sculture bronzee di Benedetto XIII
sculture bronzee di Benedetto XIII
Passeggiando con la storia

Statua bronzea di Papa Benedetto XIII collezione Palazzo Venezia Roma

Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari

Oggi è un giorno importante e particolare per la storia della nostra città. Proprio come oggi, il 2 febbraio 1650, vedeva la luce il principino Pierfrancesco Orsini, futuro frate domenicano con il nome di Frà Vincenzo Maria e poi papa col nome di Benedetto XIII. Lo vogliamo ricordare nel modo seguente, attingendo da una pubblicazione, i cui riferimenti sono al termine dello scritto.

"Il ritratto di Benedetto XIII Orsini (1724 – 1730) di Palazzo Venezia è stato per lungo tempo considerato opera di Pietro Bracci: il papa è presentato con indosso la mozzetta e la stola ed ha il capo coperto dal camauro. L'autore del piccolo bronzo indugia con delicata attenzione soprattutto nella descrizione dei tratti fisionomici, riproduce lo sguardo spento e melanconico di Benedetto XIII, la bocca segnata amaramente, la fitta ragnatela di rughe: non è lo scultore a caricare i tratti del papa, ma sono la natura, gli avvenimenti ed ancor più il tempo; se poi i lineamenti del naso e del mento, puntati e ravvicinati, possono muovere al riso, basterà l'umanità del vecchio papa a sollecitare il rispetto (Cannata 2004, p. 102).
Il bronzetto, malgrado le dimensioni, è un ritratto ufficiale di Benedetto XIII ed al ricamo della stola è affidato il compito di sintetizzare la sua storia: la nascita espressa dalle armi del ramo di Gravina dei principi Orsini (torre, rosa, bande, anguilla); la vita trascorsa per intero nell'ordine domenicano (cane con la torcia e gli altri attributi propri del fondatore san Domenico); l'elevazione al soglio di Pietro (la tiara papale assieme alle chiavi decussate.

Pier Francesco Orsini fu eletto papa all'età di settata cinque anni nel 1724 e regnò per sei anni; come rileva il Pastor, è stato giudicato un eccellente religioso, ma debole di carattere, credulone e facile ad essere raggirato; si affidò ad un gruppo di ministri e consiglieri profittatori e corrotti che danneggiarono profondamente il suo tormentato pontificato, tanto che questo fu considerato satiricamente un periodo di Vacanza della Sede Apostolica (Pastor ed. 1929 – 1934, XV, p. 638).

Tra i molti ritratti di Benedetto XIII sia Pollak che Santangelo menzionano un busto in bronzo, simile a quello di Palazzo Venezia anche nelle misure, ma più semplice nella base e con qualche variazione nel modellato e nella fattura: fu collocato a Roma nell'Ospedale di San Gallicano, istituto destinato agli ammalati contagiosi che erano rifiutati dagli altri ospedali, fondato da Papa Orsini e costruito per sua cura on soli diciotto mesi.

Assai vicino e quasi delle stesse dimensioni del ritratto di Palazzo Venezia è un altro piccolo busto in bronzo di un'importante collezione privata romana, di recente pubblicato da Gonzalez-Palacios: differisce dall'opera in catalogo appena per le accese dorature della caratteristica e ben modulata base, della stola e dei brevi tratti di pelliccia che ornano gli orli della veste e del camauro indossati dal papa (Gonzalez – Palacios 2004, pp. 131 – 147; cm. 44,5x 36 x 14).

Lo studioso, ampliando con opere e documenti un suo precedente saggio sull'orefice Giovanni Giardini (Forlì 1646 – Roma 1721, pubblica anche un grande ritratto in bronzo di Benedetto XIII collocato nella Biblioteca Oratoriana dei Girolamini di Napoli, firmato sul retro da Giacomo Antonio Giardini, e sinora unica opera sicura di questo fonditore.

Gonzalez –Palacios, rilevando come opere affatto diverse tra loro compongono la lunga teoria dei ritratti di Benedetto XIII, tutti assegnati a Pietro Bracci, considera invece plausibile che il bronzetto di Palazzo Venezia e quello presso un privato collezionista siano opere di Giacomo Giardini. Sufficientemente rilevante appare la corrispondenza delle caratteristiche dei due piccoli bronzi romani con il grande bronzo napoletano, malgrado le molte e naturali differenze"

(Da Pietro Cannata: "Museo Nazionale del Palazzo di Venezia Sculture in Bronzo", Cangemi 2011)

  • Giuseppe Massari
Altri contenuti a tema
I divieti quaresimali in un Editto che Vincenzo Maria Orsini promulgò nel 1676, quand’era vescovo di Manfredonia. I divieti quaresimali in un Editto che Vincenzo Maria Orsini promulgò nel 1676, quand’era vescovo di Manfredonia. Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
Bartolo Longo sarà proclamato santo Bartolo Longo sarà proclamato santo Fu penitente e amico del sacerdote gravinese don Eustachio Montemurro
I contratti per le sculture del sepolcro di Benedetto XIII I contratti per le sculture del sepolcro di Benedetto XIII Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
Il Carnevale di Gravina: la corsa all’anello Il Carnevale di Gravina: la corsa all’anello Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
Le Giornate Orsiniane dai Monti Frumentari al Giubileo 2025 Le Giornate Orsiniane dai Monti Frumentari al Giubileo 2025 Papa Benedetto XIII Profezia e Attualità di un Pontificato
Don Giovannino Colangelo storico parroco di SS. Nicola e Cecilia Don Giovannino Colangelo storico parroco di SS. Nicola e Cecilia Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
Chiarezza sulla data di nascita di Pierfrancesco Orsini futuro Papa Benedetto XIII Chiarezza sulla data di nascita di Pierfrancesco Orsini futuro Papa Benedetto XIII Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
Il San Sebastiano del Carracci torna alla Fondazione Santomasi Il San Sebastiano del Carracci torna alla Fondazione Santomasi Riconsegnata l’opera dopo la trasferta alla mostra di Domodossola
© 2001-2025 Edilife. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso scritto dell'editore. Tecnologia: GoCity Urban Platform.
GravinaLife funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.