Passeggiando con la storia
Statua bronzea di Papa Benedetto XIII collezione Palazzo Venezia Roma
Rubrica “Passeggiando con la storia” a cura di Giuseppe Massari
giovedì 2 febbraio 2023
Oggi è un giorno importante e particolare per la storia della nostra città. Proprio come oggi, il 2 febbraio 1650, vedeva la luce il principino Pierfrancesco Orsini, futuro frate domenicano con il nome di Frà Vincenzo Maria e poi papa col nome di Benedetto XIII. Lo vogliamo ricordare nel modo seguente, attingendo da una pubblicazione, i cui riferimenti sono al termine dello scritto.
"Il ritratto di Benedetto XIII Orsini (1724 – 1730) di Palazzo Venezia è stato per lungo tempo considerato opera di Pietro Bracci: il papa è presentato con indosso la mozzetta e la stola ed ha il capo coperto dal camauro. L'autore del piccolo bronzo indugia con delicata attenzione soprattutto nella descrizione dei tratti fisionomici, riproduce lo sguardo spento e melanconico di Benedetto XIII, la bocca segnata amaramente, la fitta ragnatela di rughe: non è lo scultore a caricare i tratti del papa, ma sono la natura, gli avvenimenti ed ancor più il tempo; se poi i lineamenti del naso e del mento, puntati e ravvicinati, possono muovere al riso, basterà l'umanità del vecchio papa a sollecitare il rispetto (Cannata 2004, p. 102).
Il bronzetto, malgrado le dimensioni, è un ritratto ufficiale di Benedetto XIII ed al ricamo della stola è affidato il compito di sintetizzare la sua storia: la nascita espressa dalle armi del ramo di Gravina dei principi Orsini (torre, rosa, bande, anguilla); la vita trascorsa per intero nell'ordine domenicano (cane con la torcia e gli altri attributi propri del fondatore san Domenico); l'elevazione al soglio di Pietro (la tiara papale assieme alle chiavi decussate.
Pier Francesco Orsini fu eletto papa all'età di settata cinque anni nel 1724 e regnò per sei anni; come rileva il Pastor, è stato giudicato un eccellente religioso, ma debole di carattere, credulone e facile ad essere raggirato; si affidò ad un gruppo di ministri e consiglieri profittatori e corrotti che danneggiarono profondamente il suo tormentato pontificato, tanto che questo fu considerato satiricamente un periodo di Vacanza della Sede Apostolica (Pastor ed. 1929 – 1934, XV, p. 638).
Tra i molti ritratti di Benedetto XIII sia Pollak che Santangelo menzionano un busto in bronzo, simile a quello di Palazzo Venezia anche nelle misure, ma più semplice nella base e con qualche variazione nel modellato e nella fattura: fu collocato a Roma nell'Ospedale di San Gallicano, istituto destinato agli ammalati contagiosi che erano rifiutati dagli altri ospedali, fondato da Papa Orsini e costruito per sua cura on soli diciotto mesi.
Assai vicino e quasi delle stesse dimensioni del ritratto di Palazzo Venezia è un altro piccolo busto in bronzo di un'importante collezione privata romana, di recente pubblicato da Gonzalez-Palacios: differisce dall'opera in catalogo appena per le accese dorature della caratteristica e ben modulata base, della stola e dei brevi tratti di pelliccia che ornano gli orli della veste e del camauro indossati dal papa (Gonzalez – Palacios 2004, pp. 131 – 147; cm. 44,5x 36 x 14).
Lo studioso, ampliando con opere e documenti un suo precedente saggio sull'orefice Giovanni Giardini (Forlì 1646 – Roma 1721, pubblica anche un grande ritratto in bronzo di Benedetto XIII collocato nella Biblioteca Oratoriana dei Girolamini di Napoli, firmato sul retro da Giacomo Antonio Giardini, e sinora unica opera sicura di questo fonditore.
Gonzalez –Palacios, rilevando come opere affatto diverse tra loro compongono la lunga teoria dei ritratti di Benedetto XIII, tutti assegnati a Pietro Bracci, considera invece plausibile che il bronzetto di Palazzo Venezia e quello presso un privato collezionista siano opere di Giacomo Giardini. Sufficientemente rilevante appare la corrispondenza delle caratteristiche dei due piccoli bronzi romani con il grande bronzo napoletano, malgrado le molte e naturali differenze"
(Da Pietro Cannata: "Museo Nazionale del Palazzo di Venezia Sculture in Bronzo", Cangemi 2011)
"Il ritratto di Benedetto XIII Orsini (1724 – 1730) di Palazzo Venezia è stato per lungo tempo considerato opera di Pietro Bracci: il papa è presentato con indosso la mozzetta e la stola ed ha il capo coperto dal camauro. L'autore del piccolo bronzo indugia con delicata attenzione soprattutto nella descrizione dei tratti fisionomici, riproduce lo sguardo spento e melanconico di Benedetto XIII, la bocca segnata amaramente, la fitta ragnatela di rughe: non è lo scultore a caricare i tratti del papa, ma sono la natura, gli avvenimenti ed ancor più il tempo; se poi i lineamenti del naso e del mento, puntati e ravvicinati, possono muovere al riso, basterà l'umanità del vecchio papa a sollecitare il rispetto (Cannata 2004, p. 102).
Il bronzetto, malgrado le dimensioni, è un ritratto ufficiale di Benedetto XIII ed al ricamo della stola è affidato il compito di sintetizzare la sua storia: la nascita espressa dalle armi del ramo di Gravina dei principi Orsini (torre, rosa, bande, anguilla); la vita trascorsa per intero nell'ordine domenicano (cane con la torcia e gli altri attributi propri del fondatore san Domenico); l'elevazione al soglio di Pietro (la tiara papale assieme alle chiavi decussate.
Pier Francesco Orsini fu eletto papa all'età di settata cinque anni nel 1724 e regnò per sei anni; come rileva il Pastor, è stato giudicato un eccellente religioso, ma debole di carattere, credulone e facile ad essere raggirato; si affidò ad un gruppo di ministri e consiglieri profittatori e corrotti che danneggiarono profondamente il suo tormentato pontificato, tanto che questo fu considerato satiricamente un periodo di Vacanza della Sede Apostolica (Pastor ed. 1929 – 1934, XV, p. 638).
Tra i molti ritratti di Benedetto XIII sia Pollak che Santangelo menzionano un busto in bronzo, simile a quello di Palazzo Venezia anche nelle misure, ma più semplice nella base e con qualche variazione nel modellato e nella fattura: fu collocato a Roma nell'Ospedale di San Gallicano, istituto destinato agli ammalati contagiosi che erano rifiutati dagli altri ospedali, fondato da Papa Orsini e costruito per sua cura on soli diciotto mesi.
Assai vicino e quasi delle stesse dimensioni del ritratto di Palazzo Venezia è un altro piccolo busto in bronzo di un'importante collezione privata romana, di recente pubblicato da Gonzalez-Palacios: differisce dall'opera in catalogo appena per le accese dorature della caratteristica e ben modulata base, della stola e dei brevi tratti di pelliccia che ornano gli orli della veste e del camauro indossati dal papa (Gonzalez – Palacios 2004, pp. 131 – 147; cm. 44,5x 36 x 14).
Lo studioso, ampliando con opere e documenti un suo precedente saggio sull'orefice Giovanni Giardini (Forlì 1646 – Roma 1721, pubblica anche un grande ritratto in bronzo di Benedetto XIII collocato nella Biblioteca Oratoriana dei Girolamini di Napoli, firmato sul retro da Giacomo Antonio Giardini, e sinora unica opera sicura di questo fonditore.
Gonzalez –Palacios, rilevando come opere affatto diverse tra loro compongono la lunga teoria dei ritratti di Benedetto XIII, tutti assegnati a Pietro Bracci, considera invece plausibile che il bronzetto di Palazzo Venezia e quello presso un privato collezionista siano opere di Giacomo Giardini. Sufficientemente rilevante appare la corrispondenza delle caratteristiche dei due piccoli bronzi romani con il grande bronzo napoletano, malgrado le molte e naturali differenze"
(Da Pietro Cannata: "Museo Nazionale del Palazzo di Venezia Sculture in Bronzo", Cangemi 2011)