Passeggiando con la storia
Michele Leoncini, Docente di matematica e Fisica
Passeggiando con la storia, rubrica a cura di Giuseppe Massari
giovedì 19 settembre 2019
Nacque a Gravina, terzo di cinque figli, il 15 febbraio 1874 da Vincenzo e Crescenza d'Erario. Il padre, originario di Trani, si trasferì a Gravina, dove, nella prima metà dell'800, svolse la professione forense. Risale a quel periodo la costruzione del palazzo omonimo, su progetto dell'ingegnere Giuseppe Antonio Polini, sito, ancora oggi, in corso Di Vittorio 53, e passato negli anni a diversi proprietari: dai Pellicciari ai Divella, ai Ninivaggi di Altamura, fino agli attuali facenti capo alla famiglia Amendolara. Michele, Compiuti gli studi medi ottenne il posto di alunno alla Scuola Normale di Pisa laureandosi in matematica nel 1893. Vinto il concorso per il legato Lavagna nell'anno successivo compì presso l'Università di Pisa il corso di perfezionamento. Nel 1895 insegnò matematica nel Ginnasio-Liceo di Pallanza, e dal 1896 al 1899 nella Regia Scuola Normale di Aquila, passando poi a Genova e a Bari.
A Brescia dal 30 novembre 1900 fu insegnante di matematica all'Istituto Tecnico Tartaglia per passare poi nel 1923 ordinario di fisica, matematica al nuovo liceo scientifico "Annibale Calini". A Brescia, fin dai primi anni di permanenza, fu particolarmente attivo nell'attività culturale nell'Istituto Sociale di S. Luca. Nel 1901 lanciava, per primo, l'idea di università popolare. Organizzatore degli insegnanti medi ebbe un ruolo particolare al Congresso di Firenze. Orientatosi verso il fascismo divenne membro del direttorio del Fascio di Brescia e della Commissione Consultiva Comunale. Membro della Commissione per la sistemazione della Scuola Moretto e delle Scuole tecniche di Brescia. Docente preparato, chiarissimo, e assieme severo, lasciò alcuni notevoli saggi come: "Sulla dinamica del punto" (Accademia dei Lincei, 1894), "Sulla risoluzione dei triangoli ("Periodico delle matematiche"), "Le operazioni dei numeri razionali" (Ibidem), pubblicò testi di Trigonometria, geometria analitica, algebra per i licei scientifici, adottati in quasi tutti i licei italiani. Ultimo ad essere pubblicato fu "Trigonometria piana" (Brescia, Vannini, 1924).
Venne assassinato a rivoltellate il 28 maggio 1925, sulla soglia del Liceo Scientifico da uno studente, certo Pietro Lazzari, di 26 anni. Impazzito, che si credeva perseguitato e bocciato ingiustamente e consigliato ad abbandonare gli studi che aveva intrapreso in ritardo nel 1923 dopo essere stato ufficiale degli arditi nella prima guerra mondiale. La R. Commissione Provinciale il 1° giugno 1926 partecipava alla spesa di una lapide commemorativa, di cui si erano fatti promotori gli alunni del Liceo Scientifico e che venne posta nel maggio 1929 all'ingresso della scuola, così come la si può leggere in una delle foto allegate. A lui è stata intitolata anche un'aula del Liceo, "Aula Leoncini". E' un locale a gradinata con 40 posti a sedere ed è utilizzata dai docenti che con l'ausilio del tecnico di laboratorio propongono agli studenti esperienze più complesse, come esperimenti di elettrostatica, termologia, acustica , calorimetria.
A Brescia dal 30 novembre 1900 fu insegnante di matematica all'Istituto Tecnico Tartaglia per passare poi nel 1923 ordinario di fisica, matematica al nuovo liceo scientifico "Annibale Calini". A Brescia, fin dai primi anni di permanenza, fu particolarmente attivo nell'attività culturale nell'Istituto Sociale di S. Luca. Nel 1901 lanciava, per primo, l'idea di università popolare. Organizzatore degli insegnanti medi ebbe un ruolo particolare al Congresso di Firenze. Orientatosi verso il fascismo divenne membro del direttorio del Fascio di Brescia e della Commissione Consultiva Comunale. Membro della Commissione per la sistemazione della Scuola Moretto e delle Scuole tecniche di Brescia. Docente preparato, chiarissimo, e assieme severo, lasciò alcuni notevoli saggi come: "Sulla dinamica del punto" (Accademia dei Lincei, 1894), "Sulla risoluzione dei triangoli ("Periodico delle matematiche"), "Le operazioni dei numeri razionali" (Ibidem), pubblicò testi di Trigonometria, geometria analitica, algebra per i licei scientifici, adottati in quasi tutti i licei italiani. Ultimo ad essere pubblicato fu "Trigonometria piana" (Brescia, Vannini, 1924).
Venne assassinato a rivoltellate il 28 maggio 1925, sulla soglia del Liceo Scientifico da uno studente, certo Pietro Lazzari, di 26 anni. Impazzito, che si credeva perseguitato e bocciato ingiustamente e consigliato ad abbandonare gli studi che aveva intrapreso in ritardo nel 1923 dopo essere stato ufficiale degli arditi nella prima guerra mondiale. La R. Commissione Provinciale il 1° giugno 1926 partecipava alla spesa di una lapide commemorativa, di cui si erano fatti promotori gli alunni del Liceo Scientifico e che venne posta nel maggio 1929 all'ingresso della scuola, così come la si può leggere in una delle foto allegate. A lui è stata intitolata anche un'aula del Liceo, "Aula Leoncini". E' un locale a gradinata con 40 posti a sedere ed è utilizzata dai docenti che con l'ausilio del tecnico di laboratorio propongono agli studenti esperienze più complesse, come esperimenti di elettrostatica, termologia, acustica , calorimetria.