Passeggiando con la storia
L’orologio della Finia e la festa di San Michele
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 19 settembre 2024
Attingendo da un testo già altre volte utilizzato: Tempo e Orologi, dei professori Raguso e D'Agostino, riprendiamo in chiave comica, burlesca e ridicola la festa patronale di San Michele legata o collegata all'esistenza del particolare orologio situato sulla costruzione che ospita la Biblioteca Capitolare Finia. In questa stessa chiave e sullo stesso filone, pubblicheremo, successivamente, in occasione della prossima 731 edizione della Fiera San Giorgio, una puntata della rubrica riguardante l'orologio, la fontana e la nostra fiera contrastata dagli altamurani.
Prima di riprendere, integralmente il testo dalla predetta pubblicazione, dalla stessa abbiamo appreso che quando quella macchina era ferma per guasti o per altri problemi tecnici, ed era imminente la festa del Santo Patrono, l'Amministrazione correva subito ai ripari perché non voleva che per l'occasione l'orologio fosse fermo e, pertanto, provvedeva a farlo riparare e a farlo funzionare. Bisogna aggiungere che quel congegno meccanico, tra lancette, catene, ingranaggi proveniva dal campanile della chiesa di San Francesco dove era stato posizionato dalla ditta Amiraldo.
La stessa fonte, a proposito del quadrante con l'effige del Re Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi, in una scena del loro incontro a Teano, ci informa che l'artista gravinese, Dionigi Donadio, nonché governatore dell'orologio Amiraldo, ebbe l'incarico dall'amministrazione comunale, non solo di procedere al restauro dell'orologio, ma di rifare il quadrante con l'impegno di raffigurare Vittorio Emanuele II di Savoia re d'Italia e Giuseppe Garibaldi.
Lasciamo da parte il serio e ricongiungiamoci al faceto iniziale, quello da cui siamo partiti. "Il presuntuoso e campanilista burlone attribuì ai personaggi del quadrante dell'orologio comportamenti di speciale galanteria, attribuendo loro la seguente espressione: Benvenuti a Gravina e buon divertimento!.
Il 29 settembre Gravina onorava e onora San Michele Arcangelo, suo patrono principale, con festeggiamenti particolari, che attiravano cittadini delle città convicine, che ogni anno si moltiplicavano con la seguente determinazione: Dobbiamo andare alla festa di San Michele di Gravina per godere dell'accoglienza di Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi raffigurati sul quadrante dell'orologio.
Essi salutano dando il benvenuto e gli auguri di buon divertimento a tutti i forestieri con i movimenti delle pupille e delle labbra, accompagnati dal suono delle campane. Anche queste espressioni di pura invenzione del burlone contribuirono a pubblicizzare, indirettamente, la meraviglia della macchina del tempo di Gravina. Nella piazza Notar Domenico, antistante la Biblioteca Finia con l'orologio, si svolgeva la cerimonia di consegna delle chiavi della città al santo patrono che, poi, era portato in solenne processione per le vie principali della città. Per tale circostanza tutti i forestieri che ivi si radunavano e che passavano da quella piazza, venivano attratti dal quadrante dell'orologio. Con loro grande meraviglia si sentivano accolti e salutati dai due personaggi.
Prima di riprendere, integralmente il testo dalla predetta pubblicazione, dalla stessa abbiamo appreso che quando quella macchina era ferma per guasti o per altri problemi tecnici, ed era imminente la festa del Santo Patrono, l'Amministrazione correva subito ai ripari perché non voleva che per l'occasione l'orologio fosse fermo e, pertanto, provvedeva a farlo riparare e a farlo funzionare. Bisogna aggiungere che quel congegno meccanico, tra lancette, catene, ingranaggi proveniva dal campanile della chiesa di San Francesco dove era stato posizionato dalla ditta Amiraldo.
La stessa fonte, a proposito del quadrante con l'effige del Re Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi, in una scena del loro incontro a Teano, ci informa che l'artista gravinese, Dionigi Donadio, nonché governatore dell'orologio Amiraldo, ebbe l'incarico dall'amministrazione comunale, non solo di procedere al restauro dell'orologio, ma di rifare il quadrante con l'impegno di raffigurare Vittorio Emanuele II di Savoia re d'Italia e Giuseppe Garibaldi.
Lasciamo da parte il serio e ricongiungiamoci al faceto iniziale, quello da cui siamo partiti. "Il presuntuoso e campanilista burlone attribuì ai personaggi del quadrante dell'orologio comportamenti di speciale galanteria, attribuendo loro la seguente espressione: Benvenuti a Gravina e buon divertimento!.
Il 29 settembre Gravina onorava e onora San Michele Arcangelo, suo patrono principale, con festeggiamenti particolari, che attiravano cittadini delle città convicine, che ogni anno si moltiplicavano con la seguente determinazione: Dobbiamo andare alla festa di San Michele di Gravina per godere dell'accoglienza di Vittorio Emanuele e Giuseppe Garibaldi raffigurati sul quadrante dell'orologio.
Essi salutano dando il benvenuto e gli auguri di buon divertimento a tutti i forestieri con i movimenti delle pupille e delle labbra, accompagnati dal suono delle campane. Anche queste espressioni di pura invenzione del burlone contribuirono a pubblicizzare, indirettamente, la meraviglia della macchina del tempo di Gravina. Nella piazza Notar Domenico, antistante la Biblioteca Finia con l'orologio, si svolgeva la cerimonia di consegna delle chiavi della città al santo patrono che, poi, era portato in solenne processione per le vie principali della città. Per tale circostanza tutti i forestieri che ivi si radunavano e che passavano da quella piazza, venivano attratti dal quadrante dell'orologio. Con loro grande meraviglia si sentivano accolti e salutati dai due personaggi.