Passeggiando con la storia
La Madonna delle Grazie di Benevento e l’arcivescovo Orsini
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 21 luglio 2022
In compagnia dell'Orsini, in questo suo peregrinare mariano, ci addentriamo in una pubblicazione di Padre Davide Fernando Panella: Visite del Cardinale e Papa Orsini alla Madonna delle Grazie di Benevento, Piesse Grafica & Stampa, Foglianise Giugno 2000. Scrive l'insegno francescano dei Minori Osservanti: " un vincolo di particolare affetto lo ha sempre legato alla Madonna delle Grazie e alla chiesa di San Lorenzo dei Minori Osservanti. La frequenza con cui vi si recava a pregare e la sua intensa devozione ci ha spinto a scegliere dai suoi diari tutto ciò che ad esse fa riferimento e a darlo per la prima volta alle stampe.
Come segno particolare ed espressivo di questa devozione va sicuramente sottolineato che il primo saluto dell'Arcivescovo Orsini alla città di Benevento (28 maggio 1686) e l'ultimo, da papa, in occasione del suo secondo viaggio a Benevento (23 maggio 1729), vengono rivolti alla Madonna delle Grazie, recandosi nella sua chiesa".
Questa statua, scrive ancora padre Davide, fu definita "miracolosa e devotissima" dallo stesso arcivescovo. "La onora soprattutto col titolo di Madonna delle Grazie. E i diari confermano ancora il suo desiderio ardente e costante di farsi pellegrino ai piedi della Nostra Madonna delle Grazie E questo cammino diventa preghiera di lode e di ringraziamento per i benefici ricevuti, ma è soprattutto richiesta di aiuto per la sua città e per l'intera diocesi".
Un episodio singolare, riportato da padre Panella, a dimostrazione di quanto il cardinale Orsini fosse profondamente legato a questa sacra icona, "al desiderio di non staccarsi mai, neppure fisicamente dalla Madonna delle Grazie, tanto da toccare l'apice dell'affetto, il 2 aprile 1707, allorchè scriverà, (non pensando lontanamente di diventare papa e, quindi, di morire a Benevento n.d.r.), di voler "essere, dopo morte, collocato per pavimento all'ultimo scalino dell'Augusto trono della Sovrana".
Da Benevento e il Culto della Madonna delle Grazie negli scritti di Filippo Cusani, 1990, Editoriale La Citta, Benevento, Riproduzione fotomeccanica, apprendiamo che il cardinale, il 3 aprile 1723, nella Chiesa Metropolitana di Benevento, nel corso di una solenne e pomposa cerimonia, impose sulla testa della prodigiosa statua della Vergine e del Bambino le due corone d'oro offerte dal Capitolo Vaticano. Questa fu l'ultima volta in cui pronunziò il suo sermone in onore della Vergine.
Come scritto nella precedente puntata, il porporato volle fare un dono alla Vergine che egli amava. Prostratosi alla base dell'adorata Statua offerì ai suoi piedi la penna nel fusto della quale aveva fatto incidere la seguente Epigrafe: "Virginae Mariae Calamus Scribe sui Cardinalis Ursini Archiepiscopi" . Era la penna con la quale aveva scritto i Sermoni sopra la vita della Gloriosissima Vergine e Madre di Dio.
Tornando ai diari orsiniani sulle sue visite alla Chiesa della Madonna delle Grazie, pubblicati da padre Davide Panella, l'autore ci svela i molti altri titoli con i quali il frate domenicano Vincenzo Maria Orsini si rivolgeva alla Madonna. "Nostra Signora, Beata Vergine e Beatissima Vergine sono i più usati". La chiama ancora "Nostra Suprema Signora (28 luglio 1707); Sovrana Signora (12 dicembre 1712; Impetratrice di tutte le Grazie (5 dicembre 1716); Sovrana Regina (8 marzo 1719); Canale di tutte le benedizioni divine (2 dicembre 1719); Dispensiera di ogni favore (17 novembre 1720); Direttrice della Chiesa (23 aprile 1729; Protettrice dei vescovi che vanno al concilio (2 dicembre 1729)".
Come segno particolare ed espressivo di questa devozione va sicuramente sottolineato che il primo saluto dell'Arcivescovo Orsini alla città di Benevento (28 maggio 1686) e l'ultimo, da papa, in occasione del suo secondo viaggio a Benevento (23 maggio 1729), vengono rivolti alla Madonna delle Grazie, recandosi nella sua chiesa".
Questa statua, scrive ancora padre Davide, fu definita "miracolosa e devotissima" dallo stesso arcivescovo. "La onora soprattutto col titolo di Madonna delle Grazie. E i diari confermano ancora il suo desiderio ardente e costante di farsi pellegrino ai piedi della Nostra Madonna delle Grazie E questo cammino diventa preghiera di lode e di ringraziamento per i benefici ricevuti, ma è soprattutto richiesta di aiuto per la sua città e per l'intera diocesi".
Un episodio singolare, riportato da padre Panella, a dimostrazione di quanto il cardinale Orsini fosse profondamente legato a questa sacra icona, "al desiderio di non staccarsi mai, neppure fisicamente dalla Madonna delle Grazie, tanto da toccare l'apice dell'affetto, il 2 aprile 1707, allorchè scriverà, (non pensando lontanamente di diventare papa e, quindi, di morire a Benevento n.d.r.), di voler "essere, dopo morte, collocato per pavimento all'ultimo scalino dell'Augusto trono della Sovrana".
Da Benevento e il Culto della Madonna delle Grazie negli scritti di Filippo Cusani, 1990, Editoriale La Citta, Benevento, Riproduzione fotomeccanica, apprendiamo che il cardinale, il 3 aprile 1723, nella Chiesa Metropolitana di Benevento, nel corso di una solenne e pomposa cerimonia, impose sulla testa della prodigiosa statua della Vergine e del Bambino le due corone d'oro offerte dal Capitolo Vaticano. Questa fu l'ultima volta in cui pronunziò il suo sermone in onore della Vergine.
Come scritto nella precedente puntata, il porporato volle fare un dono alla Vergine che egli amava. Prostratosi alla base dell'adorata Statua offerì ai suoi piedi la penna nel fusto della quale aveva fatto incidere la seguente Epigrafe: "Virginae Mariae Calamus Scribe sui Cardinalis Ursini Archiepiscopi" . Era la penna con la quale aveva scritto i Sermoni sopra la vita della Gloriosissima Vergine e Madre di Dio.
Tornando ai diari orsiniani sulle sue visite alla Chiesa della Madonna delle Grazie, pubblicati da padre Davide Panella, l'autore ci svela i molti altri titoli con i quali il frate domenicano Vincenzo Maria Orsini si rivolgeva alla Madonna. "Nostra Signora, Beata Vergine e Beatissima Vergine sono i più usati". La chiama ancora "Nostra Suprema Signora (28 luglio 1707); Sovrana Signora (12 dicembre 1712; Impetratrice di tutte le Grazie (5 dicembre 1716); Sovrana Regina (8 marzo 1719); Canale di tutte le benedizioni divine (2 dicembre 1719); Dispensiera di ogni favore (17 novembre 1720); Direttrice della Chiesa (23 aprile 1729; Protettrice dei vescovi che vanno al concilio (2 dicembre 1729)".