Passeggiando con la storia
Nunzio Incannamorte, Capitano, Medaglia d’oro al Valor Militare
Rubrica "Passeggiando con la storia" di Giuseppe Massari
giovedì 28 novembre 2019
Nacque a Gravina, nella via che oggi porta il suo nome, il 23dicembre 1913 da Arcangelo Incannamorte e da Maria Luigia Saulle, sesto di sette figli, di cui cinque donne. Sempre a Gravina trascorse la sua infanzia frequentando le scuole fino alla Scuola Tecnica Regia e poi trasferitosi a Bari conseguì il diploma di maturità scientifica presso il Liceo Scacchi. Al momento della Leva Militare, concorse come Allievo Ufficiale e fu assegnato all' Artiglieria in qualità di Sottotenente di Complemento. Dopo la ferma obbligatoria accede all' Accademia militare di Torino, deciso a diventare un militare di professione, segue gli studi strategici e si classifica tra i primi concorrenti, uscendone Sottotenente Effettivo. Completa la sua formazione militare frequentando la Scuola di Applicazione d'Arma. Viene promosso Tenente e alla vigilia della seconda Guerra Mondiale viene assegnato al 1° Gruppo obici da 100/17 del XVII Reggimento d' artiglieria della Divisione Sforzesca.
Agli inizi della seconda guerra mondiale, Nunzio Incannamorte si trova sul fronte occidentale alpino, ma poco dopo viene trasferito al 5° Reggimento d'Artiglieria Contraerei e assegnato al IV Gruppo obici da 75/48 Skoda. Nel 1941 viene trasferito a Castellammare di Stabia nel 2° Gruppo obici da 75/46, dove, subito dopo, proprio con questo gruppo, partirà per la Campagna di Russia. Nel 1942 viene insignito del grado di capitano. Ecco come viene descritto la sua azione militare dal Comunicato Ufficiale del fronte russo di Millerowo del 15 gennaio 1943: "Comandante di batteria in località assediata, durante 21 giorni di aspri combattimenti, sempre presente ove più grave era la minaccia, contribuiva a stroncare reiterati numerosi attacchi avversari. Precedentemente, in difficile ripiegamento, era riuscito a trarre in salvo tutto il materiale e il personale della batteria".
Condotta a termine la Campagna in Russia, Nunzio Incannamorte rientra per una licenza premio a Gravina. Durante i giorni dell' armistizio, firmato da Badoglio l'8 settembre 1943, Nunzio Incannamorte viene assegnato al 600° Gruppo con carri armati semoventi con obici da 105/25 assumendo con fierezza il comando della sua batteria. Di fronte a Roma vi sono due grosse divisioni tedesche, una di paracadutisti ed una corazzata. Lui che fino a quel momento aveva confidato nell'alleato tedesco, se lo trova di fronte come nemico. L'ufficiale, assunto il comando di un nuovo schieramento giunge a Porta San Paolo in Roma e messosi alla testa dei propri uomini si lancia con grande valore piuttosto che battere in ritirata.
Riportiamo le parole precise del comunicato radiofonico della Stazione radio Prato Smeraldo, in località Tor Pagnotta, del 10 settembre 1943 sulle circostanze della morte del nostro Eroe: "Circondato e investito da un intenso fuoco d'artiglieria e di mortai, non desisteva dalla lotta. Nella necessità di rompere l'accerchiamento, si riservava l'arduo compito di eliminare un pezzo anticarro che sbarrava la strada: tutto il busto fuori del carro e la pistola in pugno; si avventurava contro l'insidia nemica frantumandola in quel suo slancio travolgente. E mentre il successo coronava la sua audacia, una raffica di mitragliatrice lo colpiva in fronte. Prima di esalare l'ultimo respiro, trovava ancora la forza di incitare i suoi artiglieri a continuare la disperata lotta. Consapevolmente, incontrava morte gloriosa in un atto di suprema dedizione alla Patria".
Per la sua morte, quale servitore della Patria e dello Stato italiano, fu insignito della Medaglia d'oro al Valore Militare con la seguente motivazione: «Ufficiale di elette virtù militari, ardente di patriottismo, si era già distinto per eccezionale valore e per spiccata capacità durante lunghi e rischiosi cicli operativi in altri scacchieri. Comandante di una batteria semovente da 105/25, con audaci azioni di manovra e di fuoco, concorreva a respingere, per una intera giornata, reiterali attacchi in forza di paracadutisti tedeschi, che inutilmente si accanivano contro la posizione da lui saldamente tenuta. Circondato e investito da un intenso fuoco di artiglieria e di mortai, non desisteva dalla lotta. L'indomani, nell'inderogabile necessità di rompere l'accerchiamento, si riservava l'arduo compito di eliminare un pezzo anticarro che sbarrava la strada: tutto il busto fuori dal carro e la pistola in pugno, si avventava contro l'insidia nemica frantumandola in quel suo slancio travolgente. E mentre il successo coronava la sua audacia, una raffica di mitragliatrice lo colpiva in fronte. Prima di esalare l'ultimo respiro, trovava ancora la forza di incitare i suoi artiglieri a continuare la disperata lotta. Consapevolmente, incontrava morte gloriosa in un atto di suprema dedizione alla Patria.»
La città natale, memore del suo eroico sacrificio, nella seduta consiliare del 17 dicembre del 1952, deliberò la realizzazione di una lapide celebrativa, posto lungo la scalinata d'accesso alla Casa comunale. Gli intitolò la via in cui nacque, sostituendo la vecchia denominazione di via Patrizio Gentile. Successivamente, la civica amministrazione, deliberò la intitolazione della Scuola media dell'attuale plesso scolastico ubicato in via Baracca, in cui fu sistemato un bassorilievo, purtroppo, inspiegabilmente scomparso, realizzato dall'artista locale, Antonio Florido, su disegno del professore Araldo Arciuli e sostituito con un uno di altra natura, realizzato da Pino Santulli. Nel 2011, la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina in Puglia curava la pubblicazione di un volume, per i tipi de il Grillo editore: Nunzio Incannamorte "Eroe Gravinese". Catalogo fotografico ed epistolare. In occasione del centenario della nascita, il 2013, è stato ricordato con cerimonie pubbliche ed una mostra di suoi cimeli, allestita presso le stanze del Museo Ettore Pomarici Santomasi.
Agli inizi della seconda guerra mondiale, Nunzio Incannamorte si trova sul fronte occidentale alpino, ma poco dopo viene trasferito al 5° Reggimento d'Artiglieria Contraerei e assegnato al IV Gruppo obici da 75/48 Skoda. Nel 1941 viene trasferito a Castellammare di Stabia nel 2° Gruppo obici da 75/46, dove, subito dopo, proprio con questo gruppo, partirà per la Campagna di Russia. Nel 1942 viene insignito del grado di capitano. Ecco come viene descritto la sua azione militare dal Comunicato Ufficiale del fronte russo di Millerowo del 15 gennaio 1943: "Comandante di batteria in località assediata, durante 21 giorni di aspri combattimenti, sempre presente ove più grave era la minaccia, contribuiva a stroncare reiterati numerosi attacchi avversari. Precedentemente, in difficile ripiegamento, era riuscito a trarre in salvo tutto il materiale e il personale della batteria".
Condotta a termine la Campagna in Russia, Nunzio Incannamorte rientra per una licenza premio a Gravina. Durante i giorni dell' armistizio, firmato da Badoglio l'8 settembre 1943, Nunzio Incannamorte viene assegnato al 600° Gruppo con carri armati semoventi con obici da 105/25 assumendo con fierezza il comando della sua batteria. Di fronte a Roma vi sono due grosse divisioni tedesche, una di paracadutisti ed una corazzata. Lui che fino a quel momento aveva confidato nell'alleato tedesco, se lo trova di fronte come nemico. L'ufficiale, assunto il comando di un nuovo schieramento giunge a Porta San Paolo in Roma e messosi alla testa dei propri uomini si lancia con grande valore piuttosto che battere in ritirata.
Riportiamo le parole precise del comunicato radiofonico della Stazione radio Prato Smeraldo, in località Tor Pagnotta, del 10 settembre 1943 sulle circostanze della morte del nostro Eroe: "Circondato e investito da un intenso fuoco d'artiglieria e di mortai, non desisteva dalla lotta. Nella necessità di rompere l'accerchiamento, si riservava l'arduo compito di eliminare un pezzo anticarro che sbarrava la strada: tutto il busto fuori del carro e la pistola in pugno; si avventurava contro l'insidia nemica frantumandola in quel suo slancio travolgente. E mentre il successo coronava la sua audacia, una raffica di mitragliatrice lo colpiva in fronte. Prima di esalare l'ultimo respiro, trovava ancora la forza di incitare i suoi artiglieri a continuare la disperata lotta. Consapevolmente, incontrava morte gloriosa in un atto di suprema dedizione alla Patria".
Per la sua morte, quale servitore della Patria e dello Stato italiano, fu insignito della Medaglia d'oro al Valore Militare con la seguente motivazione: «Ufficiale di elette virtù militari, ardente di patriottismo, si era già distinto per eccezionale valore e per spiccata capacità durante lunghi e rischiosi cicli operativi in altri scacchieri. Comandante di una batteria semovente da 105/25, con audaci azioni di manovra e di fuoco, concorreva a respingere, per una intera giornata, reiterali attacchi in forza di paracadutisti tedeschi, che inutilmente si accanivano contro la posizione da lui saldamente tenuta. Circondato e investito da un intenso fuoco di artiglieria e di mortai, non desisteva dalla lotta. L'indomani, nell'inderogabile necessità di rompere l'accerchiamento, si riservava l'arduo compito di eliminare un pezzo anticarro che sbarrava la strada: tutto il busto fuori dal carro e la pistola in pugno, si avventava contro l'insidia nemica frantumandola in quel suo slancio travolgente. E mentre il successo coronava la sua audacia, una raffica di mitragliatrice lo colpiva in fronte. Prima di esalare l'ultimo respiro, trovava ancora la forza di incitare i suoi artiglieri a continuare la disperata lotta. Consapevolmente, incontrava morte gloriosa in un atto di suprema dedizione alla Patria.»
La città natale, memore del suo eroico sacrificio, nella seduta consiliare del 17 dicembre del 1952, deliberò la realizzazione di una lapide celebrativa, posto lungo la scalinata d'accesso alla Casa comunale. Gli intitolò la via in cui nacque, sostituendo la vecchia denominazione di via Patrizio Gentile. Successivamente, la civica amministrazione, deliberò la intitolazione della Scuola media dell'attuale plesso scolastico ubicato in via Baracca, in cui fu sistemato un bassorilievo, purtroppo, inspiegabilmente scomparso, realizzato dall'artista locale, Antonio Florido, su disegno del professore Araldo Arciuli e sostituito con un uno di altra natura, realizzato da Pino Santulli. Nel 2011, la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina in Puglia curava la pubblicazione di un volume, per i tipi de il Grillo editore: Nunzio Incannamorte "Eroe Gravinese". Catalogo fotografico ed epistolare. In occasione del centenario della nascita, il 2013, è stato ricordato con cerimonie pubbliche ed una mostra di suoi cimeli, allestita presso le stanze del Museo Ettore Pomarici Santomasi.