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Passeggiando con la storia

Mons. Sanna vescovo per 31 anni della Diocesi Gravina – Irsina

Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari

A ricordo dei 150 anni dalla nascita, la memoria, attraverso la puntata odierna della rubrica, si rinnova nei confronti di Frà Giovanni Maria Sanna, vescovo di Gravina e Irsina dal 1922 al 1953. Il 16 novembre 1873, nel borgo della parrocchia San Sebastiano di Oristano, nacque Giovanni Salvatore Sanna, da Giovanbattista e Caterina Dessi. Primogenito di quattro fratelli e due sorelle. Giovanni, bambino "prediletto di Dio e francescano predestinato alla solidarietà e carità", fu battezzato il 17 novembre 1873 da don Antonio Parca, vice parroco della parrocchia S. Sebastiano..

A 10 anni incontrò Padre M. Massi dei Padri Conventuali di Malta, che lo indirizzò alla vita conventuale francescana. Infatti il 18 agosto 1888 vestì l'abito francescano e il 4 maggio 1894 emise la professione di fede semplice, divenendo decano. La carriera ecclesiastica fu celere ed encomiabile. Il "già pio francescano" si preoccupò degli analfabeti allestendo aule scolastiche nel convento ove impartiva e faceva impartire lezioni durante le ore antimeridiane per gli adulti lavoratori. Per i giovani istituì la "Società di Ginnastica Robur et Virtus", ancora esistente; fondò l'Associazione Cattolica Studentesca "Silvio Pellico" e la "Pro Cultura Femminile".

Queste opere sociali, in special modo le scuole serali, furono contrastate e avversate dall'alta borghesia e proprietari terrieri sassaresi, che costrinsero frate Giovanni a sospendere i corsi d'istruzione. Da giovane e dinamico sacerdote istituì molti "Circoli Cattolici" per tutte le età al fine di trovare forme e mezzi per soddisfare i tanti bisogni sociali. Ricoprì cariche ragguardevoli prima di essere prescelto come vescovo e pastore speciale di anime: Commissario Generale Francescano per la Sardegna, Commissario Generale del suo Ordine e dei Religiosi in Spagna.

Provinciale dei frati Minori Conventuali, il 16 dicembre 1914 papa Benedetto XV lo nominò vescovo delle diocesi di Ampurias e Tempio. Fu consacrato il 2 febbraio 1915 nella chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari da S.E.R. Mons. Cleto Cassani, ausiliare dell'Arcivescovo di Sassari, assistito dalle LL. EE. RR. Monss. Luca Canepa, Vescovo di Galtelli-Nuoro, e Fra Francesco Maria Berti, O.F.M. Conv., Vescovo di Amelia. Le due diocesi erano afflitte da precarie situazioni socio-economiche con tanti problemi di povertà, analfabetismo, disoccupazione. Il frate vescovo non si scoraggiò e per ben 8 anni di episcopato affrontò la situazione, confidando nell'aiuto di Dio e nella provvidenza umana. Durante il suo episcopato sardo fu sempre ostacolato dalla massoneria e per un certo periodo fu privato persino del palazzo vescovile.

Nel 1921 tenne un Sinodo e due Congressi Eucaristici. Pio XI con decreto della Concistoriale del 12 maggio 1922 lo provvide alle Chiese unite di Gravina e Montepeloso (l'odierna Irsina), di cui prese possesso il 5 novembre. Fu Pastore sollecito, premuroso, che seppe tenere vivo e costante il suo rapporto con il clero e i fedeli, attraverso le numerose lettere episcopali e pastorali. Inviti, paterne ammonizioni, suggerimenti per accrescere il deposito della fede, di cui fu maestro e guida, nel e tra il gregge che gli era stato affidato.

A Gravina riaprì il Seminario, chiuso durante gli eventi bellici e promosse Congressi Eucaristici e Mariano. Nel 1924, non solo celebrò uno dei due Congressi eucaristici, a ricordo del secondo centenario della elevazione al Pontificato di Benedetto XIII, ma sotto l'aspetto sociale, fu precursore dei tempi, un innovatore e un riformatore avveduto, lungimirante e profetico. Sorprendendo tutti, dette, in enfiteusi, ai contadini di famiglie bisognose, molti terreni di proprietà della Mensa vescovile e del Capitolo cattedrale.



Il 1 maggio 1929 inaugurò la vita di comunità della Congregazione delle "Figlie di Gesù Crocifisso", con quelle che, insieme a lui divennero le cofondatrici: Lucia Saracino, Margherita gagliardi e Beatrice Cornacometti, che egli assecondò e sostenne per ottenere l'approvazione della Santa Sede. Riaprì il convento di San Francesco, affidando chiesa e convento alla cura dei Padri Conventuali. Nel marzo 1938 fu attaccato dall'incurabile tubercolosi, che lo portò in agonia, ma, miracolosamente, le febbri mortali scomparvero il 13 dello stesso mese e il vescovo potè riprendere la sua attività.

Il 1952 chiese ed ottenne dalla Congregazione Concistoriale le dimissioni che gli furono accordate da papa Pio XII che lo nominò vescovo di Eucarpia e amministratore apostolico ad nutum S. Sedis . Il 15 aprile del 1953, costretto dal suo male e convinto dal suo medico curante, rassegnò le dimissioni e si ritirò a vita privata nella Casa di San Felice, curato dalle Suore di Gesù Crocifisso. Il 7 ottobre 1956 monsignor Sanna si spense serenamente nella sua stanza presso il convento di San Felice, dove trascorse i suoi ultimi anni di vita assistito e accudito dalla pie Suore di "Gesù Crocifisso".

Fu sepolto, secondo le sue volontà testamentarie, nella tomba predisposta nella grotta della Madonna di Lourdes fatta realizzare nella chiesa di San Felice, ai piedi della Madonna, in quel luogo che egli stesso aveva voluto e fatto realizzare in segno di gratitudine dopo la guarigione che lo tenne infermo per lungo tempo e in fin di vita














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