese, potrebbe essere data tra il 1909 e il 1910, se dobbiamo stare all'opuscoletto stampato dalla Tipografia di Luca Attolini di Gravina nel 1910, in occasione del discorso solenne tenuto dal sacerdote professore don Giuseppe Calabrese nel giorno in cui la statua fece il suo ingresso solenne nella suddetta chiesa.
Le scarne ed interessantissime notizie, relative a questo simulacro, le abbiamo attinte dalle parole dell'oratore ufficiale. Rileggiamole. "E non seconda alle altre, la Chiesa di S. Agostino, con il fuoco della parola e con il fascino e le lusinghe della musica, da parecchi anni sta spiegando tutta un'energia d'amore. Oggi s'aggiunge l'incanto di questa Immagine, che a quest'ora entra qui…e che noi già possediamo. Cioè, noi ti possedevamo, o Cuor di Gesù, ma sotto più modeste apparenze, dipinto solamente, ed invidiavamo alle Chiese sorelle di possederti scolpito…
L'idea ci venne, l'amor ci vinse, ed all'uopo andammo fino a Lecce per rubare l'astro di un artista, il Guacci, che seppe indovinare le nostre ansie e quelle di colui che nulla trascura per il suo trionfo. Fino a ieri parea un sogno, oggi invece vediamo realizzati i nostri desiderj, tutti accentrati nel desiderio d'un solo, che è l'Apostolo tuo, Domenico Digiesi". Va ricordato che la piccola pubblicazione, cui ho fatto cenno precedentemente, è corredata da una presentazione a firma del canonico don Domenico Digiesi: "Al Sodalizio dell'"Adorazione Riparatrice" queste pagine ispirate all'amore del Sacro Cuore come ricordo della benedizione della nuova immagine offro".
Per completare i riferimenti a don Domenico Digiesi va ricordato che egli fu, per oltre 30 anni, Rettore della Chiesa di S. Agostino, Padre Spirituale della Cinfraternita dell'Addolorata; Direttore del Sodalizio mariano e dell'Adorazione riparatrice; fondatore del Pio Sodalizio di S. Giuseppe.
Tornando all'icona di cui ci stiamo occupando, e per concludere il breve racconto, è giusto evidenziare alcune date che fissano la sua storia precisa ed esatta. Infatti, leggiamo in una nota del citato opuscoletto, che la statua del Cuore di Gesù fu benedetta nella Cattedrale di Gravina, da Mons. Nicola Zimarino la mattina di venerdì 27 maggio 1910 ed entrava nella chiesa di S. Agostino la sera, di domenica, del 29 successivo, dopo una solenne processione per le vie principali della città.