Passeggiando con la storia
Vie e piazze italiane intitolate a Papa Benedetto XIII
Viaggiando con la storia, rubrica a cura di Giuseppe Massari
giovedì 1 agosto 2019
Nell'ambito di una mia ricerca storico-iconografica, per la quale sono impegnato da oltre trent'anni, giunta al momento, essendo ancora aperta, alla poderosa sostanza di quasi 2000 pagine, sull'Orsini cardinale, arcivescovo e Papa col nome di Benedetto XIII: "Viaggio nella storia tra le pietre vive della memoria", ho cercato, anche, di scoprire e approfondire il numero delle città italiane che hanno o che avessero pensato di inserire nei loro stradari cittadini il nome dell'Orsini. O come arcivescovo, o come cardinale o come papa.
In realtà, non sono numerose, ma le vedremo successivamente e singolarmente, attraverso, non solo, dalle motivazioni, ma, anche, dalle foto qui pubblicate ed estrapolate dalla mia "fatica". Purtroppo, la prima cosa che è balzata alla mia attenzione è stata quella di dover constatare che Roma, la città eterna, in cui non mancano riferimenti e testimonianze relative al nostro papa gravinese e dove vi sono numerosissime vie o piazze dedicate ad altri pontefici, non ha il nome dell'Orsini in nessuna delle sue vie. Una carenza ingiustificata e ingiustificabile, ancor più dopo che l'Amministrazione Divella, per il tramite dell'assessore Lorenzo Tremamunno, si fece portavoce di una richiesta, all'Ufficio Toponomastico Capitolino, di provvedere ad un futuro e prossimo riconoscimento toponomastico al papa gravinese.
Fatta questa doverosa premessa, ed entrando nello specifico, ho pensato di partire, in questo viaggio di ricognizione, dalla Puglia e da Gravina, in primis, città, in cui il 2 febbraio 1650, Pierfrancesco vide la luce, facendosi, all'età di 18 anni, frate domenicano col nome di Frà Vincenzo Maria e, assunto all'età di 75 anni sul Soglio di Pietro, con quello di Benedetto XIII. Inizialmente, e siamo ai primordi del secolo scorso, come dimostra una cartolina, a corredo del presente articolo, tratta da una foto del cavaliere Vincenzo Simone, la città natale gli intitolò la piazza antistante il palazzo ducale della sua famiglia, dove emise i suoi primi vagiti. Con l'avvento della Repubblica, a meta del Novecento, il nome della piazza assunse quello di Repubblica e il nome del papa fu assegnato allo spazio antistante e circostante la Basilica cattedrale, dove, tutt'ora si trova, come documenta la cartolina, edizione Parrulli, pubblicata nella carrellata fotografica.
Senza dimenticare che Benedetto XIII è, prima di tutto papa pugliese; è dalla Puglia, innanzitutto, quindi, che bisogna fare una ricognizione delle strade a lui intitolate. Anzi, questo specifico titolo di pontefice appartenente alla nostra regione può essere stato alla base delle numerose motivazioni quando i singoli enti istituzionali hanno adottato i provvedimenti di aggiungere ai vecchi nomi quelli nuovi nel contesto delle strade da denominarsi. E' il caso, per esempio di Bari, Cassano delle Murge, Fasano e Nardò. Caso diverso, sempre per quanto riguarda la Puglia, ma nella provincia di Foggia, i riferimenti a Manfredonia, Siponto, Monte Sant'Angelo e Mattinata, dove vi sono delle testimonianze toponomastiche, ma motivate dal fatto che il cardinale Orsini fu arcivescovo della Diocesi Manfredonia-Vieste, dal 1675 al 1680, sua prima sede episcopale, a cui appartenevano gli altri comuni del foggiano sopra menzionati.
Dopo i cinque anni trascorsi a Manfredonia, il 1680, l'Orsini, fu traslato alla sede vescovile di Cesena, dove, ufficialmente, vi rimase fino al 1686, ma in realtà, gli anni di permanenza furono solo due, giustificati da condizione di malferma salute, giusto il tempo di indire una sola visita pastorale. Forse, per questi motivi, anche se non se ne possono escludere altri, non si registrano riconoscimenti viari. Dal 1686 al 1730, il frate domenicano Vincenzo Maria Orsini sedette sulla Cattedra episcopale di Benevento, conservando questo titolo anche dopo la sua elezione a pontefice, tanto che visitò la città sannita per ben due volte. Il 1727 e il 1729. 44 anni di episcopato in una vastissima diocesi che comprendeva il Sannio, l'Irpinia, il Molise e una minima parte settentrionale della Puglia. A Benevento, Papa Orsini, così come viene appellato in qualsiasi contesto storico, culturale, urbanistico, civile e religioso, è presente ovunque e in ogni dove. Attraverso lapidi, iscrizioni, dedicazioni di istituzioni, monumenti, statue, busti, dipinti. Ma, soprattutto, c'è piazza Orsini, la piazza centrale antistante il duomo, dove campeggia il ricco e sontuoso monumento, eretto il 1778, distrutto durante i bombardamenti del 1943, completamente restaurato e restituito alla città il 21 giugno 1992, con marmi ed incisioni che fanno da cornice al basamento sulla cui sommità campeggia la statua del venerato e mai dimenticato pastore e benefattore dell'intera diocesi.
Si, dell'intera diocesi, la quale, nella maggior parte dei casi, non ha ricambiato questo affetto, questo attaccamento del presule, che non risparmiò energie fisiche e materiali, mettendoci anche del suo, a livello di capitali, per restaurare chiese, conventi, campanili, luoghi sacri danneggiati dai due terribili terremoti del 1688 e del 1702. Infatti, oltre alla città sede della diocesi, un solo comune, peraltro, ricadente nella provincia di Avellino, ma appartenente alla giurisdizione orsiniana, San Martino Valle Caudina, annovera tra le strade denominate una a Papa Benedetto XIII. Inoltre, per completezza d'informazione, va evidenziato che un solo altro comune, oggi non più soggetto alla diocesi beneventana, ed è il Comune di Toro, in provincia di Campobasso, custode di alcune testimonianze che fanno riferimento all'allora cardinale arcivescovo, che con Delibera di Giunta Comunale e di Consiglio, il 29 settembre del 2017, deliberò di intitolare il piazzale del Convento di Santa Maria di Loreto al Cardinale Vincenzo Maria Orsini, mecenate e benefattore di Toro . Ma l'atto è rimasto, purtroppo, ancora, lettera morta, nel senso che non ha avuto un seguito attuativo.
Per completare l'elenco delle vie e delle piazze italiane intitolate al papa gravinese, all'appello, come suole dirsi, secondo la ricostruzione da me compiuta, mancano ancora altre tre città: Briano, frazione di Caserta, Camerino, in provincia di Macerata e Ronciglione, in provincia di Viterbo. Briano, perché l'Orsini si fermò a Caserta durante i due viaggi verso Benevento, compiuti da papa il 1727 e il 1729. Camerino, perché Benedetto XIII, il 1727, durante il suo pontificato, incrementò il numero delle facoltà presso l'Ateneo Camerte e Ronciglione, perché, sempre da pontefice, il 1728, emise una Bolla con la quale riconobbe, a questo piccolo centro della Tuscia, il titolo di città.
In realtà, non sono numerose, ma le vedremo successivamente e singolarmente, attraverso, non solo, dalle motivazioni, ma, anche, dalle foto qui pubblicate ed estrapolate dalla mia "fatica". Purtroppo, la prima cosa che è balzata alla mia attenzione è stata quella di dover constatare che Roma, la città eterna, in cui non mancano riferimenti e testimonianze relative al nostro papa gravinese e dove vi sono numerosissime vie o piazze dedicate ad altri pontefici, non ha il nome dell'Orsini in nessuna delle sue vie. Una carenza ingiustificata e ingiustificabile, ancor più dopo che l'Amministrazione Divella, per il tramite dell'assessore Lorenzo Tremamunno, si fece portavoce di una richiesta, all'Ufficio Toponomastico Capitolino, di provvedere ad un futuro e prossimo riconoscimento toponomastico al papa gravinese.
Fatta questa doverosa premessa, ed entrando nello specifico, ho pensato di partire, in questo viaggio di ricognizione, dalla Puglia e da Gravina, in primis, città, in cui il 2 febbraio 1650, Pierfrancesco vide la luce, facendosi, all'età di 18 anni, frate domenicano col nome di Frà Vincenzo Maria e, assunto all'età di 75 anni sul Soglio di Pietro, con quello di Benedetto XIII. Inizialmente, e siamo ai primordi del secolo scorso, come dimostra una cartolina, a corredo del presente articolo, tratta da una foto del cavaliere Vincenzo Simone, la città natale gli intitolò la piazza antistante il palazzo ducale della sua famiglia, dove emise i suoi primi vagiti. Con l'avvento della Repubblica, a meta del Novecento, il nome della piazza assunse quello di Repubblica e il nome del papa fu assegnato allo spazio antistante e circostante la Basilica cattedrale, dove, tutt'ora si trova, come documenta la cartolina, edizione Parrulli, pubblicata nella carrellata fotografica.
Senza dimenticare che Benedetto XIII è, prima di tutto papa pugliese; è dalla Puglia, innanzitutto, quindi, che bisogna fare una ricognizione delle strade a lui intitolate. Anzi, questo specifico titolo di pontefice appartenente alla nostra regione può essere stato alla base delle numerose motivazioni quando i singoli enti istituzionali hanno adottato i provvedimenti di aggiungere ai vecchi nomi quelli nuovi nel contesto delle strade da denominarsi. E' il caso, per esempio di Bari, Cassano delle Murge, Fasano e Nardò. Caso diverso, sempre per quanto riguarda la Puglia, ma nella provincia di Foggia, i riferimenti a Manfredonia, Siponto, Monte Sant'Angelo e Mattinata, dove vi sono delle testimonianze toponomastiche, ma motivate dal fatto che il cardinale Orsini fu arcivescovo della Diocesi Manfredonia-Vieste, dal 1675 al 1680, sua prima sede episcopale, a cui appartenevano gli altri comuni del foggiano sopra menzionati.
Dopo i cinque anni trascorsi a Manfredonia, il 1680, l'Orsini, fu traslato alla sede vescovile di Cesena, dove, ufficialmente, vi rimase fino al 1686, ma in realtà, gli anni di permanenza furono solo due, giustificati da condizione di malferma salute, giusto il tempo di indire una sola visita pastorale. Forse, per questi motivi, anche se non se ne possono escludere altri, non si registrano riconoscimenti viari. Dal 1686 al 1730, il frate domenicano Vincenzo Maria Orsini sedette sulla Cattedra episcopale di Benevento, conservando questo titolo anche dopo la sua elezione a pontefice, tanto che visitò la città sannita per ben due volte. Il 1727 e il 1729. 44 anni di episcopato in una vastissima diocesi che comprendeva il Sannio, l'Irpinia, il Molise e una minima parte settentrionale della Puglia. A Benevento, Papa Orsini, così come viene appellato in qualsiasi contesto storico, culturale, urbanistico, civile e religioso, è presente ovunque e in ogni dove. Attraverso lapidi, iscrizioni, dedicazioni di istituzioni, monumenti, statue, busti, dipinti. Ma, soprattutto, c'è piazza Orsini, la piazza centrale antistante il duomo, dove campeggia il ricco e sontuoso monumento, eretto il 1778, distrutto durante i bombardamenti del 1943, completamente restaurato e restituito alla città il 21 giugno 1992, con marmi ed incisioni che fanno da cornice al basamento sulla cui sommità campeggia la statua del venerato e mai dimenticato pastore e benefattore dell'intera diocesi.
Si, dell'intera diocesi, la quale, nella maggior parte dei casi, non ha ricambiato questo affetto, questo attaccamento del presule, che non risparmiò energie fisiche e materiali, mettendoci anche del suo, a livello di capitali, per restaurare chiese, conventi, campanili, luoghi sacri danneggiati dai due terribili terremoti del 1688 e del 1702. Infatti, oltre alla città sede della diocesi, un solo comune, peraltro, ricadente nella provincia di Avellino, ma appartenente alla giurisdizione orsiniana, San Martino Valle Caudina, annovera tra le strade denominate una a Papa Benedetto XIII. Inoltre, per completezza d'informazione, va evidenziato che un solo altro comune, oggi non più soggetto alla diocesi beneventana, ed è il Comune di Toro, in provincia di Campobasso, custode di alcune testimonianze che fanno riferimento all'allora cardinale arcivescovo, che con Delibera di Giunta Comunale e di Consiglio, il 29 settembre del 2017, deliberò di intitolare il piazzale del Convento di Santa Maria di Loreto al Cardinale Vincenzo Maria Orsini, mecenate e benefattore di Toro . Ma l'atto è rimasto, purtroppo, ancora, lettera morta, nel senso che non ha avuto un seguito attuativo.
Per completare l'elenco delle vie e delle piazze italiane intitolate al papa gravinese, all'appello, come suole dirsi, secondo la ricostruzione da me compiuta, mancano ancora altre tre città: Briano, frazione di Caserta, Camerino, in provincia di Macerata e Ronciglione, in provincia di Viterbo. Briano, perché l'Orsini si fermò a Caserta durante i due viaggi verso Benevento, compiuti da papa il 1727 e il 1729. Camerino, perché Benedetto XIII, il 1727, durante il suo pontificato, incrementò il numero delle facoltà presso l'Ateneo Camerte e Ronciglione, perché, sempre da pontefice, il 1728, emise una Bolla con la quale riconobbe, a questo piccolo centro della Tuscia, il titolo di città.