Passeggiando con la storia
La relazione di collaudo sull’organo della nostra Basilica Cattedrale
Rubrica “passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 28 settembre 2023
Fu costruito dalla Ditta Cav. Pacifico Inzoli & Figli di Crema per delibera del Capitolo Cattedrale dell'8/6/1906, mentre sulla Cattedra episcopale gravinese sedeva, in qualità di Amministratore Apostolico mons. Carlo Giuseppe Cecchini, vescovo – prelato di Altamura. Fu proprio Mons. Cecchini che suggerì la ditta Pacifico-Inzoli, di cui aveva avuto modo di apprezzare la qualità, la competenza e la serietà dell'impresa che aveva installato un'esemplare nella Basilica di Pompei dov'egli era stato Rettore.
La Inzoli presentò un abbozzo di progetto che fu vagliato da una commissione che aveva a capo il Vicario della Diocesi di Gravina, Cavallera con l'avvallo della competenza del mastro Giacomo Lapolla. Si vollero quindi delle modifiche rendendo lo strumento del tutto simile a quello di Pompei. La spesa fu quantificata in diciassettemila lire da pagarsi in dieci mensilità.
Fu inaugurato solennemente il 28/9/1907 con un concerto dei Maestri collaudatori: Felice Bassi, Maestro di Cappella di S. Andrea di Mantova; Ulisse Matthey, organista della Basilica di Loreto e Magri Sac. Pietro, Maestro di Cappella nella Cattedrale di Bari. L'organo, simile a quello già installato nel Santuario della Madonna di Pompei, si compone di due tastiere di 58 tasti, di una pedaliera di 27 pedali, di n. 32 Registri oltre 2 meccanici e 10 pedaletti di accoppiamento e combinazione con 2135 canne".
Fin qui la descrizione del maestoso strumento musicale, di cui ci occupammo in una precedente puntata di questa rubrica. Grazie alle ricerche da me condotte e alla collaborazione della Ditta Inzoli – Bonizzi di Crema, che ringrazio, sono riuscito a recuperare un documento prezioso, ai più sconosciuto: il verbale di collaudo stilato dai succitati maestri musicisti Felice Bassi e Ulisse Matthey, a Gravina, in sede di sopralluogo e dopo il concerto inaugurale, il giorno successivo la festa patronale, cioè il 30 settembre dell'anno 1907.
"Il R.mo Capitolo della Cattedrale di Gravina in Puglia, volendo dotare la vasta Chiesa di moderno e grandioso Organo, dimostrava molto acume nell'affidarne la costruzione all'egregio Sig. Cav. Pacifico Inzoli, "il decano dell'arte organaria italiana, il lavoratore coscienzioso" che di tanti strumenti ha arricchito la nostra Penisola e che pur nell'America ha portato i saggi della sua operosità.
I sottoscritti, chiamati a riferire sul nuovo istrumento, si proposero il compito di stabilire se questo fosse degno di quella gloriosa tradizione che il Sig. Inzoli meritamente si è venuta acquistando. Ora dopo varie esecuzioni e dopo dettagliata visita all'organo, i sottoscritti si accingono a dar di tutto ampia relazione. Ebbero a rilevare, in primo luogo, i sottoscritti, come innanzi alla consolle del nuovo istrumento l'esecutore si trovi ben facilitato il compito suo, grazie ad una logica e razionale distribuzione dei vari congegni coi quali comandare ai singoli agenti sonori.
Le dimensioni della tastiera e della pedaliera (fissate nei Congressi di musica e fedelmente rispettate), la distribuzione dei 34 registri a forme di placchette, i pistoncini ai manuali, infine un gran numero di pedaletti di combinazione, permettono all'organista una svariata serie di amalgami, ottenuti con la maggior prontezza e facilità. Degna di molta lode la parte fonica e tale da rendere l'assieme dell'organo veramente potente e maestoso.
A tal risultato concorrono in modo particolare i due ripieni, sulla cui italianità è superfluo spendere parole: di bella sonorità quella della prima tastiera, che ha per base robusta alle nove file un Principale e un Bordone di 16 piedi: di mistico effetto e speciale dolcezza il ripieno dell'Espressivo. Degni di plauso vennero pur riconosciuti tutti gli altri registri, conservando ognuno di essi il particolare carattere e fondendosi riuniti in un giusto equilibrio. E poiché nel contratto figura anche il registro "Voci umane" registro che, adoperato con grande parsimonia, può essere in qualche caso di buon effetto, i sottoscritti credono di farne particolare menzione come questo sia da annoverarsi fra i più indovinati del genere. Ricca di ben otto mantici la produzione del vento.
Il funzionamento delle due tastiere, tanto in indipendenza, quanto in unione fra loro, è regolare e pronto. Anzi è doverosa una lode speciale al Cav. Inzoli per aver saputo ottenere un perfetto assieme in un'unisona fusione delle due tastiere, vincendo la distanza di quasi cinque metri, che per ragioni topografiche è stato lasciar correre dal primo al secondo organo sovrapposti l'uno all'altro. Presa poi visione del contratto e progetto, i sottoscritti attestano che il costruttore, per tutto quanto concerne la parte fonica e la parte meccanica si è pienamente conformato a tutto ciò che in essi è convenuto.
Da quanto si è venuto esponendo sorge spontanea la lode sincera all'egregio costruttore Sig. Inzoli, coadiuvato particolarmente in quest'opera dal figlio Renzo; sorge egualmente spontaneo un plauso all'Eccellenza Rev.ma Mons. Nicolò Zimarino, Vescovo di Gravina, che tanto ha contribuito a rendere più artistica la Cassa; ai signori Canonici, formanti la Commissione pel Nuovo Organo: Rev.mo Vicario Generale Cantore D. Domenico Cavallera, Presidente, Rev.mo Teologo D. Giuseppe Loglisci, Rev.mo Canonico D. Domenico Digiesi e Rev.mo Canonico D. Michele Nardone; al Rev.mo Capitolo tutto, a cui spetta il merito primo di così egregia opera; un plauso alla popolazione di Gravina, che in occasione dei vari Concerti ha dimostrato di gradire pienamente il Nuovo Organo e di sapere apprezzare lo zelo del Rev.mo Clero per tutto quello che torna a maggior decoro della Casa di Dio".
La Inzoli presentò un abbozzo di progetto che fu vagliato da una commissione che aveva a capo il Vicario della Diocesi di Gravina, Cavallera con l'avvallo della competenza del mastro Giacomo Lapolla. Si vollero quindi delle modifiche rendendo lo strumento del tutto simile a quello di Pompei. La spesa fu quantificata in diciassettemila lire da pagarsi in dieci mensilità.
Fu inaugurato solennemente il 28/9/1907 con un concerto dei Maestri collaudatori: Felice Bassi, Maestro di Cappella di S. Andrea di Mantova; Ulisse Matthey, organista della Basilica di Loreto e Magri Sac. Pietro, Maestro di Cappella nella Cattedrale di Bari. L'organo, simile a quello già installato nel Santuario della Madonna di Pompei, si compone di due tastiere di 58 tasti, di una pedaliera di 27 pedali, di n. 32 Registri oltre 2 meccanici e 10 pedaletti di accoppiamento e combinazione con 2135 canne".
Fin qui la descrizione del maestoso strumento musicale, di cui ci occupammo in una precedente puntata di questa rubrica. Grazie alle ricerche da me condotte e alla collaborazione della Ditta Inzoli – Bonizzi di Crema, che ringrazio, sono riuscito a recuperare un documento prezioso, ai più sconosciuto: il verbale di collaudo stilato dai succitati maestri musicisti Felice Bassi e Ulisse Matthey, a Gravina, in sede di sopralluogo e dopo il concerto inaugurale, il giorno successivo la festa patronale, cioè il 30 settembre dell'anno 1907.
"Il R.mo Capitolo della Cattedrale di Gravina in Puglia, volendo dotare la vasta Chiesa di moderno e grandioso Organo, dimostrava molto acume nell'affidarne la costruzione all'egregio Sig. Cav. Pacifico Inzoli, "il decano dell'arte organaria italiana, il lavoratore coscienzioso" che di tanti strumenti ha arricchito la nostra Penisola e che pur nell'America ha portato i saggi della sua operosità.
I sottoscritti, chiamati a riferire sul nuovo istrumento, si proposero il compito di stabilire se questo fosse degno di quella gloriosa tradizione che il Sig. Inzoli meritamente si è venuta acquistando. Ora dopo varie esecuzioni e dopo dettagliata visita all'organo, i sottoscritti si accingono a dar di tutto ampia relazione. Ebbero a rilevare, in primo luogo, i sottoscritti, come innanzi alla consolle del nuovo istrumento l'esecutore si trovi ben facilitato il compito suo, grazie ad una logica e razionale distribuzione dei vari congegni coi quali comandare ai singoli agenti sonori.
Le dimensioni della tastiera e della pedaliera (fissate nei Congressi di musica e fedelmente rispettate), la distribuzione dei 34 registri a forme di placchette, i pistoncini ai manuali, infine un gran numero di pedaletti di combinazione, permettono all'organista una svariata serie di amalgami, ottenuti con la maggior prontezza e facilità. Degna di molta lode la parte fonica e tale da rendere l'assieme dell'organo veramente potente e maestoso.
A tal risultato concorrono in modo particolare i due ripieni, sulla cui italianità è superfluo spendere parole: di bella sonorità quella della prima tastiera, che ha per base robusta alle nove file un Principale e un Bordone di 16 piedi: di mistico effetto e speciale dolcezza il ripieno dell'Espressivo. Degni di plauso vennero pur riconosciuti tutti gli altri registri, conservando ognuno di essi il particolare carattere e fondendosi riuniti in un giusto equilibrio. E poiché nel contratto figura anche il registro "Voci umane" registro che, adoperato con grande parsimonia, può essere in qualche caso di buon effetto, i sottoscritti credono di farne particolare menzione come questo sia da annoverarsi fra i più indovinati del genere. Ricca di ben otto mantici la produzione del vento.
Il funzionamento delle due tastiere, tanto in indipendenza, quanto in unione fra loro, è regolare e pronto. Anzi è doverosa una lode speciale al Cav. Inzoli per aver saputo ottenere un perfetto assieme in un'unisona fusione delle due tastiere, vincendo la distanza di quasi cinque metri, che per ragioni topografiche è stato lasciar correre dal primo al secondo organo sovrapposti l'uno all'altro. Presa poi visione del contratto e progetto, i sottoscritti attestano che il costruttore, per tutto quanto concerne la parte fonica e la parte meccanica si è pienamente conformato a tutto ciò che in essi è convenuto.
Da quanto si è venuto esponendo sorge spontanea la lode sincera all'egregio costruttore Sig. Inzoli, coadiuvato particolarmente in quest'opera dal figlio Renzo; sorge egualmente spontaneo un plauso all'Eccellenza Rev.ma Mons. Nicolò Zimarino, Vescovo di Gravina, che tanto ha contribuito a rendere più artistica la Cassa; ai signori Canonici, formanti la Commissione pel Nuovo Organo: Rev.mo Vicario Generale Cantore D. Domenico Cavallera, Presidente, Rev.mo Teologo D. Giuseppe Loglisci, Rev.mo Canonico D. Domenico Digiesi e Rev.mo Canonico D. Michele Nardone; al Rev.mo Capitolo tutto, a cui spetta il merito primo di così egregia opera; un plauso alla popolazione di Gravina, che in occasione dei vari Concerti ha dimostrato di gradire pienamente il Nuovo Organo e di sapere apprezzare lo zelo del Rev.mo Clero per tutto quello che torna a maggior decoro della Casa di Dio".