Passeggiando con la storia
Canio Musacchio, fondatore della Federazione Socialista Pugliese e della Camera del Lavoro
Passeggiando con la storia, rubrica a cura di Giuseppe Massari
giovedì 11 luglio 2019
Il 5 luglio scorso, dal 1866, ricorreva il 153° anniversario della sua nascita, avvenuta nella nostra città. Nel ricordo di questo evento e nello spazio di tempo che la rubrica ha, nella sua cadenza settimanale, mi è sembrato giusto e doveroso riservare questo tributo d'onore ad un personaggio che spese la sua vita, bene o male, per sollevare socialmente, le classi deboli, emarginate. In anni difficili, ci riuscì? Sarà sempre la storia a dirlo, quella stessa che ha fatto venire meno certi valori di lotta e di conquista. I valori di una causa, di un impegno civile.
E' stato un sindacalista e politico italiano. Primo sindacalista meridionale. Compiuti gli studi elementari e ginnasiali nella città natale, e quelli liceali ad Altamura, si trasferì a Roma ove si laureò in giurisprudenza. Dopo aver letto gli scritti di Carlo Marx si avviò verso la dottrina socialista e a Gravina fondò la prima sezione del PSI, così come fece in altri paesi della Puglia e della Basilicata. Fu fondatore della Federazione Socialista Pugliese e l'artefice, nella provincia di Bari, del movimento delle leghe di resistenza. Partecipò nel settembre del 1897, quale rappresentante dei socialisti di Puglia e Basilicata, al V Congresso Nazionale del PSI, tenutosi a Bologna.
Nel 1901, a Bologna, durante il Congresso Costitutivo della Federterra, venne eletto nel comitato centrale della Federazione, quale unico rappresentante dei lavoratori agricoli pugliesi. Fu fondatore e segretario della Camera del Lavoro di Bari dalla fondazione sino al 1902, quando fu eletto primo sindaco popolare della città di Gravina e consigliere provinciale, opponendosi agli antichi privilegi dei proprietari terrieri. Nel ricostruire la sua vita intensa gli si farebbe un torto se non si ricordasse quale fu, anche, il suo impegno profuso per salvare, nel 1903, in qualità di presidente della Commissione d'inchiesta, la Banca Cooperativa Agraria, fondata grazie alla mente lucida di Michelangelo Calderoni Martini, per evitare che i poveri contadini, la povera gente fosse preda e merce di ricatto, di scambio da parte degli usurai.
Per la sua attività politico- sindacale, fu denunciato e processato circa quaranta volte e subì il carcere, dal quale uscì così debilitato da essere colto dalla morte nel 1909, a solo 43 anni, nella stessa città in cui vide la luce e che lo vide protagonista ed antagonista. I suoi meriti saranno ricordati, dopo la sua morte, anche da giornali locali "costituzionali", e lo stesso Corriere delle Puglie, giornale filogovernativo, riconoscerà nella persona dell'avv. Musacchio "...un'ottima mente direttiva".
Su questa figura di politico e sindacalista, Rosa Meliddo discusse, nell'A.A. 1969-70, presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Bari, la seguente tesi di laurea: Canio Musacchio e la vita politica nella provincia di Bari tra la fine del sec. XIX e gli inizi del Novecento. Di lui, della sua opera, del suo impegno hanno scritto Fedele Raguso e Marisa D'Agostino: Alle radici del Socialismo in terra apulo-lucana. Canio Musacchio (1866-1900), n. 5 della Collana di Fonti Ricerche e Studi "Gravine e Murge" diretta da F. Raguso e M. D'Agostino, editrice Seleservice, Modugno (BA), 1992. Salvatore Albano: "Canio Musacchio. La passione e il coraggio, il Grillo Editore, Gravina in Puglia, 2009).
All'"apostolo del socialismo", come fu appellato il sindacalista gravinese, l'avvocato Rino Vendola dedicò un articolo apparso, il 28 luglio 1979, sul quotidiano di vita regionale, Puglia: "Canio Musacchio, protagonista del riscatto dei contadini del Sud. Tra la Murgia e la Basilicata un messaggio rivoluzionario". Inoltre, dalla penna dello stesso avvocato, tra l'altro, anche poeta, venne fuori una composizione in versi: "A Canio Musacchio", inserita in una raccolta dal titolo molto singolare: "Se figliano i ruffiani", Forlì, 1977.
Questo cittadino "esagitato", rivoluzionario", nella sua città natale viene ricordato con una lapide fatta affiggere sul suo palazzo natale il 2 aprile 191; con un busto bronzeo, inaugurato il 1968, alla presenza del Sottosegretario alla Difesa, il socialista Mario Marino Guadalupi e, infine, gli fu intitolata una via, quella, dove, un tempo, si trovava la sua abitazione, che fu, negli anni 80, brutalmente e selvaggiamente abbattuta, in nome e per conto di quella speculazione edilizia che non risparmia nulla, soprattutto, anche, quando gli eredi, vendendo l'intero immobile, hanno recitato la loro parte negativa, contribuendo alla distruzione di un luogo, di una testimonianza che poteva essere sede d'incontri, di studi e di ricerche. Anche Irsina, in provincia di Matera, città da lui frequentata per seminare le radici del suo socialismo, gli ha dedicato il corso principale della città. Più recentemente, la città di Bari, ha intitolato a Musacchio, fautore dell'apertura della sede Camera del Lavoro nel capoluogo pugliese, una via nel quartiere Japigia di Bari.
Le foto sono di proprietà del Fondo Musacchio presso Fondazione Di Vagno
E' stato un sindacalista e politico italiano. Primo sindacalista meridionale. Compiuti gli studi elementari e ginnasiali nella città natale, e quelli liceali ad Altamura, si trasferì a Roma ove si laureò in giurisprudenza. Dopo aver letto gli scritti di Carlo Marx si avviò verso la dottrina socialista e a Gravina fondò la prima sezione del PSI, così come fece in altri paesi della Puglia e della Basilicata. Fu fondatore della Federazione Socialista Pugliese e l'artefice, nella provincia di Bari, del movimento delle leghe di resistenza. Partecipò nel settembre del 1897, quale rappresentante dei socialisti di Puglia e Basilicata, al V Congresso Nazionale del PSI, tenutosi a Bologna.
Nel 1901, a Bologna, durante il Congresso Costitutivo della Federterra, venne eletto nel comitato centrale della Federazione, quale unico rappresentante dei lavoratori agricoli pugliesi. Fu fondatore e segretario della Camera del Lavoro di Bari dalla fondazione sino al 1902, quando fu eletto primo sindaco popolare della città di Gravina e consigliere provinciale, opponendosi agli antichi privilegi dei proprietari terrieri. Nel ricostruire la sua vita intensa gli si farebbe un torto se non si ricordasse quale fu, anche, il suo impegno profuso per salvare, nel 1903, in qualità di presidente della Commissione d'inchiesta, la Banca Cooperativa Agraria, fondata grazie alla mente lucida di Michelangelo Calderoni Martini, per evitare che i poveri contadini, la povera gente fosse preda e merce di ricatto, di scambio da parte degli usurai.
Per la sua attività politico- sindacale, fu denunciato e processato circa quaranta volte e subì il carcere, dal quale uscì così debilitato da essere colto dalla morte nel 1909, a solo 43 anni, nella stessa città in cui vide la luce e che lo vide protagonista ed antagonista. I suoi meriti saranno ricordati, dopo la sua morte, anche da giornali locali "costituzionali", e lo stesso Corriere delle Puglie, giornale filogovernativo, riconoscerà nella persona dell'avv. Musacchio "...un'ottima mente direttiva".
Su questa figura di politico e sindacalista, Rosa Meliddo discusse, nell'A.A. 1969-70, presso la Facoltà di Magistero dell'Università di Bari, la seguente tesi di laurea: Canio Musacchio e la vita politica nella provincia di Bari tra la fine del sec. XIX e gli inizi del Novecento. Di lui, della sua opera, del suo impegno hanno scritto Fedele Raguso e Marisa D'Agostino: Alle radici del Socialismo in terra apulo-lucana. Canio Musacchio (1866-1900), n. 5 della Collana di Fonti Ricerche e Studi "Gravine e Murge" diretta da F. Raguso e M. D'Agostino, editrice Seleservice, Modugno (BA), 1992. Salvatore Albano: "Canio Musacchio. La passione e il coraggio, il Grillo Editore, Gravina in Puglia, 2009).
All'"apostolo del socialismo", come fu appellato il sindacalista gravinese, l'avvocato Rino Vendola dedicò un articolo apparso, il 28 luglio 1979, sul quotidiano di vita regionale, Puglia: "Canio Musacchio, protagonista del riscatto dei contadini del Sud. Tra la Murgia e la Basilicata un messaggio rivoluzionario". Inoltre, dalla penna dello stesso avvocato, tra l'altro, anche poeta, venne fuori una composizione in versi: "A Canio Musacchio", inserita in una raccolta dal titolo molto singolare: "Se figliano i ruffiani", Forlì, 1977.
Questo cittadino "esagitato", rivoluzionario", nella sua città natale viene ricordato con una lapide fatta affiggere sul suo palazzo natale il 2 aprile 191; con un busto bronzeo, inaugurato il 1968, alla presenza del Sottosegretario alla Difesa, il socialista Mario Marino Guadalupi e, infine, gli fu intitolata una via, quella, dove, un tempo, si trovava la sua abitazione, che fu, negli anni 80, brutalmente e selvaggiamente abbattuta, in nome e per conto di quella speculazione edilizia che non risparmia nulla, soprattutto, anche, quando gli eredi, vendendo l'intero immobile, hanno recitato la loro parte negativa, contribuendo alla distruzione di un luogo, di una testimonianza che poteva essere sede d'incontri, di studi e di ricerche. Anche Irsina, in provincia di Matera, città da lui frequentata per seminare le radici del suo socialismo, gli ha dedicato il corso principale della città. Più recentemente, la città di Bari, ha intitolato a Musacchio, fautore dell'apertura della sede Camera del Lavoro nel capoluogo pugliese, una via nel quartiere Japigia di Bari.
Le foto sono di proprietà del Fondo Musacchio presso Fondazione Di Vagno