Passeggiando con la storia - statue bronzo Benedetto XIII
Passeggiando con la storia - statue bronzo Benedetto XIII
Passeggiando con la storia

La storia della statua in bronzo di Benedetto XIII conservata presso la Fondazione Santomasi

Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari

Dal carteggio d'Archivio della Fondazione Ettore Pomarici Santomasi, Fondo Fontazione Ettore Pomarici Santomasi, busta 5, fascicolo 16, viene fuori un documento inedito. Una cartolina postale, datata 15 marzo 1926, inviata da Carlo Astolfi, critico d'arte, restauratore all'onorevole Pasquale Calderoni Martini, all'epoca residente a Napoli, ma nelle vesti di Presidente dell'omonima Fondazione.

Da questo documento epistolare si evince che il Calderoni voleva che fosse realizzato un busto in bronzo di Papa Benedetto XIII, pari a quello conservato presso l'Ospedale santa Maria e San Gallicano di Roma, ospedale voluto dal nostro Papa per la cura delle malattie della pelle e veneree. Opera da conservare, così come, ancora, oggi si conserva in alcune stanze dello storico palazzo gravinese.

Volendo, brevemente, descrivere l'opera, essa è stata ripetutamente avvicinata al busto conservato nel museo di Palazzo di Venezia di eguali dimensioni ma più ricercato nel basamento e con qualche variazione nel modellato e nella fattura, opera di Pietro Bracci. I ricami della stola, a rilievo stiacciato, precisano i dati storici della vita del ramo di Gravina degli Orsini, agli anni trascorsi nell'ordine domenicano, sino all'elevazione al soglio pontificio ricordata dalla tiara e dalle chiavi decussate.
L'Astolfi, nella succitata cartolina, scrive: "Finalmente stamane il formatore si è recato a San Gallicano a cavare la forma del busto di bronzo di Benedetto XIII e forse giovedì mi darà il gesso, pare contentandosi di 170 lire. Io penserò a patinarlo a bronzo secondo l'originale e poi curerò la spedizione"

In una successiva cartolina postale, recante la data del 22 marzo 1926, nell'ambito di quello che era il rapporto epistolare tra l'Astolfi ed il Calderoni, si legge: "Finalmente oggi stesso, o meglio stasera,ò avuto a casa, fresco fresco il busto di Benedetto XIII appena tolto dalla forma. Dovrò attendere l'essiccamento prima di bronzarlo. Il formatore avverte che, occorrendo, potrebbe ricavare qualche altro esemplare dalla predetta forma. Per questa prima copia accetta £ 170 come già scrissi".
Il busto bronzeo originale adornava una fontanina interna posato su una mensola di marmo. Tolta la fontanina per modificazioni all'ingresso dell'Ospedale, il busto attende nuova collocazione conveniente in un atrio. Ignorasi l'autore, ma risale, a mio parere, fra il 1725 e il 1730".
Altra comunicazione, relativamente all'opera commissionata. In data 3 aprile 1926, Carlo Astolfi, comunica nelle solite forme, ovvero tramite cartolina postale, all'onorevole Pasquale Calderoni Martini: "Il busto appena adesso è asciutto e curerò di patinarlo e spedirlo entro la futura settimana".

Questo è quanto ci è sembrato riprendere e riportare per presentare, in sintesi, la storia del modellino in bronzo del nostro Papa, conservato presso la Fondazione Santomasi. Una storia ignota, inedita, sia dal punto di vista storico e sia da un punto di vista artistico, ma sempre utile per conoscere meglio alcuni contorni della nostra storia cittadina. Un nuovo tassello, una nuova acquisizione alle nostre conoscenze, ma un tributo d'onore e di gratitudine, non solo nei confronti dei due protagonisti principali della vicenda, ma, anche e soprattutto nei confronti del nostro illustre papa gravinese, di cui, a giorni, ricorre l'anniversario della sua elezione a Sommo Pontefice della Chiesa Universale. Egli, infatti, venne eletto il lunedì 29 maggio 1724, esattamente 299 anni fa.
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  • Giuseppe Massari
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